Mps – Atlante potrebbe rientrare in gioco

Dopo il cda di ieri di Mps che si è soffermato sull’analisi del nuovo piano strategico, si entra nel vivo delle modalità di dismissione dei 27,7 miliardi di crediti. Il vertice della banca sarebbe convinto che una cartolarizzazione dell’intero pacchetto, sul modello di quanto previsto dalla precedente road map, sarebbe la soluzione migliore per l’istituto. In questi termini si è espresso l’Ad Marco Morelli in occasione dell’audizione alla Commissione finanze di Camera e Senato.

La decisione di procedere a una cartolarizzazione che ricalchi quanto già prefissato, potrebbe suggerire il ritorno in campo del fondo Atlante, nato proprio allo scopo di ridurre il peso delle sofferenze nel sistema bancario italiano. Il fallimento del tentativo di ricapitalizzazione di mercato ha di fatto liberato il fondo guidato da Alessandro Penati da ogni obbligo contrattuale, tuttavia esso rimane il candidato ideale. Anche perché il fondo ha già svolto la due diligence sui crediti tramite Fonspa e ha già dei modelli di cash flow che con piccole modifiche potrebbe utilizzare per mettere in piedi la nuova operazione. I tempi di un’operazione sarebbero quindi molto ristretti rispetto a un soggetto che debba ripartire con l’esame del portafoglio.

Atlante non ha commentato le indiscrezioni, mentre sull’argomento è intervenuto Carlo Messina, Ad di Intesa, uno dei principali finanziatori del fondo. “Penso che Atlante fosse indispensabile nel momento in cui non c’era l’intervento salva-banche, oggi francamente cerchiamo prima di capire i contorni di questo intervento pubblico, poi vedremo”, ha detto Messina, aggiungendo che tuttavia l’obiettivo di Atlante resta comunque quello di ridurre il rischio sistemico, quindi a suo avviso il fondo deve poter fare tutto il necessario.