Analisi tecnica – Per il Crude Oil decisiva la resistenza a 55,25 dollari

Da inizio dicembre il future sul Crude Oil trattato al Nymex oscilla tra la soglia, non solo psicologica dei 50 dollari al barile, e il massimo relativo intraday del 3 gennaio a quota 55,24 dollari al barile. Da un punto di vista strettamente grafico, il rialzo delle ultime sedute è stato sostenuto dalla media mobile a 50 osservazioni attualmente in transito in area 52,85 dollari al barile, ma anche dalla trend line ascendente di medio periodo tracciata sul bottom relativo intraday del 14 novembre a 42,20 dollari al barile e passante per il minimo relativo intraday dello scorso 8 febbraio a 51,22 dollari al barile.

A questi livelli, è presumibile aspettarsi che un nuovo e potente segnale di forza possa arrivare dal superamento, confermato in chiusura di seduta, della resistenza a 55,25 dollari che aprirebbe la strada verso il primo target rialzista in area 56,85 dollari. L’obiettivo finale di questo ipotetico movimento, che riprenderebbe comunque quello di lungo periodo avviato sul doppio minimo di inizio 2016 in area 26/26,20 dollari al barile e sostenuto nell’autunno dello stesso anno dal taglio della produzione da parte dell’Opec, è comunque rappresentato dai massimi relativi di giugno 2015 in area 62 dollari al barile. Una spinta importante al break out della resistenza a 55,25 dollari al barile potrebbe arrivare già giovedì 23 febbraio con il dato sulle scorte di petrolio negli Stati Uniti, pubblicato settimanalmente dall’Eia.

Nel caso in cui, invece, aumentasse la pressione dei venditori è importante nel brevissimo periodo la tenuta dei supporti dinamici in area 52,80 dollari al barile. L’eventuale cedimento di questo livello rappresenterebbe un segnale negativo, con probabile discesa delle quotazioni del future sul greggio poco sopra 50 dollari al barile.