Mercati – Ftse Mib -1,2% zavorrato dalle banche. Spread Btp-Bund a 199 bp

Prosegue la seduta negativa di Piazza Affari, con il Ftse Mib che intorno alle 16:15 cede l’1,2 per cento. Stessa variazione anche per l’Ibex 35 di Madrid, mentre il Cac 40 di Parigi contiene le perdite allo 0,4 per cento.

Lievemente positivi, invece, il Dax di Francoforte e il Ftse 100 di Londra, entrambi a +0,1 per cento. Nel frattempo, Wall Street ha aperto in frazionale ribasso, in attesa di spunti dai verbali dell’ultima riunione della Fed che verranno pubblicati stasera.

La mattinata europea è stata ricca di appuntamenti macro, fra cui spicca l’indice dei prezzi al consumo dell’Eurozona, che ha confermato la stima preliminare segnando su base annua un +1,8 per cento.

Pubblicati inoltre gli indici Ifo tedeschi, migliori delle attese, e la seconda lettura preliminare del Pil del quarto trimestre nel regno Unito (+0,7% su base trimestrale, +2% su base annua), oltre ai dati definitivi dell’Istat sull’inflazione italiana di gennaio, cresciuta dello 0,3% su base mensile e dell’1% su base annuale (+0,9% la stima preliminare).

A Bruxelles è stato inoltre pubblicato il report della Commissione Europea sul debito italiano. Ad oggi il Belpaese non rispetta la regola europea sulla riduzione del deficit, ma ha tempo fino ad aprile per approvare una manovra correttiva. A maggio la Commissione valuterà se avviare la procedura per eccesso di debito, tenendo conto dei risultati di bilancio 2016 e degli impegni assunti per il 2017.

Sull’obbligazionario, intanto, risalgono i rendimenti di Italia e Spagna, mentre scende il tasso del Bund; lo spread fra il titolo italiano e quello tedesco torna a quota 199 punti base, con il rendimento del Btp al 2,24 per cento.

Intanto, sul mercato dei cambi, il dollaro avanza sull’euro (EUR/USD a 1,051), ma arretra nei confronti dello yen (USD/JPY a 113,2). Gli acquisti sulla valuta nipponica potrebbero essere giustificati in parte dalle dichiarazioni di Kuroda, che ritiene improbabili ulteriori tagli al costo del denaro, in parte dalla chiusura di posizioni di “carry trade”, con gli investitori che ricomprano yen e chiudono le posizioni in altre valute investite in diverse asset class.

Tra le materie prime, accelera al ribasso il petrolio con il Brent (-1,3%) a 55,9 dollari e il Wti (-1,3%) a 53,6 dollari, dopo l’intonazione positiva delle ultime sedute sui segnali di ottimismo trapelati dall’Opec sull’accordo con gli altri produttori per ridurre l’offerta.

A Piazza Affari pesano le vendite sui bancari, con BANCO BPM (-6,1%), MEDIOBANCA (-4,2%), BPER (-4%), UBI (-3,6%) e UNICREDIT (-3,3%) in fondo al listino. Giù anche INTESA (-2,4%), mentre il presidente Gian Maria Gros-Pietro ha dichiarato che la quota detenuta da GENERALI (-1,2%) nell’istituto non impedisce un’eventuale offerta sul Leone di Trieste.

Prosegue il momento negativo anche per i titoli del risparmio gestito, con BANCA MEDIOLANUM a -3,3% e AZIMUT a -2,9 per cento.

La migliore del listino resta invece STM (+4,2%) in scia all’upgrade degli analisti di Barclays da equalweight a overweight, con target price a 16,5 euro. Bene anche CNH (+1,5%), FERRAGAMO (+0,9%), LUXOTTICA (+0,8%) e TENARIS (+0,7%), che pubblicherà oggi i conti.

Fuori dal paniere principale, FINCANTIERI (+1,8%) ha firmato un Memorandum of Agreement vincolante con Carnival e China State Shipbuilding per la costruzione di due navi da crociera e ulteriori quattro in opzione. Un accordo che ha il valore di 1,5 miliardi di dollari per le prime due navi.