Banche – Altra seduta ok (+0,4%), in luce Ubi (+1,4%) e Creval (+3,2%)

ll Ftse Italia Banche chiude con una lieve crescita dello 0,4% e in linea all’analogo europeo (+0,5%), tenendo a galla anche il Ftse Mib (+0,1%). Quest’ultimo riesce a tenere grazie anche al miglioramento del clima geopolitico in seguito minore tensione Usa/Russia e Usa/Corea del Nord, oltreché all’ottimismo generato da una soluzione positiva della disputa commerciale Stati Uniti/Cina.

Ancora acquisti sul comparto bancario che attualmente sembra non subire lo stallo per la creazione del nuovo esecutivo, in attesa dell’esito del mandato esplorativo conferito dal Quirinale al presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che probabilmente si concluderà in un nulla di fatto per il mancato accordo tra il Movimento 5 Stelle e il centrodestra. Il settore beneficia anche di un report positivo di Société Générale, che mette in luce un miglioramento dei fondamentali degli istituti tricolore.

Nel listino principale si mettono in luce Ubi (+1,4%), grazie anche alla conferma della raccomandazione d’acquisto da parte di alcuni analisti.

Bene Mediobanca (+1,3%), dopo che Italmobiliare ha fatto sapere di non voler uscire per ora dal patto di sindacato a cui fa capo poco meno del 30% del capitale dell’istituto milanese.

Su Mps (-0,9%) scatta qualche realizzo dopo il rialzo di mercoledì, il cui Ad Marco Morelli auspica il sostegno dei nuovi inquilini del Mef nel confronto con l’Unione Europea per continuare a portare avanti la ristrutturazione.

Nel Mid Cap Popolare Sondrio (-0,4%) viene penalizzata da qualche presa di profitto dopo il rally dei due giorni precedenti, in attesa di novità sul fronte della trasformazione in spa. Altra seduta incolore per Credem (-1%), che nelle scorse settimane ha smentito di avere al momento dossier aperti per una possibile aggregazione.

Nuovo scatto per Creval (+3,2%), la cui percezione presso gli investitori è notevolmente migliorata dopo l’ottimo esito dell’aumento di capitale da 700 milioni, grazie anche al de-risking e alla strategia di contenimento dei costi portati avanti.

Tra le Small Cap si mette in luce Banco Desio (+2,2%), il cui cda nei giorni scorsi ha deliberato la cessione di un pacchetto da 1,1 miliardi di npl.