Utility – Indice a -2,5%, pesano le Big

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un -2,5%, al di sotto sia del corrispondente indice europeo (-0,5%) sia del Ftse Mib (-0,9%).

Andamento quest’ultimo in una seduta nella quale l’attenzione degli investitori è rimasta focalizzata tra l’altro sul tema del protezionismo. Ciò a seguito di quanto emerso dal G20, dove i ministri finanziari, pur confermando i segnali positivi sul fronte dell’economia globale, hanno evidenziato i rischi legati agli scontri commerciali e geopolitici.

Sull’obbligazionario il rendimento del decennale italiano è risalito al 2,62%, muovendosi sostanzialmente in linea con gli altri governativi e separato da un differenziale con il Bund tedesco in area 222 punti base.

Tra i titoli del settore utility e delle rinnovabili presenti nel Ftse Mib la migliore è stata Italgas, chiudendo poco sopra la parità (+0,2%).

Debole invece A2A (-1%) la quale ha reso noto di aver depositato, insieme a Lario Reti Holding, presso la Commissione nazionale per le società e la Borsa il documento relativo all’ Opa obbligatoria totalitaria avente  ad oggetto massime 26.264.874 azioni ordinarie di Acsm Agam non ancora possedute, pari al 13,3% del capitale della società lariano-brianzola.

Enel ha ceduto il 3,6% appesantito dallo stacco cedola di 0,132 euro, quale saldo di un dividendo complessivo pari a 0,237 euro per azione.

Tra le Mid hanno fatto meglio Hera, ErgAcea, pur riportando tutte e tre un -0,8% mentre tra i titoli delle società a minore capitalizzazione la migliore è stata Alerion (+1%), seguita da Edison (+0,4%).

Sostanzialmente invariata Acsm Agam (-0,4%) che ha siglato una lettera d’intenti non vincolante con Agesp relativa alla studio di un percorso di partnership industriale e societaria.

Infine si segnala che lo scorso mese la domanda di energia elettrica in Italia è diminuita del 3,3% rispetto ai volumi registrati a giugno del 2017.