Servizi Finanziari – In calo i ricavi nel 2016, crescono gli AUM

Nel 2016 il comparto del risparmio gestito ha mostrato un calo dei ricavi del 5% a 2.736,2 milioni rispetto al 2015. In contrazione anche il risultato netto di gestione a 1.241,4 milioni (-16,5%). In aumento invece gli asset under management, passati dai 204,4 miliardi del 2015 a 229,1 miliardi di dicembre 2016 (+12,1%).

Nel 2016 le principali società del risparmio gestito quotate a Piazza Affari, ossia Azimut, Banca Generali, Fineco e Mediolanum, hanno registrato nel loro complesso una riduzione dei ricavi pari al 5% a 2.736,2 milioni rispetto al 2015. L’andamento è legato in buona parte al venir meno delle commissioni da performance, soprattutto nel primo trimestre dell’anno.

A questa ragione è legato l’andamento positivo di Fineco, unica del gruppo a registrare un incremento dei ricavi nel 2016, proprio poiché la sua struttura commissionale non prevede l’applicazione di performance fee. La società guidata da Alessandro Foti ha registrato nell’anno appena archiviato un aumento dei ricavi pari al 2,7% a 559,1 milioni, grazie anche al contributo positivo dell’attività di trading.

Ha tenuto anche Azimut che ha riportato una situazione pressoché stabile in termini di fatturato (-0,3%). Nel dettaglio, le commissioni ricorrenti, che rappresentano circa il 70% dei ricavi, hanno segnato un aumento del 7,1%, assorbendo quasi interamente il calo delle commissioni variabili.

Commissioni di gestione in aumento, grazie al buon andamento della raccolta, anche per Banca Mediolanum e Banca Generali, che tuttavia risentono del venir meno delle commissioni variabili e subiscono un calo del fatturato rispettivamente dell’8% e del 13,5 per cento.

Passando al risultato netto di gestione, il comparto ha registrato una diminuzione del 16,5% a 1.241,4 milioni.

Sempre in controtendenza Fineco, che registra a livello di risultato netto di gestione un +5,7% a 317,5 milioni. Quanto agli altri operatori, c’è da segnalare che l’aumento dei costi operativi per Azimut è legato a oneri connessi agli investimenti in software per la gestione del network estero che è stato creato, grazie a una serie di acquisizioni internazionali che ora vanno riportate sotto un’unica gestione.

L’utile netto aggregato nel 2016 è risultato in calo dell’8,7% a 761 milioni. Anche in questo segmento Fineco si conferma unica eccezione con un +10,8 per cento.

Buoni i risultati sotto il profilo della raccolta. Si segnala che le masse gestite hanno registrato nell’insieme un aumento del 12,1% attestandosi a 229,15 miliardi. In evidenza in tale ambito Azimut (+18,8%) e Banca Generali (+14,2%).