Utility – Buona partenza per il settore (+3,3%) nel 2018, trainato da Enel (+4,2%)

L’ondata di acquisti che si è riversata sui mercati azionari europei nelle ultime due sedute della prima settimana (corta) dell’anno ha consentito al Ftse Italia Servizi Pubblici di effettuare un gran rimbalzo e di allontanarsi dalla soglia dei 28mila punti.

La performance complessiva registrata nelle prime quattro sedute del 2018 dal paniere dei principali titoli del settore utility e delle rinnovabili quotati a piazza Affari (+3,3%) è stata inferiore a quella del principale indice della Borsa italiana, cioè del Ftse Mib (+4,2%), ma superiore a quella dello Stoxx Europe 600 Utilities (+2,8%).

A sostenere il recupero del Ftse Italia Servizi Pubblici nelle giornate di giovedì e venerdì anche le buone notizie provenienti dai titoli di Stato italiani, con i rendimenti che sono tornati a scendere dopo il forte rialzo registrato a cavallo di capodanno. Nel dettaglio, lo yield sul Btp a 10 anni ha chiuso venerdì pomeriggio poco sotto il 2%, dopo aver sfiorato lo scorso 2 gennaio il 2,1 per cento.

Nel segmento delle Big Cap, il titolo che ha registrato il maggior rialzo delle quotazioni nella prima ottava (corta) del 2018 è stato Enel (+4,1%) che giovedì ha annunciato di aver avviato la produzione in due parchi eolici, localizzati in Oklahoma e con una capacità installata complessiva pari a 598 MW. In linea con quanto indicato nel piano strategico del colosso elettrico italiano, l’investimento nella costruzione dei due parchi è stato pari a 855 milioni di dollari statunitensi. Con l’entrata in funzione di questi due nuovi impianti il gruppo guidato da Francesco Starace è diventato il più grande operatore eolico dello Stato, con oltre 1.700 MW di capacità gestita.

In forte rialzo anche A2A (+3,1%) nelle prime quatto sedute dell’anno, con l’uscita dal Montenegro che potrebbe concretizzarsi entro il trimestre in corso. Nel dettaglio, il Premier del Montenegro, Dusko Markovic, ha dichiarato che il suo esecutivo si aspetta di ricevere entro marzo delle offerte da parte di gruppi industriali/finanziari per entrare nel capitale dell’utility Epcg con una quota di minoranza. Le parole del Primo ministro del Paese balcanico hanno così confermato le indiscrezioni dello scorso novembre relative alla possibilità che nel disegno di legge relativo al Bilancio 2018 non era indicato alcun pagamento della somma dovuta ad A2A per rilevare la quota del 41,75% del capitale della stessa Epcg. Ricordiamo che il governo Markovic dovrebbe pagare alla principale multi-utility lombarda 7 rate da 35 milioni di euro, corrispondenti al valore dell’opzione Put in mano alla stessa A2A. Lo stesso articolo ipotizzava che la mossa dell’esecutivo di Podgorica era legata all’idea di sostituire il gruppo italiano con un altro partner strategico.

Settimana (corta) all’insegna del denaro anche per le Mid Cap, che hanno tutte concluso la seduta dello scorso venerdì su livelli superiori a quelli della chiusura di venerdì 29 dicembre. Il titolo che nell’ambito del segmento in esame ha registrato la migliore performance da inizio anno è stato Acea (+4,7%), mentre quello che ha portato a casa il rialzo minore è stato Iren (+2,2%)

Tra le società a minore capitalizzazione, cioè le Small Cap, avvio di 2018 con il botto per Alerion Clean Power (+10,6%), nonostante l’assenza di notizie societarie. Ricordiamo che lo scorso 1° dicembre si era conclusa la fase di riapertura dell’Offerta pubblica d’acquisto (Opa) sulle azioni ordinarie di Alerion Clean Power portata avanti da Fri-El Green Power, fase che era iniziata lo scorso 27 novembre. Nel complesso, la percentuale delle azioni apportate durante la riapertura dei termini e delle azioni apportate durante il periodo di offerta sulle azioni oggetto dell’Opa è stata pari al 77,345 per cento.

Denaro anche su Edison Rnc (+5,4%) e su TerniEnergia (+4,3%). Con riferimento al gruppo di Foro Buonaparte, giovedì mattina ha comunicato i risultati definitivi dell’Opa su Frendy Energy al termine del periodo di riapertura dei termini della stessa offerta (dal 27 dicembre 2017 al 3 gennaio 2018). Tenuto conto delle azioni già possedute e di quelle acquisite nell’ambito dell’offerta prima della riapertura dei termini, alla data di pagamento sopraindicata, Edison verrà a detenere complessive 43.259.978 azioni, pari al 72,93% del capitale sociale di Frendy Energy.

Forti prese di beneficio, invece, su Falck Renewables (-5,8%) su cui hanno pesato anche le note pubblicate dagli analisti di Kepler Cheuvreux e di Equita che hanno rivisto al ribasso il giudizio sui titoli del gruppo guidato da Toni Volpe, portandolo entrambi a “Hold” dopo il rally dell’ultimo mese.