Obbligazioni – La parola passa a Bruxelles

Scendono i rendimenti dei Btp in apertura di giornata dopo che in serata il documento sulla manovra è stato trasmesso a Bruxelles.

Le forze di governo si sono compattate trovando un accordo sui due punti più spinosi, reddito di cittadinanza e condono fiscale, e per quanto i dettagli non siano ancora di dominio pubblico hanno consentito di rispettare i tempi tecnici.

La palla è passata quindi a Bruxelles e c’è da scommettere che i tempi non saranno fulminei per consentire comunque un faticoso lavoro di ritessitura dei rapporti e di mediazione, come auspicato anche da una parte indipendente quale la Bce.

Resta la spada di Damocle dei giudizi delle agenzie di rating, ma è difficile immaginare decisioni di “rottura” in presenza di un quadro ancora molto fluido e ipotizzare una fase di mercato meno volatile è uno scenario di breve comunque credibile.

Lo spread dell’Italia ritorna sotto trecento e sul breve termine la discesa dei rendimenti è pronunciata. Anche il T-bond sembra volersi prendere una sosta attorno e poco sotto il 3,20%, così come il dollaro che si è riportato in area 1,16 da qualche sessione.

I dubbi, tuttavia, non sono fugati.

Anche i dati macro americani di ieri lasciano aperto qualche dubbio, ma la spia del rischio ha probabilmente virato dal rosso al giallo e lo si vede anche negli spread degli high-yield che riprendono respiro scendendo di circa cinque punti base rispetto ai massimi.

A metà mattinata verranno resi pubblici i dati di sentiment da parte dello Zew, il rinomato istituto di ricerca di Manheim, che getteranno un po’ di luce anche sul quadro europeo, ma la settimana nel suo complesso è ancora avara di dati importanti e quindi tutto potrebbe contribuire ad una relativa distensione dei mercati.