Mercati – Europa riduce i guadagni, Milano a +0,3%

Intorno alle 12:10 le Borse europee mostrano un rallentamento rispetto alle prime battute ma si confermano perlopiù in territorio positivo, sostenute anche dall’andamento dei futures di Wall Street e dal rimbalzo delle piazze finanziarie asiatiche. Il Ftse Mib segna un modesto +0,3%, lievemente arretrato rispetto al Dax di Francoforte (+0,5%), il Ftse 100 di Londra (+0,7%), il Cac 40 di Parigi (+0,4%) mentre l’Ibex 35 di Madrid cede lo 0,4 per cento.

I derivati sugli indici americani evidenziano guadagni intorno al punto percentuale dopo due sedute consecutive in calo, nel giorno in cui prende il via la nuova stagione di trimestrali con i conti dei colossi bancari Wells Fargo, JP MorganChase e Citigroup.

I risultati delle società a stelle e strisce potrebbero determinare il tono dei listini nei prossimi giorni, dopo la pesante correzione innescata da una serie di fattori di incertezza, fra cui spiccano i timori per il rialzo dei tassi e il rallentamento della crescita globale oltre al tema del protezionismo.

Intanto i dati sulla bilancia commerciale cinese di settembre hanno evidenziato un surplus record nei confronti degli Stati Uniti (34,1 miliardi), nonostante i nuovi dazi introdotti dall’amministrazione Trump. Lo scorso mese, le esportazioni da Pechino son

Intorno alle 12:10 le Borse europee mostrano un rallentamento rispetto alle prime battute ma si confermano perlopiù in territorio positivo, sostenute anche dall’andamento dei futures di Wall Street e dal rimbalzo delle piazze finanziarie asiatiche. Il Ftse Mib segna un modesto +0,2%, lievemente arretrato rispetto al Dax di Francoforte (+0,5%), il Ftse 100 di Londra (+0,7%), il Cac 40 di Parigi (+0,4%) mentre l’Ibex 35 di Madrid cede lo 0,4 per cento.

I derivati sugli indici americani evidenziano guadagni intorno al punto percentuale dopo due sedute consecutive in calo, nel giorno in cui prende il via la nuova stagione di trimestrali con i conti dei colossi bancari Wells Fargo, JP MorganChase e Citigroup.

I risultati delle società a stelle e strisce potrebbero determinare il tono dei listini nei prossimi giorni, dopo la pesante correzione innescata da una serie di fattori di incertezza, fra cui spiccano i timori per il rialzo dei tassi e il rallentamento della crescita globale oltre al tema del protezionismo.

Intanto i dati sulla bilancia commerciale cinese di settembre hanno evidenziato un surplus record nei confronti degli Stati Uniti (34,1 miliardi), nonostante i nuovi dazi introdotti dall’amministrazione Trump. Lo scorso mese, le esportazioni da Pechino sono aumentate del 14,5% su base annuale, accelerando rispetto al +9,8% di agosto e segnando l’incremento più marcato dallo scorso febbraio. Dati favoriti anche dalla svalutazione dello yuan nei confronti del dollaro, sebbene un’analisi condotta dal Tesoro Usa avrebbe escluso manipolazioni ad hoc del tasso di cambio da parte della Cina.

Sul Forex il dollaro naviga poco sotto quota 1,16 nei confronti dell’euro, notevolmente indebolito rispetto a tre sedute fa quando aveva toccato quota 1,14.

Nel Vecchio Continente riflettori sempre puntati sull’Italia, con il premier Conte che ha escluso modifiche significative alla manovra mentre il ministro Tria ha rassicurato il segretario al Tesoro Usa Steven Mnuchin che l’Italia proseguirà nel percorso di riduzione del debito e nel dialogo costruttivo con l’Ue. Nel frattempo, sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund risale a 305 punti base con il rendimento del decennale italiano al 3,57%, mentre oltreoceano il T-Bond si conferma poco sotto il 3,2 per cento.

Tra le materie prime, infine, recuperano terreno le quotazioni del greggio con Wti e Brent rispettivamente a 71,6 e 80,9 dollari al barile nonostante l’incremento delle scorte americane mostrato ieri dai dati Eia.

Tornando a Piazza Affari, acquisti soprattutto su PIRELLI (+2,8%), BUZZI (+1,7%) e i bancari BPER (+1,9%), BANCO BPM (+1,6%) e INTESA (+1,5%). Sottotono le utilities eccetto SNAM (+1,1%) mentre arretrano LEONARDO (-1,9%), CNH (-1,3%) e TELECOM ITALIA (-1,4%).

o aumentate del 14,5% su base annuale, accelerando rispetto al +9,8% di agosto e segnando l’incremento più marcato dallo scorso febbraio. Dati favoriti anche dalla svalutazione dello yuan nei confronti del dollaro, sebbene un’analisi condotta dal Tesoro Usa avrebbe escluso manipolazioni ad hoc del tasso di cambio da parte della Cina.

Sul Forex il dollaro naviga poco sotto quota 1,16 nei confronti dell’euro, notevolmente indebolito rispetto a tre sedute fa quando aveva toccato quota 1,14.

Nel Vecchio Continente riflettori sempre puntati sull’Italia, con il premier Conte che ha escluso modifiche significative alla manovra mentre il ministro Tria ha rassicurato il segretario al Tesoro Usa Steven Mnuchin che l’Italia proseguirà nel percorso di riduzione del debito e nel dialogo costruttivo con l’Ue. Nel frattempo, sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund risale a 305 punti base con il rendimento del decennale italiano al 3,57%, mentre oltreoceano il T-Bond si conferma poco sotto il 3,2 per cento.

Tra le materie prime, infine, recuperano terreno le quotazioni del greggio con Wti e Brent rispettivamente a 71,6 e 80,9 dollari al barile nonostante l’incremento delle scorte americane mostrato ieri dai dati Eia.

Tornando a Piazza Affari, acquisti soprattutto su PIRELLI (+2,8%), BUZZI (+1,7%) e i bancari BPER (+1,9%), BANCO BPM (+1,6%) e INTESA (+1,5%). Sottotono le utilities eccetto SNAM (+1,1%) mentre arretrano LEONARDO (-1,9%), CNH (-1,3%) e TELECOM ITALIA (-1,4%).