Banco Bpm – Verso rottura con Unipol, in arrivo altro partner

La decisione di interrompere la partnership nel settore della bancassurance potrebbe essere presa dai rispettivi cda che si riuniranno il 29 ed il 30 giugno. Unipol potrebbe esercitare la put sul proprio 50%, il cui valore è stimato tra i 500 ed i 700 milioni. Diverse compagnie sono pronte a subentrare nell’accordo per legarsi alla terza banca italiana.

Si profila una separazione tra Unipol e Banco Bpm nel settore della bancassurance. I due partner sono soci al 50% nella compagnia Popolare Vita. L’accordo di collaborazione era scaduto lo scorso mese di dicembre e non era stato trovata un’intesa per il rinnovo. I due partner si erano quindi dati ancora sei mesi di tempo, ma a quanto pare non è stato raggiunto un punto di equilibrio.

UnipolSai si appresterebbe quindi ad esercitare l’opzione put sul proprio 50%, che potrebbe valere tra i 500 ed i 700 milioni. La decisione sarebbe imminente. Il cda di UnipolSai dovrebbe prendere la decisione giovedì prossimo 29 giugno, mentre quello di Banco Bpm è convocato per il giorno successivo.

Per Banco Bpm non si tratta di una cattiva notizia, in quanto vi sono diversi altri operatori che si sono fatti avanti e sarebbero interessati a prendere il posto di Unipol, facendo quindi rientrare l’istituto di credito dell’esborso necessario per liquidare il partner e dando nuove prospettive di sviluppo all’interessante settore della bancassurance. Secondo le indiscrezioni, tra i possibili pretendenti vi sarebbero Generali, Zurich e Cattolica, a sua volta in fase di divorzio dal legame con Banca Popolare di Vicenza.

Popolare Vita era nata da un accordo tra Banco Popolare e Fondiaria Sai ed era partita con ambiziosi target di raccolta che non sono stati rispettati nel tempo. Da qui la decisione di Unipol, che si è trovata la partecipazione in seguito alla fusione della compagnia bolognese con il Gruppo Premafin, di cedere la propria partecipazione, magari per concentrare la propria strategia su Bper, di cui attualmente detiene una quota del 9,9 per cento.

Anche Banco Bpm ha ereditato la partecipazione da Banco Popolare. Dopo la fusione tra la banca di Verona e quella di piazza Meda, il nuovo istituto si ritrova tre partecipazioni nel settore della bancassurance. Oltre alla jv con Unipol il Gruppo guidato da Giuseppe Castagna opera tramite Bipiemme Vita, nella quale la compagnia francese Covéa ha acquisito nel 2011 una partecipazione dell’81% per 243 milioni. L’accordo di bancassurance con Covéa scade nel 2021 ed il Gruppo francese potrebbe essere uno dei candidati a subentrare a Unipol. Il terzo accordo è con Aviva nella società Avipop.

Castagna aveva dichiarato che si sarebbe dato tempo fino a giugno per definire il riordino tra le diverse fabbriche prodotto del Gruppo, nel settore della bancassurance ma anche del risparmio gestito. La banca, dopo la fusione, si trova in una posizione di forza per negoziare un nuovo accordo, forte di una rete di 2.470 sportelli che la pone al terzo posto in Italia con una penetrazione concentrata nelle aree più ricche del Paese. Per quanto riguarda il settore della bancassurance, il piano strategico prevede un cagr della raccolta del 6% fino al 2019.

Banco Bpm alle 12:30 segna un rialzo dello 0,23% a 2,8 euro, mentre l’indice Ftse Italia Banche sale dell’1,2 per cento.