Mercati – Non è colpa della Catalogna

Il grafico orario del cambio euro dollaro non esprime materialmente alcuna preoccupazione circa l’evolversi della crisi catalana. La conferma di questo può essere trovata nell’andamento dell’euro contro il franco svizzero, valuta rifugio per eccellenza quando la temperatura dei mercati sale pericolosamente oltre il livello di attenzione.

Il movimento di rafforzamento della divisa europea nei confronti di quella della confederazione elvetica è invece costante e segue, quasi pedissequamente, il comportamento della prima nei confronti del “buck” (il dollaro in gergo).

Sul fronte dei tassi, il Bund è fermo, il Btp oscilla nell’area 2% e solo il decennale spagnolo (Bono) prende qualche centesimo di rendimento (scende di prezzo quindi) allargando di poco lo spread contro il benchmark di Berlino. Nulla di rilevante a testimonianza che il rischio politico non è percepito come tale.

Diverso l’andamento delle borse del vecchio continente, dove troviamo tutte le piazze principali in regresso con Milano e Madrid in cima alla lista per i livelli di perdita (superiori al punto percentuale).

Difficile attribuire quindi alla questione spagnola la correzione in corso se non come innesto del movimento iniziale e più logico, viceversa, salutare la correzione come una reazione tecnica di “scarico” dei forti guadagni accumulati nelle ultime settimane.