Mediaset – Rivede i contenuti per essere sempre leader nel mercato pubblicitario

Nel primo semestre 2018 Mediaset ha realizzato ricavi consolidati pari a 1.848 milioni in linea con i 1.846 milioni dei primi 6 mesi del 2017 e un Ebit pari a 173 milioni, in calo del 18% rispetto ai 212 milioni dell’analogo periodo del 2017. Risultati questi, che permettono al management di aspettarsi una chiusura positiva dell’esercizio in corso. Gli obiettivi del nuovo Piano Mediaset 2020 sono il consolidamento della leadereship nel mercato pubblicitario, la focalizzazione su contenuti originali nonché , nell’ambito Pay TV, la riduzione della dipendenza dai contenuti calcistici. Gli analisti si aspettano che la suddetta strategia porterà nei prossimi anni a una contrazione dei ricavi al 2020 (Cagr -3,0%) e un incremento dell’Ebit, sempre al 2020 (cagr +37,9%).

Il primo semestre 2018 ha confermato il ritorno all’utile avvenuto nel 2017, sebbene i risultati siano in calo rispetto ai primi sei mesi dell’esercizio precedente anche a causa dello sfasamento temporale tra i costi già sostenuti relativi alla Coppa del Mondo di calcio 2018 e i ricavi derivanti dalla vendita degli spazi pubblicitari della seconda fase dei medesimi, avvenuta nel mese di luglio.

Sull’andamento del periodo ha anche pesato la nuova strategia che prevede una maggiore indipendenza dai contenuti calcistici sulla piattaforma Premium, i cui effetti negativi sono stati parzialmente compensati dai ricavi da sublicenza derivanti dall’accordo con Sky. In particolare tale accordo prevede che i canali Cinema e Serie di Premium siano visibili anche per i clienti della piattaforma satellitare Sky Italia.

La situazione patrimoniale rimane solida con un rapporto Total Assets/Ebitda a 2,28x e un indebitamento finanziario netto pari a 1.413 milioni a cui fa riscontro una generazione di cassa semestrale di 536 milioni.

Nel semestre il gruppo ha comunicato il Piano Mediaset 2020 che prevede il consolidamento nel mercato pubblicitario crossmediale grazie alla diversificazione e la focalizzazione su contenuti di intrattenimento originali e sui prodotti cinematografici nazionali autoprodotti e la maggiore indipendenza del business pay dai contenuti calcistici. Continuerà inoltre l’attenzione alle efficienze operative e alla razionalizzazione dei processi interni.

Secondo gli analisti, queste azioni porteranno nei prossimi anni a una contrazione dei ricavi (3.301 milioni nel 2020 vs. i 3.631 del 2017, cagr -3,0%) e dell’Ebitda (1.343 milioni nel 20230 vs. i 1.418 del 2017, cagr -1,6%) mentre si avrà un raddoppio dell’Ebit (676 milioni nel 2020 vs. i 317 del 2017, cagr +37,9%).

Relativamente alla marginalità, è attesa invece una crescita sia dell’Ebitda margin (dal 38,9% del 2017 al 40,7% del 2010)  sia dell’Ebit margin (dall’8,7% del 2017 al 20,5% del 2010).

Da un punto d vista borsistico prosegue invece la debolezza provocata principalmente dall’incertezza legata all’andamento del mercato pubblicitario. Altro catalizzatore per il titolo è stato il ricco newsflow relativo all’asta dei diritti per la trasmissione dei campionati calcio di Serie A 2018-2021.

Per le suddette ragioni il titolo scambia attualmente a sconto del 24% rispetto al teget price medio calcolato dagli analisti.

Tra le altre vicende societarie si segnalano l’accordo con TIM per la ritrasmissione on line su TIMVision di tutte le reti Mediaset gratuite (reti generaliste, tematiche, tra cui Focus e TGCom 24), in precedenza accessibili online solo ai clienti di Mediaset.it, e l’ accordo per la visione delle partite del campionato di calcio di seria A  trasmesse dalla piattaforma DAZN ai clienti Premium calcio.

Conto Economico

La staticità dei ricavi riflette sostanzialmente, il difficile contesto del mercato pubblicitario in Italia e in Spagna, i primi effetti dell’accordo commerciale con Sky Italia (v. paragrafo ”Breakdown ricavi”) e gli introiti derivanti dalla copertura del mondiali di calcio di Russia 2018.

A livello di Ebitda si registra un calo dovuto all’aumento dei costi operativi sia in Italia che in Spagna (personale, acquisti, servizi e altri oneri) per la copertura dei mondiali di calcio.

Tale dinamica si ripercuote a cascata sull’Ebit.

 

La gestione finanziaria migliora grazie al risultato delle partecipazioni (9,7 milioni nel primo semestre 2018 vs. 2,7 milioni nei primi sei mesi del 2017), principalmente generato dalla plusvalenza realizzata da Mediaset Espana a fronte della cessione della quota detenuta in Pegaso Television Inc. e al provento a titolo di aggiustamento del prezzo riconosciuto nel semestre a Mediaset España da Telefonica previsto nell’ambito degli accordi di cessione della quota di partecipazione del 22% in Digital Plus-DTS.

Il miglioramento del 2017 sul 2016 era stato generato dall’estinzione anticipata di finanziamento che aveva generato un onere di 24 milioni nel 2016. Tale onere era comprensivo anche dei costi connessi alle coperture relative all’operazione Mediaset Premium – Vivendi.

Il risultato di competenza di terzi è relativo alle quote dei risultati di Mediaset España (49,8% al 30 giugno 2016, 49,5% al 30 giugno 2017 e 48,4% al 30 giugno 2018), EI Towers (60% al 30 giugno 2016, 58,621%al 3 giugno 2017 e 58% al 30 giugno 2018,), Mediaset Premium S.p.A. (11,1% fino al 30 giugno 2017 ) e Monradio S.r.l. (20%).

Modello di Business

Il modello televisivo di Mediaset è così articolato:

  • produzione e acquisizione da terzi di contenuti quali film, fiction, cartoon, news, sport, intrattenimento, cultura, televendita, promo e annunci
  • attività di distribuzione dei contenuti in modalità lineare (TV tradizionale e via internet), non lineare (TV on demand), in chiaro e a pagamento;

Altre attività del gruppo sono le emittenti radiofoniche, la produzione e distribuzione cinematografica, il teleshopping, le attività editoriali, il licensing e merchandising, e le concessioni pubblicitarie estere facenti capo alla controllata Publieurope.

In Italia il gruppo distribuisce i contenuti tramite i seguenti canali:

  • il broadcasting di TV commerciale con tre delle maggiori reti generaliste italiane e un esteso portafoglio di canali tematici gratuiti con una gamma di contenuti riguardanti il calcio, il cinema, le serie TV, i documentari, l’informazione e i canali bambini. Nel dettaglio, l’offerta gratuita del Gruppo Mediaset è attualmente composta da
    • tre reti generaliste Canale 5 (per le famiglie), Italia 1 (per i giovani) e Rete 4 (per adulti come classe di età e fasce di reddito), e
    • canali tematici Boing (bambini), Cartoonito (bambini in età prescolare), Iris (cinema), La 5 (pubblico femminile), Mediaset Extra (intrattenimento), Italia 2 (pubblico giovane maschile) , Top Crime (genere investigativo e poliziesco)  e TgCom 24 (informazione).
  • l’offerta a pagamento, Mediaset Premium,  che garantisce ai clienti sia l’offerta lineare con i canali di cinema, serie tv, calcio in diretta, programmi per bambini e documentari, sia le nuove offerte non lineari (Premium Play) che consentono la visione di singoli contenuti on demand.
  • La gestione e servizi di infrastrutture rete attraverso la partecipazione in EI Towers, operatore indipendente leader in Italia nella gestione di infrastrutture di rete e servizi di comunicazione elettronica finalizzati al broadcasting televisivo, radiofonico e mobile.

In Italia il totale ascolto nelle 24 ore nel primo semestre 2018 è stato di 10 milioni e 625 mila individui medi, un dato in crescita rispetto al 2017. Il totale delle Reti Mediaset, considerando il contributo dei canali visibili in digitale terrestre sia free che a pagamento (Premium Calcio) rilevati dall’Auditel, hanno ottenuto, nel periodo in esame, il 32,3% di share nelle 24 ore, il 32,2% in Day Time e il 33,5% in Prime Time.

In Spagna l’offerta televisiva multicanale in chiaro del Gruppo Mediaset España al 30 giugno 2018 include Telecinco , Cuatro e i canali tematici Factoria De Ficcion, Boing, Divinity, Energy e il canale in HD Be Mad TV. Nel corso del semestre in esame il Gruppo Mediaset España ha ottenuto un’audience share media nelle 24 ore sul totale individui pari al 29,1%. In particolare Telecinco, sempre sul totale giornata, ha consuntivato il 14,2% di share sul totale individui.

Relativamente alla raccolta pubblicitaria, da cui deriva  il 77% dei ricavi consolidati, il Gruppo è così strutturato:

  • In IItalia attraverso Publitalia ’80, concessionaria delle reti Mediaset in chiaro, Digitalia ’08, focalizzata sulla piattaforma Pay e Mediamond (partecipata al 50%) dedicata ai mezzi Internet e radio del gruppo Mediaset e sui siti delle testate del gruppo Mondadori nonché di editori terzi.
  • In Spagna Publiespaña è la concessionaria pubblicitaria di Mediaset España

Infine il gruppo affida a Publieurope il presidio strategico del mercato pubblicitario europeo con l’obiettivo di realizzare fatturati aggiuntivi attraverso gli investimenti della clientela internazionale, grazie a contratti con gli headquarter delle multinazionali; e alla ricerca di nuove concessioni e di nuovi prodotti in altri Paesi.

Breakdown Ricavi

In Italia si hanno avute le seguenti dinamiche:

  • la raccolta pubblicitaria ha registrato nel secondo trimestre un incremento pari al 5,3%, grazie soprattutto all’apporto derivante dall’avvio a giugno dei mondiali di calcio in esclusiva gratuita sulle reti del gruppo. Hanno contribuito all’aumento  dei ricavi pubblicitari anche l’avvio della programmazione dei due nuovi canali tematici, Venti e Focus e il positivo andamento della raccolta sui mezzi radiofonici. Sulla base dei dati diffusi da Nielsen nei primi cinque mesi dell’esercizio il mercato pubblicitario complessivo in Italia è sceso dell’1,4%, rispetto allo stesso periodo del 2017.
  • l’andamento dei ricavi caratteristici Pay TV (abbonamenti, prepagate e Infinity) e l’aumento degli Altri ricavi riflette la rifocalizzazione intrapresa da Mediaset nel business pay a seguito dell’accordo formalizzato con Sky che a partire dall’ultima parte del secondo trimestre genera proventi derivanti dalla sub licenza dei canali esclusivi Cinema e Serie e dall’utilizzo aperto a terzi operatori della piattaforma Premium.
  • La posta “Altri ricavi” in particolare beneficia principalmente dei suddetti proventi generati dall’avvio degli accordi commerciali di sublicenza dei canali pay e di utilizzo della piattaforma tecnologica Premium sottoscritti alla fine del primo trimestre con Sky.

In Spagna, nonostante gli investimenti pubblicitari televisivi siano diminuiti del 1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, i ricavi pubblicitari sono sostanzialmente in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente grazie alla trasmissione in esclusiva del Campionato del Mondo di calcio Russia 2018. Mediaset España raggiunge nel periodo una quota nel mercato televisivo di riferimento pari al 43,6%.

Stato Patrimoniale

Il rapporto Total Asset/Patrimonio Netto che al 30 giugno 2017 era pari a 2,50x al 30 giugno 2018 era pari a 2,28x.

Gli attivi non correnti sono pari a 4.057 milioni (di cui i 1.234 milioni relativi a diritti televisivi sono la voce principale) a di questi 3.770 milioni risultano coperti dai fondi permanenti.

Relativamente al capitale circolante la dinamica è rappresentata dalla tabella sottostante:

Relativamente all’indebitamento, l’avvicinamento della scadenza di gennaio 2019 del prestito obbligazionario pari a a 382,7 milioni  ha determinato l’aumento della parte corrente dell’indebitamento stesso (460 milioni al 30 giugno 2018vs. ì 275 milioni al3 dicembre 207).

Flussi di Cassa

Il flusso di cassa delle gestione caratteristica (free cash flow) del periodo è risultato pari a 132,7 milioni, quale risultante del flusso operativo in ingresso pari a 132,8 milioni a cui vanno sottratti gli incrementi netti di immobilizzazioni (403 milioni di cui 386 milioni relativi all’acquisto di diritti televisivi) e l’assorbimento di capitale circolante e altri movimenti operativi(69,8 milioni).

Il free cash flow, insieme ad altri flussi in entrata pari a 10,1 milioni è riuscito a finanziare solo parzialmente la distribuzione dei dividendi (127,5 milioni) e la variazione dell’area di consolidamento (36,5 milioni)

Il periodo si è pertanto concluso con un fabbisogno di cassa di 21,4 milioni che ha determinato l’aumento dell’indebitamento finanziario netto.

Ratio

L’esercizio 2017 con il ritorno all’utile un ROE che balza all’8,98% celebra il successo del piano di riduzione dei costi iniziato anni fa. Il 2016 si  era infatti chiuso con un risultato netto negativo (-227 milioni) a causa di svalutazioni per 257 milioni nell’ambito del business Pay TV.

Il ratio PFN/EBITDA che nel 2016 era salito rispetto allo 0,63x del 2015 si è stabilizzato al sempre ottimo valore di 0,99x: agli aumenti della PFN registrati negli esercizi 2016 e 2017, dovuti in buona parte all’acquisito di diritti  televisivi e cinematografici, ha comunque fatto seguito nel 2017 un incremento dei flusso Ebitda grazie alla riduzione dei costi operativi.

Il ritorno all’utile influisce anche sui ratio borsistici quali l’Eps, che torma positivo, e il P/E che, a livello di numeratore, è  però penalizzato dalle incertezza sull’andamento del mercato pubblicitario.

L’EV/Sales e l’EV/ Ebitda sono influenzati anche dall’EV che sconta minori diritti televisivi e cinematografici (1.629,7 milioni a fine 2016 e 1.273,2 milioni al 31 dicembre 2017).

Strategia

Nell’Annual report 2017 è riportato che il Piano Mediaset 2020 è focalizzato sui seguenti principali obiettivi:

  • consolidamento della leadership pubblicitaria crossmediale costruita negli ultimi anni attraverso la diversificazione nel settore radiofonico e l’avvio dello sviluppo di prodotti editoriali e pubblicitari innovativi per garantire e coniugare la complementarietà tra le grandi coperture assicurate dall’offerta televisiva lineare ed una sempre maggiore valorizzazione delle audience profilate
  • focalizzazione editoriale sui contenuti di intrattenimento originali e sui prodotti cinematografici nazionali autoprodotti accompagnata da un piano di ottimizzazione e revisione dei relativi investimenti
  • avvio della trasformazione del modello del business pay, in una prospettiva meno dipendente dai contenuti calcio e progressivamente più focalizzata in ottica di content-provider dei contenuti editoriali e sull’apertura della piattaforma tecnologica unica sviluppata da Premium
  • perseguimento di ulteriori efficienze legate all’organizzazione e all’ottimizzazione dei processi.

Outlook

Per la restante parte dell’esercizio, il management conferma una visibilità generale ancora molto bassa. Tuttavia i principali osservatori specializzati del settore stimano una ripresa del mercato pubblicitario.

Il gruppo inoltre beneficerà dei primi effetti positivi della digital transformation dell’offerta pay avviata nel corso del primo semestre in linea con quanto annunciato lo scorso anno al mercato con le Linee Guida 2020.

Su tali basi i vertici confermano l’obiettivo di conseguire al termine dell’esercizio un risultato operativo e un risultato netto consolidato positivi. Il risultato netto potrà ulteriormente incrementarsi per effetto della plusvalenza generabile qualora venisse perfezionata l’Offerta Pubblica di Acquisto totalitaria sul capitale di EI Towers lanciata da 2i Towers in data 16 luglio.

Punti di forza

Importante quota di mercato nei mercati in cui opera; la market share sulle 24 ore è del 32,3% in Italia e del 29,1% in Spagna

Offerta di contenuti diversificata: che spazia dai film, alle serie TV , allo sport, all’intrattenimento (es. reality) ai programmi per bambini e per ragazzi

Significativa  presenza nel mercato pubblicitario: tramite le concessionarie specializzate Publitalia80, Digitalia08, Mediamond, Publiespana e Publieurope

Buona struttura patrimoniale e generazione di cassa: il ratio Total Asset / Patrimonio Netto è pari a 2,28x e il ratio PFN/Ebitda  è pari a 0,99x.

Punti di debolezza

Concentrazione del business in Italia e Spagna: questi due Paesi rappresentano il 100% dell’attività del gruppo

Diminuzione dei ricavi pay legati al calcio in conformità con il nuovo Piano Mediaset 2020

Progressivo incremento dell’indebitamento finanziario netto: pur in un contesto di solidità finanziaria l’indebitamento finanziario netto è aumentato negli ultimi use semestri (1.241 milioni al 30 giugno 2017, 1.392 milioni al 31 dicembre 2017 e 1.413 milioni al 30 giugno 2018).

Opportunità

Benefici dall’alleanza con Sky: la sublicenza dei contenuti Cinema e Serie può incrementare i ricavi  consolidati e generare risorse finanziarie

Alleanze con altri player quali quella con Telecom per la trasmissione di contenuti sulla piattaforma DigiTim e con DAZN per la trasmissione del campionato d calcio di Serie A

Adeguate risorse finanziarie da investire: l’attività genera flussi che possono essere reinvestiti nell’acquisizione di diritti televisivi

Evoluzione dell’OPA su EI Towers: il management ritiene che l’andamento dell’OPA totalitaria possa generare significative plusvalenze

Espansione internazionale grazie a possibili contratti pubblicitari con nuovi clienti sottoscritti da Publieurope.

Minacce

Dimensione dei principali competitors: quali RAI (appartenente al settore pubblico) e Sky (tra i leader mondiali per quanto riguarda la pay TV) che hanno la capacità di essere competitivi nelle aste per l’assegnazione dei diritti televisivi

Inasprimento della competizione nelle aste per l’acquisizione dei diritti televisivi, come ad es. è di recente avvenuto per i diritti del campionato di calcio di Serie A 2018-21

Evoluzione del contesto normativo disposizioni quali ad es. i contributi per i diritti d’uso delle frequenze televisive digitali terrestri, provvedimenti dell’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), delibere europee in materia, e/o variazione delle norme contenute nel testo unico dei servizi media audiovisivi, possono impattare sui risultati del Gruppo

Incertezza sull’andamento del mercato pubblicitario bei mercati di riferimento: sia in Italia che in Spagna gli investimenti pubblicitari sono stazionari.

Previsioni degli Analisti

Secondo i dati raccolti d Bloomberg l’andamento atteso del Gruppo è riassunto nella tabella sottostante:

Alla luce di ciò la view degli analisti sull’azione ordinaria possono essere così sintetizzati:

Analisi Tecnica

Dopo un rally innescato dall’acquisizione da parte di Vivendi del 3% del capitale sociale avvenuta a dicembre 2016, da inizio 2017 il titolo è inserito in un trend discendente causato anche dalle incertezze del mercato pubblicitario e dalla poca visibilità circa la strategia del business Mediaset Premium.

L’azione tra dicembre 2017 e maggio 2018 ha testato varie volte la resistenza a 3,4  euro grazie a vari catalizzatori (quali la possibilità di un accordo con Vivendi sulla Pay TY e il repricing di settore dopo l’offerta di Comcast su Sky, prima riprendere a scendere dopo la pubblicazione dei conti del primo semestre 2018.

Ultimamente il titolo ha comunque retto bene al sell off sull’azionrio italiano in seguito alla presentazione def da parte del governo italuiano

Un segnale di forza sarebbe il superamento della resistenza a 2,8 euro mentre una discesa sotto i 2,6 euro potrebbe riportare il tiolo sui minimi toccati a inizio settembre intorno a 2,5 euro.