Banche – Partenza ok (+0,4%), vivaci Ubi (+1,6%), Bper (+1%) e Banco Bpm (+1%)

ll Ftse Italia Banche avvia l’ottava con un rialzo dello 0,4% e in linea all’analogo europeo (+0,2%), tenendo a galla il Ftse Mib (flat). L’andamento di quest’ultimo al momento sembra non mettere in conto una possibile escalation dallo scontro Usa/Russia sulla questione siriana, oltreché un eventuale inasprimento della disputa commerciale Stati Uniti/Cina a colpi di dazi.

Partenza in crescita per il comparto bancario, in attesa delle decisioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla formazione del nuovo esecutivo qualora le forze politiche non trovino una soluzione condivisa nei prossimi giorni.

Nel listino principale si mette in evidenza Ubi (+1,6%), con il mercato che apprezza che sia tra le banche a voler accelerare ulteriormente nella riduzione dei crediti deteriorati.

Gli acquisti premiano Bper (+1%), con gli investitori che hanno trovato positivo il forte consenso ottenuto dalla lista di maggioranza per l’elezione del nuovo board, nonché la conferma della continuità gestionale espressa dalla conferma dell’Ad Alessandro Vandelli. Quest’ultimo ha sottolineato che il nuovo piano strategico sarà presentato a settembre.

Bene anche Banco Bpm (+1%), che ha collocato con successo un bond senior secured quinquennale da 500 milioni.

Su Mps (-0,5%) proseguono i realizzi, dopo il rally dei giorni scorsi in scia al messaggio tranquillizzante lanciato dall’Ad Marco Morelli, prima alla comunità finanziaria e della City e poi in assemblea, sulla prosecuzione del piano di ristrutturazione nei tempi previsti.

Nel Mid Cap positiva Popolare Sondrio (+1%) che sarebbe interessata all’acquisto di Prestinuova, mentre resiste Credem (+0,1%), con quest’ultima che recentemente ha smentito di avere al momento dossier aperti per una potenziale aggregazione.

Continua il trendo positivo Creval (+1,4%), la cui percezione sul mercato è migliorata dopo l’ottimo esito dell’aumento di capitale da 700 milioni grazie anche al de-risking portato avanti.

Tra le Small Cap termina invariata Carige, in attesa delle mosse dell’azionista Raffaele Mincione che potrebbe salire all’8% del capitale. Inoltre, l’istituto ha ricevuto molte manifestazioni di interesse per i 500 milioni di unlikely to pay messi in vendita.