MARKET DAILY NEWS

12 gennaio 2017

MACRO SCENARIO DI RIFERIMENTO

SPAGNA – nel mese di novembre la produzione industriale è salita dell’1,7% su base mensile, superando sia il consensus (+0,4) sia la crescita del mese precedente (0,1%). Anno su anno il dato, escludendo gli effetti stagionali, è cresciuto del 3,2% battendo il consensus. La produzione industriale comprensiva degli effetti stagionali è stata invece del 4,6%, invertendo il risultato negativo del mese precedente (-2,3%).

UK – la produzione industriale di novembre su base mensile ha registrato una crescita del 2,1% battendo il consensus (+1%) e recuperando il dato negativo del mese precedente (-1,1%). Anno su anno la crescita è stata del 2% (battendo le attese). La produzione manifatturiera di novembre è invece cresciuta dell’1,3% su base mensile recuperando il -1% registrato il mese precedente. Anno su anno la crescita è stata dell’1,2%. Infine il saldo della bilancia commerciale sempre a novembre ha registrato un deficit di 4,167 miliardi.

ITALIA – nel mese di novembre l’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) è cresciuto dello 0,1% rispetto al mese precedente e dello 0,3% su base annua. Il dato indica una “stabilizzazione della domanda da parte delle famiglie che mantengono un atteggiamento prudente verso il consumo in linea con un sentiment che, nonostante sia tornato positivo a dicembre dopo 4 mesi, risulta inferiore rispetto all’inizio del 2016”.

ZONA EURO – nel quarto trimestre 2016 si prevede un aumento dello 0,4% del Pil (dato che dovrebbe essere confermato nel corso del primo semestre 2017). La domanda interna sarà il primo motore di crescita grazie alle condizioni favorevoli del mercato del lavoro che dovrebbe migliorare i consumi delle famiglie. Anche gli investimenti dovrebbero continuare a crescere, supportati dalle condizioni favorevoli sul mercato del credito.

USA – nella prima settimana del 2017 l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche negli stati uniti, ha registrato una crescita del 5,8% contro il +0,1% registrato nell’ultima settimana del 2016.

NOTIZIE DEL SETTORE

HERA – ha aggiornato ieri il piano industriale al 2020 che conferma il percorso intrapreso dal gruppo incentrato sia sulla crescita organica, puntando su efficienze e soluzioni innovative, sia sullo sviluppo per linee esterne, cogliendo le opportunità che si presenteranno sul mercato, al fine di rispondere alle più recenti mutazioni del settore delle utility. Riguardo i fondamentali, in estrema sintesi, il piano prevede al 2020 un margine operativo lordo di 1,08 miliardi, investimenti complessivi per 2,5 miliardi ed utile per azione in crescita di circa il 5% medio annuo. Il dividendo dall’esercizio 2017 è previsto in rialzo da 0,09 a 0,095 euro e a 0,1 euro (+11%) dal 2019. Il mercato ha premiato il titoloche ha chiuso con un rialzo del 3,2%.

Il Consiglio di Amministrazione di Hera ha esaminato anche il preconsuntivo 2016 che evidenzia un margine operativo lordo di oltre 905 milioni, dagli 884 milioni di fine dicembre 2015. Il risultato, superiore alle aspettative degli analisti, ha consentito di assorbire interamente gli effetti negativi del taglio dei ricavi regolati e della conclusione di alcuni incentivi sulle rinnovabili.

Di ieri anche la notizia che Herambiente, società del gruppo attiva in Italia nel trattamento e recupero di rifiuti, ha firmato un accordo vincolante con Aligroup per l’acquisizione del gruppo Aliplast, realtà operante in Italia nel segmento della raccolta e riciclo di rifiuti plastici.

UTILITY IN BORSA (il 10 gennaio 2017)

Ieri le principali borse del Vecchio Continente hanno archiviato la seduta poco mosse. A piazza Affari il Ftse Mib ha terminato con un rialzo dello 0,3% a 19.487 punti. Il Dax di Francoforte ha chiuso a +0,5% (il migliore in Europa), il Ftse 100 a +0,2% e  il Cac 40 piatto. In controtendenza a Madrid l’Ibex 35 a -0,5 per cento.

Il comparto delle utility e rinnovabili, ha chiuso la seduta in rialzo dello 0,1%, sovraperformando il corrispondente indice Euro Stoxx 600 che ha terminato la sessione in parità.

In evidenza HERA che ha guadagnato il 3,2% a 2,23 euro in scia alla comunicazione dell’approvazione del piano industriale al 2020 e del preconsuntivo 2016. Tra le Big Cap Enel chiude in rialzo 0,3% a 4,14 euro, recuperando parte del terreno perso nelle precedenti 5 sedute (-0,9%). Prosegue invece l’altalena di Italgas che alle 17.30 registra un ribasso dell’1,4%.

MERCATI DELL’ENERGIA – Petrolio, gas ed energia elettrica

Principali indici italiani ed europei (performance giornaliere e settimanali)

Indici settoriali dello STOXX Europe 600 vs. Ftse Italia Servizi Pubblici (performance giornaliere)

Hera: quotazioni e volumi giornalieri negli ultimi 12 mesi

Multi-utility italiane (performance giornaliere e settimanali)

Multi-utility europee (performance giornaliere e settimanali)

Utility regolate europee (performance giornaliere e settimanali)

Altre utility europee (performance giornaliere e settimanali)

TABELLE