Banche – Al 30 giugno il Fondo di Risoluzione Europeo dispone di 25 mld

Le autorità nazionali di risoluzione bancaria, a fine giugno, hanno trasferito al Fondo di Risoluzione Unico Europeo 7,5 miliardi, spingendo il totale ad oggi a 25 miliardi.

È quanto ha precisato Elke Koenig, presidente del Single Resolution Board (Srb) in un intervento al Parlamento Europeo, aggiungendo che nell’anno in corso i contributi cresceranno poiché l’ammontare dei depositi è aumentato del 3 per cento.

La Koenig ha poi sottolineato che “Se tale andamento proseguirà possiamo aspettarci che l’obiettivo del 2024 sarà ben al di sopra della stima iniziale di 55 miliardi”.

Il presidente dell’autorità di risoluzione europee ha poi lanciato un appello agli istituti di credito “a non aspettare di avere istruzioni concrete sui piani di risoluzioni dall’Autorità Ue perché abbiamo comunicato chiaramente le nostre aspettative per il 2018, per cui le banche sono consapevoli della direzione verso la quale stiamo andando e devono cominciare a lavorare sul Mrel e assicurare la loro solvibilità il più presto possibile tanto più che l’economia sta andando bene”.

Il Mrel rappresenta l’ammontare minimo di passività finanziarie e mezzi propri ammissibile che le banche devono detenere in caso di risoluzione.

In merito alla riduzione dei rischi bancari, la Koenig ha fatto presente che “siamo entrati in una fase decisiva del negoziato tra Consiglio e Parlamento. Quanto prima sarà trovato un accordo, meglio sarà per tutti i soggetti del mercato”.

Per quanto riguarda gli strumenti subordinati che possono essere computati nel Mrel, secondo la Koenig “la posizione dell’Ecofin è preferibile perché permette un solido livello di Mrel subordinato. In ogni caso le Autorità’ di risoluzione hanno bisogno di avere discrezionalità sulla quantità e la qualità, cioè sull’ammontare e sulla subordinazione, di Mrel per ogni banca”.