Assogestioni – Raccolta netta in calo del 16,8% nel 1Q 2017

A marzo la raccolta netta totale del risparmio gestito si è attestata a 10,1 miliardi, in calo rispetto agli 11,4 miliardi dello stesso mese del 2016. La diminuzione è da ascrivere soprattutto alla minor raccolta dei fondi comuni scesa da 7,1 miliardi a 5,2 miliardi, mentre le gestioni di portafoglio sono cresciute di 592 milioni. Una cifra non sifficiente a compensare il calo delle gestioni collettive.

Nel terzo mese del 2017 il comparto del risparmio gestito ha raccolto 10,1 miliardi, portando il totale del primo trimestre 2017 a 22,2 miliardi.

Confrontando il dato con lo stesso mese dell’anno precedente, quando la raccolta netta si era fissata a 11,5 miliardi, si evidenzia una contrazione dell’11,9 per cento.

Se si raffrontano il primo trimestre 2017 con il pari periodo 2016, in cui la raccolta netta aveva raggiunto i 26,7 miliardi, la contrazione dei flussi risulta invece pari al 16,8 per cento.

L’andamento è principalmente imputabile alla significativa riduzione delle sottoscrizioni nei fondi comuni di investimento, passate da 7,1 miliardi a 5,2 miliardi, compensati solo in minima parte dalla crescita della raccolta derivante dalle gestioni di portafogli, salita da 4,3 miliardi a 4,9 miliardi.

Esaminando nel dettaglio la raccolta netta, si evidenzia che, all’interno delle gestioni collettive, i fondi aperti sono calati dai 7,1 miliardi di marzo 2016 ai 5,1 miliardi di marzo 2017. La raccolta netta dei fondi chiusi passa da 3 milioni a 91 milioni.

Passando alle componenti delle gestioni di portafoglio, si nota che le sottoscrizioni delle gestioni istituzionali sono lievemente aumentate, passando da 4,2 miliardi a 4,3 miliardi. Le gestioni retail mostrano invece una raccolta netta positiva di 599 milioni, in forte crescita rispetto ai 62 milioni di marzo 2016.

A fine marzo il patrimonio gestito si fissa a 1.962 miliardi.

All’interno dei fondi comuni d’investimento, nel mese in esame le preferenze degli investitori sono andate soprattutto ai fondi obbligazionari, con sottoscrizioni per 1,9 miliardi (in calo dai 2,2 miliardi di marzo 2016), seguiti dai bilanciati con 1,7 miliardi (in netto aumento dopo i 454 milioni raccolti nel pari periodo dell’anno precedente) e dai flessibili con 1,6 miliardi (in crescita dagli 1,5 miliardi di marzo 2016).

Nel mese di marzo gli investitori hanno abbandonato, invece, il comparto dei fondi monetari, utilizzato lo scorso anno per l’impiego a breve della liquidità in vista di chiarire le idee sulle scelte di investimento, ma che con l’attuale livello dei tassi di interesse non garantisce rendimenti interessanti. La raccolta netta dei fondi monetari registra riscatti per 633 milioni, mentre a marzo 2016 era positiva per 2,4 miliardi.

Nel marzo 2017 i fondi azionari riportano sottoscrizioni per 727 milioni, in linea con i 747 milioni raccolti nello stesso mese dell’anno precedente. Tale risultato può essere imputabile all’impatto positivo derivante dal contributo dei Pir.

Tra i diversi operatori la migliore performance è stata registrata da Bnp Paribas, che ha riportato una raccolta netta positiva per circa 3,7 miliardi, seguita da Intesa Sanpaolo con 1,4 miliardi. Bene anche Poste Italiane (705,8 milioni), Ubi Banca (422,8 milioni) Azimut (355,1 milioni) e Banca Mediolanum (298,5 milioni).