Obbligazioni – Poche sorprese da Londra e Francoforte

Siamo arrivati al pomeriggio clou dell’intera settimana con il focus degli investitori puntati su Londra e Francoforte.

Procedendo in ordine temporale non sono emersi colpi di scena dalla Bank of England, che ha mantenuto invariati i tassi d’interesse allo 0,75 per cento.

L’attenzione si è poi spostata su Francoforte, dove anche qui tutto è andato secondo copione: tassi d’interesse ancorati ai valori attuali e termine del programma del Quantitative easing entro l’anno, qualora i dati più recenti confermeranno le prospettive di inflazione a medio termine.

Successivamente ha preso parola il numero uno di Francoforte, Mario Draghi, il quale ha ribadito che la fiducia della Bce verso il suddetto target è alimentata dall’espansione dell’economia europea e da un graduale incremento dei prezzi e continuerà anche dopo il termine del Qe.

Draghi ha poi rivolto l’attenzione al contesto in cui i mercati si ritrovano ad operare, contraddistinto da una maggiore volatilità e da incertezze legate al crescente protezionismo. A fronte di tale scenario, Draghi ritiene necessario uno stimolo significativo della politica monetaria per sostenere l’andamento dell’inflazione a medio termine.

Sulla questione italiana, invece, il banchiere centrale resta vigile in attesa delle prossime mosse dell’esecutivo italiano, in primis l’approvazione della legge di bilancio e in secundis la conseguente discussione in Parlamento.

I rendimenti dei Btp si smuovono dalla stasi della mattinata lungo tutta la curva con variazioni contenute tra i 2 e i 4 centesimi. Lo spread sui decennali Italia-Germania si contrae a 236 punti base dai 240 pb precedenti.

Oltreoceano il dollaro arretra sull’euro portando il cambio in area 1,169, mentre il rendimento del T-bond cala al 2,94 per cento.

Intanto a livello commerciale le tensioni si attenuano, almeno per ora, grazie all’apertura degli Stati Uniti di spiragli al dialogo con la Cina per raggiungere un accordo comune.

Dall’agenda macro è emerso che l’inflazione a stelle è strisce, ad agosto, sia a livello mensile (+0,2%) che annuale (+2,7%) è risultata di poco inferiore alle attese (+0,3% e +2,8%).