Tim – Governo si muove su Golden Power. Risposta su sgarbo Fincantieri

Sussistenza obblighi di notifica su Golden Power. La Presidenza del Consiglio ha ricevuto una nota, datata 31 luglio, nella quale il ministro dello Sviluppo Economico ha sollecitato una pronta istruttoria da parte del gruppo di coordinamento all’interno della Presidenza del Consiglio al fine di valutare la sussistenza di obblighi di notifica e, più in generale, l’esercizio di poteri speciali sugli assetti societari di Tim. Lo si legge sul sito del governo.

L’istruttoria, viene spiegato, valuterà la sussistenza di obblighi di notifica e, più in generale, “l’applicazione del decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, in relazione al comunicato stampa del 28 luglio di Tim”, con il quale il gruppo telefonico aveva di fatto ufficializzato il controllo da parte della francese Vivendi.

Nel comunicato in questione – si legge sul sito del governo – erano state rese note alcune tematiche di corporate governance affrontate dal Consiglio di Amministrazione di Tim ed, in particolare, la presa d’atto dell’inizio dell’attività di direzione e coordinamento da parte di Vivendi.

Mentre l’Eliseo alza gli scudi per difendere Stx, il finanziere bretone Vincent Bolloré stringe il controllo su Tim. La sua Vivendi è azionista di maggioranza della compagnia telefonica italiana. Uscito l’ex amministratore delegato Flavio Cattaneo, le sue deleghe sono passate al presidente Arnaud de Puyfontaine, che di Vivendi è il nuovo ad. In questo caso i francesi puntano ad abbassare i toni dello scontro con il governo, tanto da aver congelato il progetto più spinoso, quello di cablare le aree bianche in concorrenza con Open Fiber.

Tuttavia tacciono ancora sulla strategia per ottemperare agli ordini dell’Autorità sulle comunicazioni: due partecipazioni di peso in società strategiche come Tim e Mediaset non possono sussistere. In una delle due Vivendi dovrà ridurre la sua quota.