Salini Impregilo – Forte crescita dell’utile senza l’effetto Venezuela

Il CdA di Salini Impregilo ha approvato il progetto di bilancio 2017, che evidenzia una svalutazione per 314 milioni complessivi dell’esposizione degli asset in Venezuela, di cui 292,5 di competenza dell’esercizio. Non includendo questo dato, il fatturato è cresciuto del 3,6% a 6,3 miliardi, cui segue un aumento della redditività sia lorda che netta. L’utile netto del gruppo pre svalutazione è pari a 117,4 milioni (+67,2%), mentre includendo l’onere straordinario il risultato finale riporta una perdita dei soci di 106,9 milioni. L’indebitamento finanziario netto è aumentato a 702,6 milioni. L’outlook 2018 presenta aggregati stabili o in crescita rispetto al 2017. Proposto un dividendo di 0,053 euro per azione.

Nel 2017 il portafoglio ordini di Salini Impregilo ha raggiunto i 34,3 miliardi, di cui 27,3 miliardi relativi alle costruzioni e 7,1 miliardi relativi alle concessioni. Importante l’apporto di Lane, che contribuisce con 3 miliardi di cui 2,4 di nuovi ordini.

Includendo il risultato delle jv non consolidate del gruppo Lane ed escludendo gli effetti della svalutazione degli asset in Venezuela, il fatturato consolidato è cresciuto del 3,6% a 6.347,8 milioni, con il contributo di 240,6 milioni delle jv del Gruppo Lane.

L’Ebitda adjusted è cresciuto dell’1,2% a 584,3 milioni con un incidenza sul fatturato del 9,2% (-20 basis point), mentre l’Ebit adjusted ha visto un incremento 2,7% con un ros invariato al 5,1%.

La gestione finanziaria, negativa per 97 milioni, è migliorata rispetto al 2016, grazie ad una gestione delle partecipazioni che ha compensato le forti perdite su cambi pari a 123 milioni.

Nella bottom line, l’utile netto di competenza dei soci è cresciuto del 67,2% a 117,4 milioni.

Nel quarto trimestre il gruppo ha provveduto a svalutare per circa il 50% l’esposizione degli asset in Venezuela, paese su cui grava una forte crisi economica e politica, per un valore di 314 milioni di cui 292,5 di competenza dell’esercizio e 13,6 milioni riferiti al 2016.

Includendo nel risultato netto tale onere straordinario, il risultato netto registra una perdita di 106,9 milioni.

A livello patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto raddoppiata a 702,6 milioni.

L’outlook per il 2018 prevede un book-to-bill maggiore di 1,1x, ricavi per 6,8-7 miliardi, il ros superiore al 5% e una riduzione dell’indebitamento lordo di 50-100 milioni.

Infine, il board ha proposto un dividendo di 0,053 euro sia per le azioni ordinarie che per quelle di risparmio, rispetto a 0,053 e 0,26 dell’anno precedente.