Mercati – Banche e Mediaset frenano il Ftse Mib (-0,5%), nuovo sprint di Fca

Prosegue in territorio negativo la seduta dei listini europei, alla vigilia del meeting dei banchieri centrali di Jackson Hole che prenderà il via domani. Poco prima delle 16:00, dopo l’avvio sottotono di Wall Street,  il Ftse Mib di Milano cede lo 0,5%, sostanzialmente in linea con l’Ibex 35 di Madrid (-0,6%), mentre il Dax di Francoforte (-0,2%), il Cac 40 di Parigi (-0,1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%) mostrano flessioni più ridotte.

Oltreoceano i principali indici americani hanno aperto in calo dello 0,3% circa. Un ribasso fisiologico dopo la scorsa seduta, la migliore degli ultimi 4 mesi, giustificato anche dalle ultime dichiarazioni di Trump, deciso a costruire il muro al confine con il Messico e, se necessario, ad abbandonare l’accordo commerciale Nafta.

L’agenda macroeconomica è stata caratterizzata dagli indici Pmi di Francia, Germania e Zona Euro tendenzialmente positivi e sopra le attese, soprattutto per quanto riguarda l’attività manifatturiera. Dati che sostengono l’euro e gli consentono di arrampicarsi fino a 1,179 sul dollaro e a 0,922 sulla sterlina. Diffuse poco fa le medesime statistiche relative agli Stati Uniti, sotto le attese per quanto riguarda l’attività manifatturiera ma oltre le previsioni per il terziario.

L’attenzione degli investitori è comunque proiettata al simposio di Jackson Hole, in cui presteranno particolare attenzione all’intervento della Yellen per cogliere possibili spunti in merito alla riduzione del bilancio della Fed e al prossimo rialzo dei tassi. Improbabile invece che il numero uno della Bce, Mario Draghi, si sbilanci sull’allentamento degli stimoli monetari, rimandando quasi sicuramente ogni dibattito all’autunno.

Fra le materie prime le quotazioni del greggio sono relativamente stabili, in attesa delle statistiche settimanali sulle scorte americane che verranno diffuse oggi pomeriggio dall’Eia. Ieri i dati Api hanno mostrato una riduzione delle riserve di greggio ampiamente attesa e un sorprendente aumento dello stock di benzina. Wti e Brent scambiano poco mossi rispettivamente a 47,8 e 51,9 dollari al barile.

Sotto pressione l’obbligazionario in parte per i dati macro positivi in Europa, che spingono nella direzione di minori acquisti di bond da parte della Bce e in parte per l’avvicinarsi delle nuove aste sul primario. Il rendimento del Btp sale di altri 4 basis point al 2,13% e lo spread con il Bund si estende a 175 punti base.

A Piazza Affari torna a correre FCA (+4,8%), che starebbe considerando la possibilità di effettuare lo spin-off di Maserati e Alfa Romeo, oltre che del ramo dedicato alle componenti.

Acquisti anche su BREMBO (+1,7%), EXOR (+1,4%), LEONARDO (+1,2%) e PRYSMIAN (+0,9%). Scivolano in fondo al listino invece i bancari, con UBI (-2%), UNICREDIT (-2,2%) e BPER (-1,7%) fra le peggiori.

In ribasso anche le utilities, penalizzate dal rialzo dei rendimenti obbligazionari e MEDIASET (-1,8%), che dal 18 settembre verrà esclusa dall’indice Stoxx 600. A pesare sul titolo del biscione anche la decisione del colosso britannico della pubblicità WPP di rivedere al ribasso la stima di crescita organica dei ricavi nel 2017 tra lo 0% e l’1% contro il +2% della precedente guidance.