Utility – Il settore (-0,6%) non è immune dalla maggiore avversione al rischio sui listini

In una seduta ancora caratterizzata dalla tensioni tra Stati Uniti e Corea del Nord, il Ftse Italia Servizi Pubblici è stato colpito dalle vendite che hanno trascinato al ribasso tutti i listini mondiali. Per la seconda seduta consecutiva il paniere tricolore del settore utility e delle rinnovabili ha lasciato sul terreno lo 0,6% rispetto alla chiusura precedente, registrando così una performance giornaliera esattamente in linea con quella dello Stoxx Europe 600 Utilities, ma superiore a quella del principale indice di piazza Affari, cioè il Ftse Mib (-0,9%).

Nel segmento delle Big Cap, in controtendenza Terna (+0,5%) e Italgas (+0,1%), mentre su Enel (-1%) sono prevalse ancora le prese di beneficio.

Tra le Mid Cap, protagonista indiscussa della giornata di ieri è stata Erg (+2,2%) che, prima dell’apertura dei mercati, ha comunicato i risultati del 2° trimestre del 2017. Il gruppo genovese ha mostrato, a livello operativo, un calo dell’Ebitda e dell’Ebit su base annua, mentre l’utile netto ha registrato un rialzo a doppia cifra. Senza dimenticare che il managementdel gruppo attivo prevalentemente nella produzione di energia elettrica ha confermato a 430 milioni di euro la guidance relativa al margine operativo lordo dell’intero 2017. Lo stesso Luce Bettonte, amministratore delegato di Erg, ha poi sottolineato che il processo di vendita della rete di distribuzione TotalErg sta procedendo bene e dovrebbe essere concluso entro l’anno.)

Ancora vendite su Acea (-1,1%), anche se titolo che ha registrato la maggiore flessione delle quotazioni rispetto alla seduta precedente è stato questa volta Iren (-1,2%).

Nell’ambito delle azioni delle società a bassa capitalizzazione, cioè delle Small Cap, i rialzi maggiori della giornata di ieri sono stati portati a casa da ErgyCapital (+1,3%) e da Acsm-Agam (+1,1%). Ha prevalso la lettera, invece, per K.R. Energy (-1,3%).