Obbligazioni – Prossimo appuntamento: Fomc del 21 marzo

All’indomani dell’equinozio di primavera, conosceremo le decisioni del Fomc (Federal Open Market Committee), il comitato direttivo della Fed, o meglio prenderemo probabilmente nota ufficiale di quanto il mercato si attende: il rialzo di un quarto di punto dei Fed funds.

I dati economici che si succedono di là e di qua dell’Atlantico sembrano voler confermare o la bravura degli economisti nel prevedere il futuro o la stabilità di un quadro di riferimento che restringe i margini di errore. Il risultato è l’assenza di volatilità.

Stamane è toccato ai numeri dell’inflazione in Francia, che seguono quelli tedeschi e anticipano quelli italiani e poi europei di domani.

Molto più interessante sarà vedere, nella serata americana, il flusso degli investimenti stranieri in obbligazioni americane, unico elemento, a nostro avviso, che potrebbe agitare un poco le acque sul T-bond.

A parte questo, la giornata appare una fotocopia delle precedenti con il dollaro a 1,2370 contro euro, il rendimento del T-bond al 2,82% e i governativi europei che stazionano sui propri livelli di riferimento.

Giusto per la cronaca: la Banca Nazionale Svizzera ha lasciato oggi invariato il tasso ufficiale al -0,75% che sostiene la debolezza del franco svizzero e che dovrebbe consentire alla Confederazione di importare un pochino d’inflazione, oggi l’indicatore che tutti i Paesi vorrebbero vedere più sostenuto.