Assogestioni – Raccolta e patrimonio record per il comparto gestito nel 2017

Il 2017 è stato un anno record per la raccolta netta del risparmio gestito. I flussi totali hanno toccato infatti 97,5 miliardi, un ammontare doppio rispetto all’anno precedente. La crescita è ascrivibile soprattutto al comparto dei fondi, la cui raccolta netta, da gennaio 2017, è più che raddoppiata a 78,1 miliardi (5,6 miliardi solo a dicembre). Sostanzialmente stabile il contributo delle gestioni di portafogli a 19,4 miliardi, anche se nel mese di dicembre hanno visto riscatti per 3,3 miliardi. Esaminando gli afflussi per tipologia di fondi, nell’anno alle spalle le sottoscrizioni più rilevanti sono state riportate da obbligazionari, flessibili e bilanciati, rispettivamente per 29,5 miliardi, 21,9 miliardi e 17,7 miliardi.

Nel 2017, il comparto del risparmio gestito ha raccolto complessivamente 97,5 miliardi, un controvalore più che raddoppiato rispetto al 2016. Il tutto grazie anche ai flussi positivi di dicembre, pari a 2,3 miliardi (595 milioni nello stesso mese dell’anno precedente).

La performance dell’ultimo mese dell’anno è imputabile, in particolare, ai rilevanti afflussi verso i fondi comuni di investimento, la cui raccolta netta è salita da 1,3 miliardi a 5,6 miliardi. Negativo invece l’apporto delle gestioni di portafoglio, che hanno registrato deflussi per 3,3 miliardi (riscatti per 688 milioni a dicembre 2016) soprattutto nel segmento degli istituzionali.

In riferimento all’intero 2017, le gestioni collettive hanno riportato una raccolta netta più che raddoppiata a 78,1 miliardi, mentre i flussi netti delle gestioni di portafoglio sono rimasti in linea con quelli dell’anno precedente a 19,4 miliardi.

Nel dettaglio, la raccolta netta evidenzia che, all’interno delle gestioni collettive, i fondi aperti, a dicembre, hanno raggiunto i 5,4 miliardi di flussi (1,2 miliardi l’anno precedente). La raccolta di tali fondi ha tratto beneficio dal buon andamento dei mercati finanziari. I fondi chiusi, con un andamento molto meno marcato, hanno registrato sottoscrizioni per 261 milioni (+64 milioni a dicembre 2016).

Per quanto riguarda l’intero 2017, i primi hanno registrato sottoscrizioni più che raddoppiate a 76,7 miliardi, mentre i secondi hanno riportato una dinamica molto meno significativa, seppure positiva, di 1,4 miliardi (493 milioni nel 2016).

Passando alle componenti delle gestioni di portafogli, si nota che quella relativa alle gestioni istituzionali ha registrato forti riscatti per 3,2 miliardi (-705 milioni nel periodo di confronto). Le gestioni retail hanno mostrato, invece, un deflusso molto più ridotto a 64 milioni (-17 milioni nell’ultimo mese del 2016). Per quanto concerne tutto il 2017, le prime hanno realizzato sottoscrizioni per 15,5 miliardi (-22,3% rispetto all’anno precedente), mentre le seconde flussi positivi di 4 miliardi (riscatti per 326 milioni nel 2016).

A fine 2017, grazie alle ottime performance dei mercati finanziari e dei flussi della raccolta il patrimonio gestito è balzato a 2.086 miliardi, record assoluto, dopo il superamento dei 2.000 miliardi evidenziato a maggio.

All’interno dei fondi comuni d’investimento, nel mese in esame le preferenze degli investitori sono state rivolte soprattutto ai fondi obbligazionari con flussi positivi per 2,8 miliardi (2,1 miliardi a dicembre 2016) che hanno portato a 29,5 miliardi il totale degli asset relativo al 2017 (12,7 miliardi nel 2016).

Secondi in ordine di apprezzamento, i fondi flessibili con sottoscrizioni pari 2 miliardi (207 milioni nel pari periodo dell’anno precedente), seguiti dai bilanciati con 1 miliardo di flussi (399 milioni nello stesso mese del 2016). La raccolta netta di dicembre dei due comparti ha portato l’ammontare complessivo del 2017 rispettivamente a 21,9 miliardi (15,9 miliardi nel 2016) e a 17,7 miliardi (3,2 miliardi nell’anno precedente).

La raccolta relativa ai fondi azionari, nel mese in esame, è stata negativa per 102milioni (+265 milioni a dicembre 2016). Flusso che ha portato l’ammontare complessivo dell’intero 2017 a 8,2 miliardi (-1,5 miliardi nel 2016). Il forte miglioramento tra i due anni è imputabile anche all’introduzione dei Pir.

Intesa Sanpaolo è l’operatore che ha riportato il miglior andamento, con una raccolta netta positiva di circa 1,36 miliardi, seguita da Amundi con 1,02 miliardi e JP Morgan con 739 milioni. Bene anche Mediolanum (299,9 milioni) e Azimut (224 milioni). In rosso il Gruppo Generali (-444,6 milioni) e Anima (-319,2 milioni).