Banche – Domina il rosso (-1,3) ma tiene Intesa Sanpaolo (-0,3%)

Il Ftse Italia banche arretra dell’1,3% ma perde meno dell’analogo indice europeo, che scende dell’1,8% in una giornata senza spunti particolari e con tante prese di beneficio.

Una seduta nella quale le borse europee si sono mosse incerte per quasi tutta la mattinata per poi lasciare spazio ad un rosso sempre più accentuato.

A Milano il Ftse Mib ha così archiviato le contrattazioni in flessione dello 0,9% a 21.788,86 punti ed in ribasso si è chiuso anche il Dax di Francoforte (-0,5%), il Cac 40 di Parigi (-0,6%) e il Ftse 100 di Londra (-0,6%), oltreché l’Ibex 35 di Madrid (-1%).

E tutto ciò anche per la deludente partenza di Wall Street, che poi ha chiuso peggio mostrando una delle perdite più elevate degli ultimi tre mesi. A salire solo il VIX. L’indice che misura il livello di rischio mette infatti a segno il secondo rimbalzo della settimana con un più 30% a 15,5 punti. Il tutto a conferma dell’innalzamento del livello di nervosismo sui mercati statunitensi, a sua volta connesso alle incertezze stimolate dai contenuti delle minute della Fed, il cui board resta diviso con molti dei suoi rappresentanti convinti della sopravvalutazione dei mercati azionari americani.

Incertezze appesantite dai comportamenti ondivaghi della presidenza Trump, che fatica a trovare una linearità mettendo a rischio quelle politiche che avevano entusiasmato gli investitori.

Ma torniamo ai mercati italiani ed al comparto bancario, ove ieri il rosso ha dominato con tutti i principali titoli in calo anche per le prese di beneficio dopo le buone performance dei giorni precedenti.

Ed ecco che Ubi arretra del 2,6% dopo essere stata la maggiore beneficiaria del rally con un progresso del 62% da inizio anno. In rosso anche Unicredit, che perde il 2,1% mantenendo comunque un guadagno di quasi il 30% da inizio anno e dopo aver cumulato una performance del 200% nella distanza dei 12 mesi.

Prese di beneficio anche su Banco BPM (-1,6%) nell’anno in cui si è celebrata la fusione con un progresso in borsa di oltre il 40% da inizio anno. La migliore fra le grandi è ancora Intesa Sanpaolo, che chiude in sostanziale parità (-0,3%) premiata dalla solidità dei conti e dal potenziale implicito in una strategia chiara e perseguita con determinazione dallo staff che affianca Carlo Messina al vertice del gruppo.