Tesla – Una sfida veramente innovativa

Parliamo di Tesla, la super luxury car elettrica, iniziando con un confronto con l’IPhone, un prodotto che ha cambiato le abitudini del consumo nel settore della tecnologia.

L’introduzione dello smartphone da parte di Steve Job nel 2007 fu sicuramente una rivoluzione epocale e non solo per il comparto della telefonia.

Il successo dell’Iphone ha fatto nascere una industria da mezzo trilione di dollari di fatturato e centinaia di miliardi sono stati investiti in ricerca e sviluppo, tra tecnologie ed applicazioni, un evento inimmaginabile solo una decade fa.

L’Iphone è universalmente riconosciuto come il miglior prodotto inventato nel primo decennio dell’attuale secolo.

E ‘impossibile ormai pensare la nostra vita senza un device quale l’Iphone o uno smartphone di una società concorrente.

Questa premessa ci porta ad analizzare il fenomeno Tesla, la più importante società nata negli Stati Uniti dopo l’Iphone.

Prima di Tesla, le vetture elettriche erano limitate alle macchinette che si utilizzavano nei campi da golf per gli spostamenti dei giocatori.

Tesla ha rivoluzionato questo concetto dimostrando che si può costruire un prodotto di qualità ed immagine ben superiore con prestazioni identiche a quelle del mercato a combustione.

A differenza dell’Iphone, il modello S prodotto da Elon Musk, il fondatore dell’azienda, avrebbe potuto essere prodotto anche tre decadi prima in quanto le principali tecnologie applicate – batteria e motore elettrico – non hanno subito particolari miglioramenti negli ultimi anni.

Tesla è un acceleratore che rischia di modificare l’industria automobilistica nei prossimi anni in modo drammatico.

Consumatori e produttori vedono le attuali vetture come obsolete, malgrado rappresentino ancora il 95% del mercato. Nell’immaginario collettivo l’auto elettrica rappresenta il futuro.

Tuttavia, a differenza di Apple, Tesla potrebbe non essere ancora presente sul mercato nei prossimi cinque anni.

Produrre auto di massa è, infatti, incredibilmente difficile in virtù della necessità di capitale da investire assai ingente.

Tesla, finora, ha evidenziato che è in grado di produrre un auto di lusso dal prezzo di $100.000 con un target di nicchia di mercato.

Tuttavia, la produzione attuale di meno di centomila auto all’anno non giustifica le valutazioni raggiunte dal titolo. Per questa ragione la società ha deciso di introdurre un modello più “cheap” per il mercato di massa – la 3’s – con un costo al pubblico più contenuto tra i 35/40.000 dollari.

Anche in questo caso, il paragone con Apple è assai significativo. Il giorno in cui l’Iphone è stato introdotto non aveva praticamente competitors. I concorrenti principali erano Nokia e Blackberry i cui costi dei telefoni al pubblico viaggiavano dai 150 ai 300 dollari.

Apple fu in grado di vendere, invece, un telefono a $700 in quanto disponeva di una tecnologia rivoluzionaria.

Diverso il discorso per Tesla. I suoi modelli possono essere superiori a quelli della concorrenza sia elettrica che tradizionale, ma la funzione principale di un’auto è quella della sicurezza e di fornire un confort nello spostamento dal punto A fino a B.

Per questo motivo, Tesla non può eccedere nel pretendere un prezzo troppo elevato rispetto alla concorrenza.

Alla valutazione odierna di 50 miliardi di capitalizzazione, gli azionisti di Tesla “pagano” per gli utili futuri e non le perdite del 2016.

Nei prossimi dieci/quindici anni, Tesla dovrà generare almeno 4-5 miliardi di dollari di profitti per giustificare le attuali quotazioni.

Per assurdo, la società capitalizza più di General Motors e poco meno di Ford che, tuttavia, vendono cinque milioni di vetture all’anno ognuna.

E’ evidente che Tesla sconta anche positivamente il genio di Elon Musk, il suo fondatore, che ha alle spalle i successi di PayPal e che può essere paragonato, quale grande innovatore, a quello di Steve Jobs.

Il business dell’automotive è inoltre complesso. Anche quando un’azienda produce più modelli il livello di costi fissi è assai elevato ed è pertanto facile accumulare perdite ingenti. Il percorso verso la profittabilità passa attraverso la produzione di diversi modelli ognuno dei quali contribuisce a coprire gli ingenti costi fissi.

Tesla ha prodotto centinaia di milioni di perdite da quando è nata ed anche il suo cash flow è recentemente passato in negativo.

Il successo dell’azienda dipenderà dalla sua capacità di ottenere importanti economie di scala nel produrre centinaia di migliaia di veicoli ogni anno.

Tuttavia, per raggiungere un simile obiettivo non sono sufficienti gli incentivi governativi ma sono necessarie finanziamenti ingenti.

Già pesantemente indebitata e con un rating al di sotto dell’ “investment grade”, Tesla potrà rastrellare denaro solo che nuove emissioni azionarie che andranno a diluire il valore delle azioni attuali. Tale processo sarà facilitato fintanto che il valore delle azioni rimarrà elevato, annacquando il valore negativo della diluizione.

Questa è la ragione per la quale Elon Musk dichiara obiettivi che Tesla non potrà mai raggiungere e con cadenza quasi mensile annuncia nuovi prodotti la cui fattibilità viene poi costantemente posticipata per mantenere il sogno (e la società) vivi.

Tesla sarà la prossima Amazon? Può anche darsi, se sopravvivrà al prossimo triennio e troverà sufficiente finanza per sviluppare gli attuali progetti e raggiungere economie di scala come è riuscita il colosso di Jeff Bezos che però intermedia milioni di prodotti.

CONCLUSIONE

Qualsiasi sarà il futuro di Tesla, i suoi meriti sono incancellabili. Musk ha saputo creare, infatti, non solo un brand di successo ma ha sicuramente cambiato il futuro del settore automobilistico facendolo diventare meno dipendente dal petrolio e dalle sue variazioni di prezzo.

La sfida della società sarà quella di trasformare il suo prodotto in un oggetto di massa, alla portata di ogni portafoglio ed in tempi relativamente brevi ad assicurare la sopravvivenza della società che beneficia al momento anche dell’entusiasmo dell’effetto novità.

Raggiungere un punto di break-even ed iniziare a guadagnare sembra al momento ancora un’impresa titanica, ma Musk è un sognatore concreto che ci ha già abituato a performance strabilianti.