Media – Investimenti pubblicitari in calo a maggio (-1,8%), positivo solo Internet

Dalla lettura dei dati Nielsen relativi agli investimenti pubblicitari in Italia, nel mese di maggio 2018 emerge un calo dell’1,8% (-4,9% senza search e social). Nei primi cinque mesi del 2018 l’incremento è dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2017, mentre al netto dei search e social il dato evidenzia una contrazione dell’1,4 per cento.

Relativamente ai singoli mezzi, la TV cala nel singolo mese del 4,8% e chiude i primi 5 mesi del 2018 a -1 per cento. Sempre in negativo gli investimenti pubblicitari su stampa, con i quotidiani che a maggio perdono l’8,3%, portando il periodo cumulato gennaio-maggio a -7,9 per cento. Stesso andamento per i periodici, sia nel singolo mese che nei primi cinque mesi del 2018, con cali rispettivamente del 6,3% e 8,6 per cento.

Mese di maggio negativo anche per la pubblicità via radio che perde il 2,5%, portando il periodo cumulato a +6,5 per cento.

Sulla base delle stime realizzate da Nielsen, la raccolta dell’intero universo del web advertising nei primi cinque mesi dell’anno chiude in positivo a +7,6% (+2,1% se si escludono il search e il social). Cresce il cinema (+31,2%), così come il transit (+8,9%) e la GoTV (+22,7%).

Dal lato dei settori merceologici 11 comparti evidenziano una crescita con un apporto complessivo di circa 69 milioni.

Alla buona performance dei comparti abitazione (+5,7%) e cura persona (+3,5%), si contrappone il calo di alimentari (-1,7%), farmaceutici (-7,2%) e telecomunicazioni (-10,1%).

Tra gli altri settori che contribuiscono alla crescita si segnalano i settori tempo libero (+29,1%), elettrodomestici (+32,1%) ed enti e istituzioni (+23,5%).

“ll mood di incertezza e preoccupazione sullo stato della nostra economia a maggio ha evidentemente spinto le aziende a un atteggiamento attendista”, ha spiegato Alberto Dal Sasso, AIS managing director di Nielsen. “La performance del mese, inoltre, è condizionata negativamente anche da una strategia di comunicazione tipica di alcuni investitori che, negli anni dei grandi eventi mediatici, scelgono di focalizzarsi sui mesi clou, in particolare giugno e luglio per il caso specifico dei Mondiali di Calcio.