Mercati – Europa debole su tensioni commerciali prima di Draghi, Milano -0,4%

Seduta sottotono per le Borse europee, che nell’ultima ora risalgono dai minimi intraday ma archiviano comunque le contrattazioni in territorio negativo. A Piazza Affari il Ftse Mib termina in calo dello 0,4% a 22.099 punti, limitando i danni rispetto al Dax di Francoforte (-1,4%), il Cac 40 di Parigi (-0,9%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,8%), mentre il Ftse 100 di Londra chiude invariato. Oltreoceano i listini americani lasciano sul terreno tra lo 0,5% e lo 0,8 per cento.

I mercati risentono in particolare delle nuove tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, dopo l’ultimo botta e risposta fra Washington e Pechino. Venerdì Trump ha annunciato tariffe del 25% su prodotti cinesi per 50 miliardi di dollari, a cui la prima economia asiatica ha risposto con dazi del 25% su 34 miliardi di prodotti agricoli e auto statunitensi a partire dal 6 luglio.

A preoccupare gli investitori contribuiscono anche le divergenze nella coalizione di governo tedesca sul tema dei migranti, che vedono Angela Merkel contrapposta al ministro dell’Interno e leader della CSU, Horst Seehofer.

A breve, invece, l’attenzione si sposterà nuovamente su Mario Draghi che aprirà il forum di Sintra, in Portogallo. L’evento annuale organizzato dalla Bce verterà sulla dinamica di prezzi e salari nelle economie avanzate, al centro dei dibattiti di politica monetaria a livello globale.

Scarsi movimenti di rilievo sul Forex, con il cambio euro/dollaro in area 1,16 e il dollaro/yen a 110,5.

Fra le materie prime risalgono le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 65 e 74,4 dollari al barile, in attesa del vertice Opec di venerdì decisivo per l’equilibrio del mercato nei prossimi mesi. Arabia Saudita e Russia mirano a rivedere gli attuali accordi sui tagli alla produzione con l’intenzione di aumentare l’output, mentre Iraq, Iran e Venezuela vorrebbero bloccare la proposta. Poco mosso l’oro, sceso da venerdì in area 1.280 dollari l’oncia.

Rendimenti in calo sull’obbligazionario, con il Btp decennale stabile al 2,55% e lo spread dal Bund a 215 punti base.

A Piazza Affari il Ftse Mib risulta penalizzato dallo stacco cedola di EXOR, POSTE ITALIANE, SNAM, TERNA e STM. In calo PRYSMIAN (-1,6%), in scia al profit warning lanciato da Nexans. Acquisti invece su AZIMUT (+2,1%) e UNIPOLSAI (+1,1%).