Media – Focus dell’Agcom sul Sic. Confermato il dominio degli audiovisivi

I dati 2015 del Focus sul Sistema Integrato delle Comunicazioni (Sic) pubblicato ieri da Agcom non riportano particolari sconvolgimenti nel comparto, che nel complesso arretra solo dello 0,4 per cento rispetto all’anno precedente, con ricavi per 17,08 miliardi. Una flessione che tuttavia supera il 10% considerando i valori dell’ultimo triennio.

Fonte: AgcomPer quanto riguarda le sole aree a valorizzazione “censuaria” (servizi media audiovisivi, editoria quotidiani e periodici, editoria annuaristica e pubblicità online), nel 2015 il settore radiotelevisivo continua a rappresentare il principale segmento del Sic con una quota di mercato pari al 57,9% (vs. 57,3% del 2014). Nell’area i ricavi della tv gratuita sono cresciuti dell’1,7 per cento, beneficiando del positivo andamento di pubblicità e canone, mentre quelli della pay tv arretrano del 2,4 per cento.

Si riduce invece dal 30,2% al 28,6% il peso dell’editoria, con i ricavi derivanti dalla stampa quotidiana che scendono del 6,9% e quelli dei periodici del 5,9 per cento. Aumenta invece di un punto percentuale la quota della pubblicità online sul totale ricavi del Sic, sfiorando i 2 miliardi di fatturato (+6,5% a/a).

Nessuna variazione di rilievo nella classifica dei principali soggetti che operano nel Sic. La leadership è confermata per 21st Century Fox (Sky) con il 15,4% del mercato, seguita da Fininvest con il 14,9% (13,3% di Mediaset e 1,4% di Mondadori) e Rai con il 13,7 per cento.

Continua invece a ridursi il peso  delle principali imprese dell’editoria quotidiana e periodica. In particolare Rcs, il Gruppo Editoriale L’Espresso ed il Gruppo 24 Ore scendono complessivamente dal 9,2% del 2011 al 7,6% del 2015.

Da rilevare l’ingresso al quinto posto della top ten di Google con una quota di mercato pari al 3,2 per cento e quello all’ottavo posto di Facebook con l’1,3% del Sic. Dati che consentono per la prima volta di dare un peso al business italiano dei due colossi, che nei periodi precedenti venivano classificati tra gli “altri operatori”.

Fonte: Agcom