Mercati – Piazza Affari tonica (+1,2%) in un’Europa contrastata, spread in calo

Milano accelera rispetto all’apertura e intorno alle 12:30 il Ftse Mib guadagna l’1,2%, facendo segnare la miglior performance tra gli indici azionari europei all’indomani dell’invio alla Commissione europea del Documento programmatico di bilancio. In rialzo anche l’Ibex 35 di Madrid (+1,2%), poco mossi Dax di Francoforte (+0,4%) e il Cac 40 di Parigi (+0,2%) mentre flette il Ftse 100 di Londra (-0,3%). Ben intonati i futures di Wall Street, in attesa dei conti di Goldman Sachs, Morgan Stanley e Netflix.

Sullo sfondo permangono i fattori di incertezza delle ultime sedute, in particolare le tensioni commerciali e geopolitiche, i dubbi sulla crescita globale e quelli legate alle prossime mosse di politica monetaria, aspettando i verbali della Fed in uscita domani sera. Segnali non molto rassicuranti anche dall’agenda macroeconomica, con l’indice Zew in peggioramento ad ottobre (da -10,6 a -24,7 punti), in attesa dei numeri sulla produzione industriale statunitense.

Sembra placarsi momentaneamente la preoccupazione intorno ai conti pubblici italiani, per quanto i dettagli definitivi sulla manovra non siano ancora di dominio pubblico. La palla passa a Bruxelles ma sarà ancora necessario un faticoso lavoro di ritessitura dei rapporti, senza dimenticare il giudizio delle agenzie di rating in arrivo a fine mese. Nel frattempo, comunque, lo spread Btp-Bund torna a 297 punti base, con il rendimento del decennale italiano sotto il 3,5 per cento.

Sul Forex l’euro/dollaro si mantiene sostanzialmente stabile a 1,157, mentre il biglietto verde torna sopra 112 yen e la sterlina avanza dopo il calo provocato dallo stallo sulla Brexit.

Fra le materie prime l’oro mantiene i guadagni in area 1.230 dollari l’oncia mentre il petrolio arretra, con Wti e Brent rispettivamente a 71,25 e 80,25 dollari al barile, in attesa di sviluppi sull’asse Usa-Arabia Saudita dopo la scomparsa del giornalista saudita Khashoggi.

Tornando a Piazza Affari, rimbalza FERRAGAMO (+4,7%), seguita da BREMBO (+3,2%), FERRARI (+3%), LEONARDO (+2,9%) ed ENEL (+2,9%) che ha stipulato due contratti con un istituto finanziario al fine di aumentare per un massimo del 5% la propria partecipazione in Enel Americas, attualmente pari al 51,8 per cento.

Acquisti sulle utilities, su FCA (+2,7%), MEDIASET (+2,7%) e TELECOM ITALIA (+2,5%) dopo le parole dell’Ad Amos Genish secondo cui il titolo è sottovalutato. In calo i petroliferi, ancora vendite su BUZZI (-0,6%).