Obbigazioni – Dollaro debole e i problemi della Casa Bianca

Si avvia al termine la prima settimana di settembre, una settimana particolarmente positiva per l’Italia, specie nei primi giorni, ma molto opaca per i mercati in senso più ampio.

Pur in assenza di focolai di crisi sulle piazze finanziarie, è palpabile un senso generale di insicurezza che si traduce di fatto in movimenti laterali dei prezzi a testimonianza dell’assenza di un trend.

E’ il caso del dollaro che, imbottigliato nel canale di una figura per l’intera settimana, prova nella mattina europea a ritestare verso l’alto (1,1650 contro euro) innervosito probabilmente dagli attacchi personali alla figura del Presidente Trump ora provenienti dall’interno della sua amministrazione in forma anonima da parte di una presunta Gola Profonda, che si uniscono a quelli espliciti del libro di Woodward “Fear” (Paura) edito in settimana.

I mercati obbligazionari europei mostrano una velata predilezione a richiudersi su posizioni di neutralità al rischio, con una ritrovata domanda per i titoli tedeschi e il contestuale arretramento dei Btp.

L’ampliamento dello spread Italia-Germania non va letto con ansietà, ma ricondotto alla meccanica del metodo di calcolo e, probabilmente, il tutto tradotto nelle chiusure delle posizioni costruite nei primi giorni con il forte movimento di recupero che avevano vissuto i titoli italiani.

I dati macro che incominciano ad emergere non sono ancora sufficienti per esprimere giudizi e condizionare le strategie di mercato e presumibilmente la giornata non brillerà per vivacità, viste anche le quotazioni dei future che oscillano sulla parità.