Mercati – Gli Eurolistini chiudono invariati, vendite su Telecom Italia

Archiviano la giornata con performance negative le principali borse europee, deluse dai dati macro statunitensi che ha contribuito anche a un’apertura prudente di Wall Street. Il Ftse Mib termina la seduta sostanzialmente invariato (-0,1%) a 21.492,29 punti. Chiudono flat l’Ibex 35 di Madrid, il Dax di Francoforte e il Cac 40 di Parigi, mentre il Ftse 100 di Londra perde mezzo punto percentuale.

Le borse hanno concluso una settimana caratterizzata dai commenti accomodanti da parte delle autorità di politica monetaria negli Stati Uniti e in teoria anche in Eurozona, dove il presidente della banca nazionale lettone ha detto che i programmi di acquisto di bond dureranno ancora un paio di anni. Un giornalista del Wall Street Journal, citando fonti interne alla Bce, sostiene invece che nella riunione del 7 settembre il board annuncerà i tempi della riduzione e dismissione del piano straordinario di Quantitative easing. Il tapering potrebbe cominciare a gennaio 2018.

Tornando al Belpaese, segna un nuovo record il debito pubblico italiano che a maggio cresce di 8,1 miliardi rispetto al mese precedente. A renderlo noto Bankitalia, secondo cui il debito delle PPAA è pari a 2.278,9 miliardi. Notizie incoraggianti, invece, dal commercio estero del nostro Paese, che ha registrato un surplus di 14,6 miliardi nei primi cinque mesi dell’anno e di 4,3 miliardi nel solo mese di maggio.

I segnali deboli giunti dall’inflazione in Usa, ancora sotto il target considerato ottimale dalla Federal Reserve, e dalle vendite al dettaglio, che rappresentano circa il 70% del prodotto interno lordo statunitense, hanno immediatamente indebolito il dollaro, con il cambio con l’euro salito a 1,146 e quello con lo yen sceso a 112,6.

Tra le materie prime perde parzialmente la spinta il petrolio con il Brent (+0,6%) a 48,7 dollari e il Wti (+0,6%) a 46,3 dollari, mentre l’oro risale oltre quota 1.228 dollari l’oncia approfittando del terreno perso dal biglietto verde.

A Piazza Affari, svetta sul listino Leonardo (+2,5%), che ha annunciato la firma del contratto del valore di circa 45 milioni per due anni fra NETMA (NATO Eurofighter and Tornado Management Agency) e il consorzio Eurofighter (BAE Systems, Leonardo, Airbus Defence & Space) per l’aggiornamento del sistema di protezione “Pretorian” dei velivoli Eurofighter Typhoon del Regno Unito.

Chiudono in perdita i bancari UNICREDIT (-1,8%), UBI (-1,2%), mentre INTESA (+0,4%) recupera nel finale. L’istituto di credito ha raggiunto un accordo con i sindacati per l’uscita di 3.900 dipendenti nei prossimi anni.

Limita le perdite BANCO BPM (-0,4%) che prosegue nella ricerca di un nuovo partner nella bancassurance, mentre scatta CREVAL (+4%) dopo la cessione di un pacchetto di 1,4 miliardi di sofferenze.

Debole FCA (-0,7%) nonostante incremento delle immatricolazioni del 7,9% a 106.700 veicoli rispetto al +2,1% fatto registrare dal mercato.

In fondo al Ftse Mib troviamo Telecom Italia (-2,7%) trascinata in basso dalla nuove indiscrezioni relative alla trattativa per l’imminente uscita dell’amministratore delegato Flavio Cattaneo.