Unieuro – Acquisizioni e omnicanalità le chiavi per lo sviluppo

Unieuro, oggi il maggiore distributore omnicanale di elettronica di consumo ed elettrodomestici per numero di punti vendita in Italia, archivia l’esercizio 2016/2017 e il primo trimestre 2017/2018 con risultati in crescita e importanti operazioni di aggregazione di realtà minori, in coerenza con una strategia orientata a rafforzare la propria presenza sul mercato di riferimento oltre che l’omnicanalità. Il tutto particolarmente apprezzato in Borsa, dove il titolo dal 4 aprile scorso, giorno del debutto a Piazza Affari, ha guadagnato ad oggi oltre il 50 per cento.

Primo trimestre 2017/2018 in linea con le attese per la Società romagnola, con vendite nette in progresso dell’1,2% a 366,8 milioni, Ebitda adjusted triplicato a 0,6 milioni, e una perdita netta adjusted che si è attestata a 4,1 milioni, in miglioramento del 4,3% a/a.

Nel 2017, avviata una serie di operazioni orientate a “diventare il vero consolidatore del mercato dell’elettronica di consumo in Italia e mantenere il focus sull’omnicanalità”:pilastri portanti dell’equity story di Unieuro.

Annunciate operazioni di crescita esterna quali l’acquisizione di realtà come Monclick e di 21 punti vendita ex-Euronics, nonché la continua apertura di nuovi negozi, al fine di massimizzare la capillarità offline e online, creando il maggior numero di punti di contatto con il consumatore.

Strategie, quelle della società romagnola, particolarmente apprezzate dalla Borsa. Infatti, dal 4 aprile 2017, giorno di debutto a Piazza Affari, il titolo ha guadagnato oltre il 50% sovraperformando sia il relativo indice settoriale sia il Ftse Italia Star, saliti rispettivamente del 25% e del 9% nel pari periodo.

Giancarlo Nicosanti Monterastelli, Ceo di Unieuro, delinea le priorità strategiche

“Crescere in maniera profittevole nelle categorie merceologiche privilegiate dal mercato, consolidando il mercato dell’elettronica di consumo in Italia e mantenendo il focus sull’omnicanalità”.

Sono queste le priorità strategiche che caratterizzano Unieuro sottolineate da Giancarlo Nicosanti Monterastelli, amministratore delegato della società. Il tutto in presenza di un mercato ancora molto frammentato e ipercompetitivo, che richiede economie di scala ed efficienza operativa.

“Un’impostazione strategica” continua il Ceo, “che ci permetterà di continuare a sovraperformare il mercato, come è successo negli ultimi anni, nonché di raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti”.

Diventare il vero consolidatore del mercato italiano

“Il mercato dell’elettronica di consumo in Italia” afferma l’Ad, “è ancora molto frammentato. I primi tre brand, uno dei quali appartenente in realtà ad un gruppo d’acquisto e non ad un singolo operatore, detengono una quota complessiva di circa il 59%, contro il 79% medio di Francia, Germania e Regno Unito. Stimiamo in 1,7 miliardi di euro la quota di fatturato aggregabile per raggiungere il grado di concentrazione degli altri Paesi europei e Unieuro è l’unico operatore italiano a poter consolidare il mercato, diventando protagonista della fase di concentrazione che è alle porte”.

Ciò sarà possibile in virtù di un modello di business fortemente accentrato, che concentra a Forlì le funzioni di amministrazione e coordinamento dei canali di vendita, e a Piacenza la logistica. Un modello che consente di essere competitivi in un mercato dalla marginalità risicata e di sopportare la pressione competitiva e le sfide provenienti dalla sempre maggiore penetrazione dell’e-commerce.

Nei mesi scorsi, a cavallo della quotazione in Borsa, Unieuro ha pertanto portato a termine le importanti acquisizioni di realtà quali Monclick, uno dei principali attori di vendite online presenti sul territorio italiano, e di 21 punti vendita ex-Andreoli, in precedenza operanti con il marchio Euronics e ora gestiti con brand Unieuro.

L’acquisizione di Monclick amplia l’offerta merceologica 

Lo scorso mese di giugno la società ha perfezionato l’acquisizione da Project Shop Land del 100% di Monclick, uno dei maggiori “pure player” italiani attivi nel comparto dell’elettronica di consumo online.

Il corrispettivo dell’operazione è stato pari a 10 milioni di euro, di cui 3,5 milioni versati al perfezionamento del contratto e la restante parte dilazionata nell’arco dei prossimi 5 anni.

“Un’operazione” sottolinea l’Ad, “che consente a Unieuro di raddoppiare l’incidenza dei propri ricavi online, di ampliare l’offerta merceologica per il consumatore finale, ma anche di entrare nel promettente segmento del B2B2C, cioè le forniture a grandi aziende operanti in settori diversi dal nostro che puntano all’elettronica di consumo per fidelizzare i propri clienti e dipendenti. Si pensi ad esempio ai programmi loyalty delle grandi società energetiche o di TLC.”.

Il tutto, estraendo importanti sinergie di costo a livello di logistica, approvvigionamenti, IT e costi generali, permettendo a Monclick di beneficiare del know-how sviluppato da Unieuro in oltre 70 anni di storia.

L’acquisto di 21 punti vendita da Andreoli

Parallelamente all’espansione digitale, lo scorso mese di maggio la società romagnola ha perfezionato l’acquisizione di 21 punti vendita fisici da Andreoli S.p.A., società in concordato preventivo che operava con il marchio Euronics nei centri commerciali del Lazio meridionale, Abruzzo e Molise.

I negozi, aventi una superficie compresa tra i 1.200 e i 1.500 mq ciascuno, hanno sviluppato nell’esercizio 2015 un fatturato di circa 94 milioni di euro con marginalità positiva, occupando oltre 300 addetti.

L’operazione, per un controvalore di 12,2 milioni, è stata finanziata ricorrendo alla liquidità disponibile e a linee di credito messe a disposizione da istituti finanziari.

“L’acquisizione dei punti vendita ex-Andreoli, dal 1° luglio tornati operativi sotto la gestione diretta e l’insegna di Unieuro, ci ha permesso di aumentare il presidio del territorio nell’Italia centrale, ma anche di aumentare la nostra massa critica a beneficio della capacità contrattuale con i fornitori, compiendo un ulteriore passo verso il necessario consolidamento del mercato”, ha commentato Nicosanti Monterastelli.

Il focus sull’omnicanalità

La trasformazione digitale sta producendo impatti epocali sul settore della distribuzione di elettronica di consumo. Molti operatori tradizionali sono rimasti spiazzati dall’espansione dell’e-commerce, che oggi rappresenta il 12% del mercato italiano.

“Unieuro è un operatore omnicanale, che presidia in maniera integrata e sinergica tutti i possibili punti di contatto con il cliente: i negozi retail, la rete di negozi affiliati, gli store negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie, il B2B e il web, quest’ultimo attraverso una piattaforma digitale completamente rinnovata a fine 2016”, afferma Nicosanti Monterastelli.

“L’omnicanalità consiste nel consentire al cliente di scegliere il punto di contatto preferito in ogni fase del processo di acquisto, ponendosi trasversalmente rispetto ai differenti canali” continua l’AD. “Si tratta di un approccio moderno e proattivo, necessario per cavalcare la rivoluzione digitale invece che subirla, perché il consumatore sta cambiando e cambierà ancora nei prossimi anni. In un contesto fluido e omnicanale, abbiamo la necessità di avere quanti più touchpoint possibile con il consumatore, massimizzando la capillarità della nostra rete di vendita e la qualità della nostra presenza sul territorio e online in modo che i vari canali funzionino in sinergia tra loro. Il tutto con l’obiettivo di rendere davvero unico il rapporto con il consumatore”.

“Un obiettivo senz’altro favorito dalla centralizzazione della logistica”, sottolinea l’Ad. “Abbiamo un unico, grande magazzino (oltre 50 mila metri quadri), situato a Piacenza e al servizio di tutti i nostri canali di vendita, compreso il consumatore finale che decide di acquistare via internet scegliendo la consegna a domicilio”.

I canali di vendita

“Attualmente”, riporta il numero uno dell’azienda, “abbiamo oltre 200 negozi di proprietà e circa 280 affiliati, ovvero imprenditori locali che gestiscono negozi medio-piccoli e ci aiutano a presidiare maggiormente il territorio. Il tutto per un totale di 500 punti vendita: il network di punti vendita più importante ad oggi esistente nell’elettronica di consumo in Italia”.

La rete è in continuo ampliamento ed evoluzione: nell’esercizio 2016/2017 noi e i nostri affiliati abbiamo realizzato investimenti importanti, con oltre 22 aperture, a cui nell’anno in corso si aggiungeranno ulteriori nuovi punti vendita, a partire dal megastore ex-Trony di Roma”.

“Oltre alla rete tradizionale,” prosegue l’Ad, “abbiamo un canale Internet che già oggi sviluppa un fatturato importante (oltre 110 milioni nell’ultimo anno, a cui si aggiungeranno i ricavi di Monclick) e che sfrutta non solo il rapporto instaurato con il consumatore attraverso il web, ma anche la nostra capillarità, facendo diventare circa 400 punti vendita dei pick up point per il ritiro gratuito della merce in negozio, in alternativa alla spedizione via corriere”.

“Il pick-up non è soltanto un driver che consente di aumentare il traffico nei punti vendita e un acceleratore di cross-selling e di upselling, ma anche un modo per creare e rafforzare il rapporto con quel consumatore che, ad esempio, preferisce evitare il pagamento con carta di credito o vuole avere un contatto più diretto entrando in negozio”.

“Da un paio di anni a questa parte”, conclude sull’argomento, “abbiamo inoltre approcciato con successo il canale Travel, ovvero i maggiori aeroporti e stazioni ferroviarie italiani. Abbiamo cinque punti vendita a Roma Fiumicino, due a Milano Malpensa, uno a Linate, e uno a Bergamo Orio al Serio, oltre a uno nella Stazione di Porta Nuova a Torino. Nonostante siano punti vendita abbastanza piccoli, con una superficie media di un centinaio di metri quadri, essi rappresentano presidi importanti, non solo sotto il profilo del servizio al consumatore in partenza o in arrivo, ma anche della brand awareness, favorita dall’elevatissimo traffico sviluppato dalle infrastrutture aeroportuali e ferroviarie”.

L’importanza dell’assistenza al consumatore

“Se i prodotti che vendiamo sono fungibili (un iPhone 7 è tale indipendentemente da chi e come lo distribuisce), il servizio che forniamo fa la differenza”, afferma Nicosanti Monterastelli.

“Già da anni, stiamo sviluppando un sistema di Customer Relationship Management (CRM) che possa mettere la nostra azienda in condizioni di ascoltare direttamente i clienti, cercando di creare un unico punto riferimento per tutti i touchpoint”.

“Un progetto” prosegue l’Ad, “che si basa sugli oltre 6 milioni di clienti che possiedono già la nostra carta fedeltà Unieuro Club. Inoltre, in queste settimane andrà a regime il progetto “Voice of Customer”, focalizzato sull’ascolto del parere dei consumatori, indipendentemente dal modo in cui decidono di entrare in contatto con il mondo Unieuro: entrando in un negozio, chiamando il customer service o il call center, oppure scrivendoci o possedendo una carta fedeltà.

“E ciò”, conclude l’Ad, “ci permetterà di avere un rapporto a 360° con il consumatore, che potrà dialogare in maniera costruttiva con la nostra azienda, consentendoci di fare altrettanto”.

Focus sulle categorie merceologiche a margine maggiore

Nell’esercizio 2016/17, il 48% dei ricavi Unieuro è stato realizzato nel comparto Grey (telefonia, IT), il 25% nel White (piccoli e grandi elettrodomestici), il 18% nel Brown (televisori e stoccaggio dati), oltre il 3% nei Servizi.

“Nel futuro, puntiamo a crescere in quelle categorie che stanno evidenziando performance di mercato importanti e che, al contempo, offrono interessanti marginalità. Categorie quali i grandi e i piccoli elettrodomestici e i servizi accessori”.

Per quanto riguarda i servizi, in particolare, puntiamo nel medio termine a un’incidenza del 6% sul fatturato, grazie al focus su consegna e installazione, estensione di garanzia e finanziamento al consumo, con l’obiettivo di fidelizzare il cliente e sostenere la marginalità complessiva del business.

“Tutto ciò – prosegue il CEO – sempre con l’obiettivo di premiare gli azionisti, come già quest’anno alla luce del ricco dividendo deliberato dall’Assemblea, e di proseguire con lo sviluppo che ha contraddistinto la nostra azienda negli ultimi 10-12 anni”.

L’andamento dell’esercizio chiuso a febbraio 2017  

“Nell’esercizio chiuso a febbraio 2017” premette l’Ad, “il mercato è cresciuto del 2,1%, con un offline stabile e un online che è salito di oltre il 23%, mentre la nostra azienda ha segnato progressi in entrambi canali, saliti rispettivamente del 3,4% e del 42%”.

“Abbiamo realizzato un fatturato di 1,66 miliardi e registrato un Ebitda margin ai massimi livelli del settore, il 3,9%, in leggero  aumento dal 3,8% dell’esercizio precedente”. L’utile netto adjusted è stato invece pari a 36,3 milioni, con un balzo di oltre il 40 per cento.

Conclude Nicosanti Monterastelli: “Abbiamo azzerato il debito e generato cassa sufficiente a finanziare lo sviluppo, gettando le basi per proseguire la nostra strategia di crescita. Le acquisizioni di Andreoli e Monclick, annunciate nella prima parte dell’esercizio in corso, si inquadrano in questo progetto e verranno ulteriormente replicate qualora se ne presentino le condizioni”.

I conti del primo trimestre 2017/2018

“Il primo trimestre 2017/2018, che si è chiuso lo scorso 31 maggio” afferma l’Ad, “è stato in linea con le nostre aspettative”.

Nel dettaglio, le vendite nette sono state pari a 366,8 milioni, in progresso dell’1,2% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.

L’Ebitda adjusted è triplicato a 0,6 milioni.Un aggregato comunque poco rappresentativo della performance dell’intero esercizio alla luce della stagionalità del business.

La perdita netta adjusted è migliorata a 4,1 milioni, in calo del 4,7% a/a.

Sul fronte patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è stato pari a 46,1 milioni, in aumento di 44,1 milioni rispetto all’ammontare di fine febbraio 2017, riflettendo le dinamiche stagionali del business che determinano nella prima parte dell’anno un significativo assorbimento di capitale, a fronte di un secondo semestre caratterizzato da una forte generazione di cassa.

Lo scenario dei prossimi 18-24 mesi

“Quest’anno”, afferma il numero uno dell’azienda, “il mercato dovrebbe mostrare un leggero rallentamento”. Una tendenza già evidente con la lieve decrescita registrata nei primi mesi di quest’anno e che inverte quindi la rotta rispetto al forte progresso registrato negli scorsi esercizi.

E prosegue “noi ci aspettiamo invece di continuare a crescere, seppur a tassi completamente diversi, sia nell’offline sia nell’online. La nostra strategia omnicanale può portare  a un beneficio esteso a tutti i nostri canali di vendita e pensiamo che il 2017/18 sarà un anno in cui la nostra azienda potrà continuare a sovraperformare il mercato, raggiungendo gli obiettivi prefissati.

“Tutto ciò puntando”, come già sottolineato, “sui settori dall’andamento maggiormente favorevole come quello dei grandi e piccoli elettrodomestici e la telefonia. Ci attendiamo invece una lieve sofferenza nel comparto dell’information technology e dei tv”.

Ricavi – Crescono nettamente al di sopra dei peers 

Nelle tabelle che seguono viene presentato un confronto tra Unieuro e i principali peers: l’italiana ePrice, l’americana Best Buy, l’inglese Dixons Carphone e la francese Fnac-Darty.

E’ doveroso segnalare come le ultime due società del campione sono frutto di operazioni di finanza straordinaria perfezionate rispettivamente nel 2014 e nel 2016. Pertanto, i relativi dati di bilancio storici sono stati riesposti al fine di tenerne opportunamente conto.

Si segnala inoltre che per il triennio 2014-2016 sono stati utilizzati i dati societari, mentre per il periodo 2017-2019 sono state impiegate per la società romagnola le stime elaborate da Market Insight basate sulle attese dei cinque analisti attivi sul titolo, mentre per i peers è stato utilizzato il consensus di Bloomberg.

Dalla tabella sull’evoluzione dei ricavi si evidenzia che nel periodo 2014-2016 il fatturato di Unieuro è passato da 1.385 milioni a 1.661 milioni, con una crescita media annua del 9,5%. Un progresso consistente e pressoché doppio rispetto al +4,7% dei peers.

Guardando invece ai dati prospettici, emerge un lieve rallentamento nel tasso di crescita atteso (+7,3%), che si mantiene comunque rilevante e più che doppio rispetto ai peers.

Ebitda – Buona crescita in scia al fatturato

L’evoluzione storica dell’Ebitda di Unieuro si conferma decisamente positiva e superiore rispetto a quella dei peers. 

Nel dettaglio, la crescita media annua dell’Ebitda di Unieuro nell’ultimo triennio risulta a doppia cifra e pari al 13,4%, ponendosi al di sopra della mediana (+11,7%).

Si segnala che anche a livello di tale aggregato i dati relativi a Dixons Carphone e Fnac-Darty sono stati riesposti, al fine di tenere conto delle sopracitate operazioni straordinarie.

Per il periodo 2017 – 2019, la crescita media annua dell’Ebitda di Unieuro è stimata al 7,9%, mantenendosi lievemente al di sopra dei peers (+7,1%).

Redditività – Ebitda margin in miglioramento ma inferiore ai peers

Il grafico sottostante mette in luce l’andamento dell’Ebitda margin di Unieuro e consente un confronto con i principali peers.

Nell’ultimo triennio la società ha evidenziato un lieve aumento di tale indicatore, passato dal 3,7% del 2014 al 3,9% del 2016. Una dinamica positiva che dovrebbe confermarsi nel futuro fino a raggiungere il 4% nel 2019.

Dal confronto con i peers si rileva che il gap dovrebbe attestarsi nell’esercizio corrente all’1,7%, aumentare l’anno prossimo al 2%, per poi mantenersi sostanzialmente stabile su tale livello anche nel 2019.

Ciò riflette la diversa marginalità del mercato italiano dell’elettronica di consumo.

Multipli – A sconto sui principali indicatori

Dal confronto dei multipli di Unieuro con i principali competitors, si rileva che il titolo mostra valutazioni più interessanti alla luce di tutti i maggiori indicatori. 

Nel dettaglio, il p/e si attesta a 8,6 volte nel 2017 e 7,4 volte nel 2018, risultando così a sconto rispettivamente del 40,3% e del 35,6%.

Rilevante anche lo sconto a livello sia di Ev/Sales, che si attesta nel 2017-2018 al 40% e al 50%, sia di Ev/Ebitda, inferiore nei due esercizi rispetto alla mediana dei peers, del 20,7% e del 29%.

Atteso a sconto infine anche l’Ev/Ebit rispettivamente del 15,4% e del 22,5%.

Analisti – Prevalgono le indicazioni di acquisto

Citi (DATA REPORT) avvia la copertura sul titolo con raccomandazione buy e target price a 15 euro sottolineando che “Unieuro è attualmente ben posizionata per consolidare la propria leadership in un settore a livello europeo molto frammentato sfruttando la crescita organica  e per linee esterne”. Inoltre “la società dispone della miglior piattaforma omni-channel, che è in grado di garantire maggiori vantaggi competitivi rispetto alla concorrenza” e che unitamente ad altri elementi quali la riconoscibilità del marchio, può rappresentare un incentivo per altre realtà a unirsi al network della società.

Credit Suisse (DATA REPORT) conferma l’outperform e il prezzo obiettivo di 18 euro di avvio copertura, in occasione della quale l’analista aveva evidenziato che Unieuro ha dimostrato di essere il principale consolidatore del mercato italiano dell’elettronica e un partner chiave per i diversi marchi e fornitori in Italia. Tutto ciò alla luce del fatto che possiede un’ampia rete distributiva di differenti dimensioni adatte ai diversi tipi di mercato, e che ha completato con successo varie operazioni incluse le acquisizioni di Monclick e Andreoli. Inoltre la capacità di generare elevati livelli di cassa nonché l’assenza di debiti consentono alla società di autofinanziarsi per future operazioni di M&A. 

Banca Aletti (DATA REPORT) avvia la copertura con giudizio outperform e target price a 22 euro, sottolineando che “in presenza di un consolidamento di mercato in linea con i mercati più maturi e alla luce del track record di M&A e del modello di business di Unieuro, la società dovrebbe essere in grado di aumentare i propri ricavi del 30/50%”. 

Kepler Cheuvreux (DATA REPORT) indica la raccomandazione hold dal precedente buy in quanto “dopo un forte rally a seguito dell’Ipo (+50% a/a), il titolo è ora valutato a sconto rispetto al settore di circa il 25-30%, in considerazione della dimensione limitata e della debolezza del mercato retail italiano ed europeo”. Alza invece il target price a 16 euro dai precedenti 15 euro sulla base di stime più elevate.

Borsa – L’ottima performance riflette l’apprezzamento delle strategie 

Il titolo Unieuro ha chiuso la seduta di ieri con un rialzo dello 0,6%, portandosi a 16,67 euro.

Ricordiamo che la società ha fatto il suo debutto a Piazza Affari nello scorso mese di aprile, con il collocamento del 35% del capitale presso investitori istituzionali, al prezzo di 11€ per azione. “Un traguardo molto importante e raggiunto con successo” sottolinea Nicosanti Monterastelli,“attraverso un’ipo che non era facile da realizzarsi per un’azienda del nostro settore”.

Lo scorso 6 settembre, l’azionista di maggioranza della Società ha collocato con successo un ulteriore 17,5% del capitale attraverso una procedura di accelerated bookbuilding, ad un prezzo di 16€ per azione. A seguito di tale operazione, il flottante della Società è passato dall’iniziale 35% all’attuale 52%, rendendo il titolo ancor più liquido a beneficio degli investitori.

“Il mercato”, prosegue il Ceo, “ha riconosciuto in entrambe le occasioni la bontà del nostro modello di business accentrato e sinergico, della nostra proposta omnicanale, moderna e orientata al consumatore, nonché della nostra strategia di consolidamento del settore”.

Non a caso,da aprile a oggi il titolo ha segnato un rialzo di oltre il 50%, sovraperformando sia il relativo indice settoriale sia il Ftse Italia Star, che nel periodo in esame sono saliti rispettivamente del 25% e del 9 per cento.

Criticità

“Oltre alla già citata debolezza generale che sta caratterizzando in questi mesi il mercato italiano dell’elettronica di consumo e degli elettrodomestici” segnala l’Ad, “il nostro principale fattore di criticità è rappresentato dall’aumento della pressione sui margini connesso all’incremento delle vendite online. Un fenomeno che riguarda tutti gli operatori di mercato, sulla falsariga di quanto già accaduto nei mercati più maturi”.

E conclude sull’argomento “si tratta tuttavia di un fenomeno che puntiamo a gestire e cavalcare, invece che subire. Nel medio periodo, cercheremo infatti di accelerare sull’omnicanalità, sfruttando le maggiori possibilità di cross-selling e up-selling che il canale online, attraverso Unieuro.it e Monclick, è in grado di garantire, ma anche sul miglioramento costante del retail mix, sui servizi a valore aggiunto e sul rafforzamento della partnership con i nostri fornitori”.