Obbligazioni – Le questioni politiche in primo piano

Sono molti i temi politici che si intrecciano in questo inizio settimana e ampliano un’incertezza fatalmente riverberata nei prezzi degli asset finanziari.

In ordine sparso, vi sono i risultati delle elezioni in Bavaria che, più che rappresentare un problema per Merkel in sé e per sé, evidenziano comunque l’allontanamento irreversibile dell’elettorato dai partiti tradizionali. Il successo Verde, rammentando che i Verdi rappresentano da tanti anni in Germania una forza consolidata e strutturata, e l’affermazione della Destra sono espressioni identiche anche se di segno contrapposto della polarizzazione verso valori e domande distanti da quelli rappresentati dall’establishment.

Guardando in casa nostra, il weekend non è bastato al Governo per trovare una definizione condivisa della manovra che andrà presentata comunque a Bruxelles a fine giornata. I punti in negoziazione sono ancora molti, ma determinanti per far combaciare i conti finanziari con quelli elettorali di Lega e 5 Stelle.

Di là dallo stretto della Manica il sofferto accordo sulla Brexit continua in un negoziato estenuante che ha consumato un ennesimo incontro tra Europa e Londra nel fine settimana senza raggiungere quello che sembrava ormai il traguardo agognato.

Infine, torna alla ribalta la “questione Saudita” che, sotto l’apparente pretesto del caso del giornalista misteriosamente scomparso, nasconde le evidenti tensioni tra Washington e Riyadh sul prezzo del greggio. Mercati tentennanti quindi col segno rosso sull’azionario e timidamente nero viceversa sull’obbligazionario, con rendimenti in calo di solo pochi centesimi per i benchmark governativi. Lo spread italiano scende sotto i 290 punti base.

In forte rialzo invece, venerdì, quello degli high yield che si spinge a un valore medio di 375 punti base per le emissioni in euro e sfiora i 360 per quelli in dollari, a riprova che la spia del rischio percepito è ancora accesa.