Mediaset – Focus su contenuti e pay tv per il 39% del mercato pubblicitario

Le linee strategiche del gruppo, che saranno presentate oggi a Londra agli investitori istituzionali, puntano al raggiungimento di un Ebit di 468 milioni per le attività media italiane. Raccolta pubblicitaria 2016 in crescita del 4%, che porta l’azienda di Cologno Monzese a detenere una quota pari al 37,4% del mercato. Sviluppo di contenuti, digitalizzazione, partnership e rifocalizzazione della pay tv, tra i principali driver, che dovrebbero consentire di aumentare al 39% la quota pubblicitaria del gruppo, oltre che portare Premium a partecipare alle aste per i diritti televisivi del calcio.

Il CdA di Mediaset ha presentato le linee guida di sviluppo ed i target economico-finanziari che saranno illustrate oggi a Londra. Il management ha confermato un incremento pari al 4% della raccolta pubblicitaria del gruppo nel 2016 (+2,8% escludendo il contributo del polo radiofonico acquisito nel 2016).

La crescita futura sarà costruita sia attraverso lo sviluppo di contenuti locali e internazionali, partnership come la recente Studio 71, nuovi contenuti “online first” e il lancio di una piattaforma Ott AvoD (Advertising Video-on-Demand), sia attraverso lo sviluppo, anche digitale, dell’offerta pubblicitaria Mediaset.

Sul lato delle efficienze, due gli ambiti di azione principali. Da un lato sono già operative le attività con Mediaset España per la coproduzione internazionale di contenuti, attività estendibili anche ad altri broadcaster europei.

Dall’altro, l’azienda di Cologno Monzese intende riorganizzare la pay tv, rendendo disponibili i propri canali pay anche ad altri operatori, con l’apertura della piattaforma di Premium a tutti i produttori di contenuti. Un nuovo assetto che, come precisa il comunicato del CdA, “consentirà a Premium di partecipare alle aste per i diritti del calcio”.

Il management conclude sostenendo che le suddette attività “produrranno una crescita della quota di mercato pubblicitario totale di Mediaset dal 37,4% di oggi ad oltre il 39% nel 2020. Con un miglioramento, sempre al 2020, dell’Ebit delle attività media italiane atteso per 468 milioni”.