Mercati Usa – Partenza in frazionale rialzo

Apertura positiva a Wall Street, con i mercati che sembrano aver digerito la notizia di ieri del licenziamento del Segretario di Stato Rex Tillerson. Dopo pochi minuti di scambi, i tre indici principali segnano guadagni compresi tra i due e i tre decimi di punto percentuale.

Sullo sfondo restano però le preoccupazioni legate al fatto che Washington starebbe studiando la possibilità di imporre ulteriori dazi sulle importazioni dalla Cina per colpire soprattutto il settore della tecnologia e delle telecomunicazioni, accentuando i timori di guerra commerciale con le eventuali ritorsioni da parte di Pechino.

Sul fronte macro, le vendite al dettaglio a febbraio sono diminuite dello 0,1% su base mensile, rispetto al +0,3% atteso dal consensus e in linea alla rilevazione precedente (rivista da -0,3%).

Sempre lo scorso mese, i prezzi alla produzione hanno segnato un aumento dello 0,2%, rispetto al +0,1% previsto dagli analisti e rallentando dal +0,4% di gennaio.

Statistiche che arrivano all’indomani della diffusione dei prezzi al consumo di febbraio che hanno mostrato una crescita in linea alle attese, non alimentando quindi i timori relativi a un’accelerazione dell’inflazione quest’anno e, di conseguenza, di una Federal Reserve più aggressiva nel restringere la propria politica monetaria.

Tra le materie prime, arretra leggermente l’oro in area 1.323 dollari l’oncia, mentre recuperano terreno le quotazioni del petrolio con il Brent (+0,5%) a 64,9 dollari e il Wti (+0,7%) a 61,1 dollari. In attesa questo pomeriggio dei dati settimanali Eia sulle scorte Usa, a sostenere le quotazioni del greggio hanno contribuito i numeri oltre le attese sulla produzione industriale cinese, mentre permangono le preoccupazioni relative all’incremento dell’output statunitense.

Nel comparto del reddito fisso, infine, il rendimento del decennale governativa viaggia poco mosso al 2,85%, mentre il tasso sul biennale sale di circa 3 punti base al 2,28 per cento.