Banche – Srb: necessario rafforzare la componente bond ai fini Mrel

Le authority hanno riacceso nuovamente il faro sulla capacità delle banche europee di fare fronte alle perdite. Una misura per capire se gli istituti sono in grado di assorbire eventuali deficit è il cosiddetto Mrel, cioè il rapporto tra mezzi propri e passività assoggettabili in caso di bail-in e il totale delle passività e dei mezzi propri.

Sul Mrel è intervenuta ieri Elke Koenig, responsabile del Single Resolution Board, la quale ha affermato che “il 2019 vedrà notevoli progressi nella definizione dei requisiti Mrel. Quest’anno continueremo a determinare gli obiettivi a livello consolidato, e stabiliremo individualmente i target”.

In proposito l’Srb, secondo quanto dichiarato dal membro Dominique Laboureix, ha stimato che le 35 più grandi banche europee devono emettere titoli per 125 miliardi per rispettare il Mrel.

Il Mrel è un requisito che vale per tutte gli istituti, ma viene stabilito caso per caso. L’obiettivo è far sì che ogni banca si doti delle passività necessarie per fare fronte ad un eventuale bail-in, in modo da aumentare la capacità di assorbire le perdite senza pregiudicare la stabilità finanziaria ed evitando di fare ricorso all’aiuto pubblico.

Alle attuali condizione di mercato, in particolare per le banche tricolore, emettere bond potrebbe comportare un enorme costo, in quanto gli investitori richiederebbero un maggiore premio per il rischio per sottoscrivere il titolo a causa della maggiore percezione del rischio Paese.

Le banche tricolore nelle ultime settimane sono state molto penalizzate in Borsa a causa della risalita dello spread Btp-Bund, a sua volta dovuta alle preoccupazioni in merito ai possibili impatti sui conti pubblici derivanti dalle manovre che il Governo intende implementare.

Anche Andrea Enria, presidente dell’European Banking Authority, è tornato sulla questione ponendo l’accento, durante una conferenza, sul fatto che le banche europee non hanno fatto abbastanza progressi per aumentare il capitale per fare fronte alle perdite.

Enria aveva però sottolineato che la questione non riguarda le banche cosiddette sistemiche, ma le altre medio/grandi.

Non bisogna, infine, dimenticare che il prossimo 2 novembre saranno resi noti gli esiti degli stress test, volti a misurare la capacità di resistenza delle banche in uno scenario base e in uno scenario avverso. Tuttavia, dai primi riscontri, la gran parte degli istituti li dovrebbero superare senza problemi, incluse le banche italiane coinvolte.