Tim – Le incertezze pesano sul titolo ma i conti tengono

Gli attriti tra gli azionisti Vivendi ed Elliott, lo sbarco in Italia dell’operatore Iliad, la mancanza di chiarezza sulle possibili dismissioni (Sparke, Persidera, Inwit) e la multa relativa alla “Golden Power” sono fattori che da maggio ad oggi hanno provocato la fuga degli investitori dal titolo Telecom Italia (-40% in 4 mesi). Passano dunque in secondo piano i risultati, che nel primo semestre 2018 hanno visto ricavi per 9.512 milioni in calo del 2,7% rispetto ai primi 6 mesi del 2017 e un Ebit di 1.728 milioni anch’esso in calo del 7,4% rispetto periodo del 2017. In questo contesto di incertezza il Gruppo nel marzo 2018 ha presentato il piano industriale che punta sull’innovazione digitale per affermarsi nell’attuale “Gigabit Society.”

Le incertezze sopra menzionate che negli ultimi mesi si sono abbattute sul Gruppo Telecom Italia hanno provocato una vera e propria fuga degli investori: il titolo che il 7 maggio 2018 era arrivato a 0,87 euro, il 5 settembre successivo scambiava a 0,52 euro (-40%), ovvero il 64% al di sotto il valore medio stimato dagli analisti.

Nonostante ciò, i risultati del primo semestre non sono particolarmente negativi: i ricavi calano del 2,7% esclusivamente per via della svalutazione del real brasiliano mentre la diminuzione dell’Ebitda (-4,8%) e dell’Ebit (-4,8%) è dovuta, oltre all’effetto cambio, all’accantonamento di 74,3 milioni a causa della multa per la violazione della normativa sulla Golden Power.

La struttura finanziaria evidenzia da un lato un Gruppo ben capitalizzato (il ratio Total Asset/patrimonio netto è pari a 2,7x) e dall’altro un indebitamento netto comunque sostenibile e per lo più composto dalle scadenze a medio-lungo termine (24,9 miliardi su -26,0 miliardi totali di PFN).

Nel mese di marzo è stato presentato il Piano DigiTim che prevede la digitalizzazione di tutti i processi e punta a rinnovare il rapporto con il cliente con l’obettivo di coinvolgerlo in un vero e proprio “viaggio digitale”. La customer experience, basata su un’interfaccia unica ed intuitiva, permetterà un’interazione personalizzata e multicanale facendo leva su un rinnovata architettura IT. Si cercherà di creare un modello di relazione interamente digitale, incentrato sull’utilizzo di Big Data e advanced analytics per supportare la customer base e cogliere nuove opportunità di crescita.

Altro obiettivo del Piano è aumentare significativamente l’engagement digitale con il cliente, aumentando l’utilizzo della App di self care e riducendo l’interazione da parte di addetti al call center.

In questa direzione vanno l‘accordo con Huawei (febbraio 2018) e quello con Cisco (maggio 2018) per lo sviluppo di soluzioni dell’Internet of Things, nonchè l’accordo con Microsoft (aprile 2018) riguardante l’intelligenza artificiale.

Infine, il Gruppo Telecom Italia si sta muovendo anche sul fronte dell’’innovazione di rete con azioni volte allo sviluppo del 5G. Tra queste il memorandum of understanding (insieme a Fastweb e Huawei) di marzo 2018 con i comuni di Bari e Matera, l’attivazione dei primi servizi sperimentali 5G a San Marino (maggio 2018) e i lavori di predisposizione nell’ambito del progetto Torino 5G, che prevede la copertura di significative aree metropolitane.

Riguardo al futuro, gli analisti ritengono che nei prossimi anni la crescita dell’Ebitda e dell’Ebit non sarà legata ai ricavi (in calo rispetto ai valori attuali) ma al miglioramento delle efficienze: l’Ebitda margin infatti nel 2021 sarà pari al 44,5% dei ricavi (39,3% el 2017) e l’Ebit margin al 22,0% dei medesimi (16,6% nel 2017).

Il conto economico

Per facilitare l’analisi comparativa, i dati del 2018 sono esposti a parità di principi contabili, senza pertanto considerare gli effetti dell’applicazione dell’IFRS 9 e IFRS 15. A livello reported i ricavi del primo semestre 2018 ammontano a 9.441 milioni, l’Ebitda a 3.763 milioni, l’Ebit a 1.644 milioni e l’utile netto a 629 milioni.

La tabella sottostante mostra il contributo di ciascuna Bussiness Unit all’Ebitda consolidato e la relativa evoluzione rispetto all’analogo periodo del 2017:

L’Ebitda della Business Unit Domestic risente principalmente di oneri non ricorrenti per complessivi 121 milioni (56 milioni nel primo semestre 2017) di cui 74,3 milioni relativi alla sanzione per la violazione dell’articolo 2 del D.L. 15/3/2012 n. 21 (cosiddetto “Golden Power”).

L’Ebitda del primo semestre 2018 della Business Unit Brasile ammonta a 3.008 milioni di reais e risulta in crescita di 384 milioni di reais rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente (+14,6%). La crescita è attribuibile sia al positivo andamento dei ricavi, sia ai benefici derivanti dai progetti di efficienza sulla struttura dei costi operativi. L’Ebitda margin, a parità di principi contabili, è pari al 36,2% con un incremento di 3,0 punti percentuali rispetto al primo semestre 2017.

Analogamente si riporta l’evoluzione dell’Ebit:

L’Ebit del primo semestre 2018 della Business Unit Domestic sconta l’impatto degli oneri non ricorrenti gìà descritti a livello di EBITDA.

L’Ebit del primo semestre 2018 della Business Unit Brasile ammonta a 1.050 milioni di reais con un miglioramento di 381 milioni di reais (+57,0%) rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente (669 milioni di reais). Tale risultato beneficia principalmente della maggiore contribuzione dell’EBITDA.

La variazione della gestione finanziaria deriva principalmente dai minori oneri finanziari connessi alla riduzione dell’esposizione debitoria del Gruppo e del livello dei tassi di interesse.

Il saldo delle gestione fiscale cala di 152 milioni rispetto al primo semestre 2017 in quanto i primi 6 mesi 2017 accoglievano accantonamenti 93 milioni di contenziosi fiscali.

Il business

Telecom Italia fornisce è una compagnia di telecomunicazione operante sia nel fisso che nel mobile. Il Gruppo offre servizi telefonici e di dati, inclusi servizi voce, di messaggistica e dati, Internet e banda larga per clienti al dettaglio (cnosumer e business) e clienti wholesale.

Telecom Italia opera anche in Brasile nel settore delle telecomunicazioni mobili e fisse attraverso la controllata TIM Brasil, che offre servizi mobili utilizzando le tecnologie UMTS, GSM e LTE.

Infine, Telecom Italia, tramite Telecom italia Sparkle, sviluppa reti in fibra ottica per clienti wholesale in Europa, nel Mediterraneo e nel Sud America, mentre tramite Persidera gestisce i multiplex digitali (tecniche di compressione dei dati e multiplazione per la trasmissione contemporanea sulla medesima banda di frequenze di più canali televisivi, radiofonici o di dati) e fornisce servizi accessori e piattaforme di trasmissione di segnali digitali.

Queste attività sono tutte riflesse nella seguente organizzazione, composta dalla Business Unit Domestic e dalla Business Unit Brasile.

La Business Unit Domestic comprende le attività di telecomunicazioni inerenti al mercato italiano. I segmenti di mercato commerciali definiti in base al modello organizzativo “customer – centric” sono indicati di seguito:

Consumer (38,5% dei ricavi consolidati): il perimetro è costituito dall’insieme dei servizi e prodotti di fonia e internet gestiti e sviluppati per le persone e le famiglie nel Fisso e nel Mobile e dalla telefonia pubblica;

Business: (23,3% del fatturato consolidato): il perimetro è costituito dall’insieme dei servizi e prodotti di fonia, dati, internet e soluzioni ICT gestiti e sviluppati per la clientela delle PMI (Piccole e medie imprese), SOHO (Small Office Home Office), Top, Public Sector, Large Account ed Enterprise nel Fisso e nel Mobile;

Wholesale (8,5% dei ricavi consolidati): il perimetro è costituito dalla gestione e sviluppo del portafoglio dei servizi wholesale, regolamentati e non, diretti agli operatori di telecomunicazioni del mercato domestico sia del Fisso che del Mobile e alle attività svolte dalla componente Open Access per i processi di delivery e assurance dei servizi alla clientela;

International Wholesale (6,6% del fatturato consolidato) – gruppo Telecom Italia Sparkle: in tale ambito sono ricomprese le attività del gruppo Telecom Italia Sparkle che opera nel mercato dei servizi internazionali voce, dati e Internet destinati agli operatori di telecomunicazioni fisse e mobili, agli ISP/ASP (mercato wholesale) e alle aziende multinazionali attraverso reti proprietarie nei mercati Europei, nel Mediterraneo e in Sud America;

Other: il perimetro è costituito principalmente da INWIT S.p.A. che opera nell’ambito Operations nel settore delle infrastrutture per le comunicazioni elettroniche, nello specifico in quelle dedicate all’ospitalità di apparati di trasmissione radio per le reti di telefonia mobile sia di TIM sia di altri operatori

La Business Unit Brasile (gruppo Tim Brasil) offre servizi di telefonia mobile con tecnologia UMTS, GSM e LTE. Negli ultimi anni portafoglio dei servizi si è ampliato con l’offerta di trasmissione dati su fibra ottica in tecnologia full IP come DWDM e MPLS e con l’offerta di servizi di banda larga residenziale.

Breakdown ricavi

Nella tabella seguente è esposto l’andamento dei ricavi confrontabili, a parità cioè di principi contabili: al positivo andamento dei ricavi della Business Unit Domestic (+24 milioni) si è contrapposta la riduzione della Business Unit Brasile (-286 milioni) interamente correlata alla svalutazione del real brasiliano, superiore al 20% rispetto al primo semestre 2017.

Si espongono le principali dinamiche osservate nella Business Unit Domestic:

Consumer: i ricavi del Mobile sono pari a 1.891 milioni (+2,4% rispetto al primo semestre dell’esercizio precedente), i ricavi del Fisso sono pari a 1.843 milioni, in calo rispetto al primo semestre dell’esercizio precedente (-3,1% sui ricavi complessivi del Fisso, -1,3% sui ricavi da servizi), con un andamento principalmente riconducibile alla dinamica degli accessi, parzialmente compensato da un incremento dei livelli di ARPU (Average Revenue Per User).

Business: i ricavi del Mobile evidenziano una performance positiva rispetto al primo semestre del 2017 (+7,3%), grazie al trend in costante miglioramento della componente servizi (+5,8%) e, in particolare, alla crescita dei nuovi servizi digitali (+11,7% rispetto al primo semestre del 2017);  i ricavi del Fisso crescono di 13 milioni (+0,7% rispetto al primo semestre del 2017), grazie alla componente servizi (+2,1%), per la quale la contrazione dei prezzi e dei ricavi relativi ai servizi tradizionali (derivante dalla sostituzione tecnologica verso sistemi e soluzioni VoIP) è stata più che compensata dal costante incremento dei ricavi da servizi ICT (+12,1%).

il segmento Wholesale presenta nel primo semestre 2018 ricavi pari a 860 milioni, in crescita rispetto al primo semestre 2017 di 26 milioni. La riduzione dei prezzi regolamentati, pari a -37 milioni, è compensata prevalentemente dalla crescita degli accessi trainata dal comparto UBB.

International Wholesale: i ricavi del primo semestre 2018 del gruppo Telecom Italia Sparkle sono pari a 609 milioni, in riduzione di 37 milioni (-5,7%) rispetto al primo semestre 2017. Tale risultato è determinato principalmente dalla scadenza di contratti pluriennali afferenti al Bacino del Mediterraneo e dalla svalutazione del dollaro rispetto all’euro che incide sensibilmente sui Ricavi IP/Data e Fonia.

I ricavi della Business Unit Brasile, in valuta locale ammontano a 8.310 milioni di reais, e risultano in aumento di 416 milioni di reais (+5,3%) rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente.

L’ARPU mobile del primo semestre 2018, a parità di principi contabili, è pari a 21,8 reais e risulta in crescita del +13,5% rispetto al valore registrato nel primo semestre 2017 (19,2 reais), per effetto di un generale riposizionamento sul segmento post-paid e di nuove iniziative commerciali volte a incrementare l’utilizzo dei dati e la spesa media per cliente.

Le linee complessive al 30 giugno 2018 sono pari a 56,6 milioni e presentano un decremento di 2,0 milioni rispetto al 31 dicembre 2017 (58,6 milioni). Tale riduzione è riconducibile interamente al segmento prepagato (-3,3 milioni) ed è solo in parte compensata dalla crescita sul segmento post-pagato (+1,3 milioni), anche per effetto del consolidamento in atto sul mercato delle seconde SIM. I clienti post-paid rappresentano il 33,7% della base clienti al 30 giugno 2018, con un incremento di 3,3 punti percentuali rispetto a dicembre 2017 (30,4%)

Lo stato patrimoniale

Il rapporto Total Asset / Patrimonio Netto cala dal 2,92x di giugno 2017 a 2,78x di giugno 2018.

Al 30 giugno 2018 il totale degli attivi non correnti era pari a 56.121 milioni di cui 52.420 milioni coperti dai fondi permanenti (mezzi propri + passività a medio-lungo termine).

Ulteriori 1.132 sono stati finanziati dal capitale circolante, come attesta la tabella sottostante:

Infine, la posizione finanziaria netta, complessivamente stabile, registra al suo interno un peggioramento della situazione a breve termine (riduzione delle disponibilità accompagnata da un aumento delle passività correnti) compensata da una diminuzione delle passività a medio-lungo temine:

I flussi di cassa

Il flusso monetario derivante dalle attività operative nel primo semestre 2018 è stato pari a 2.578 milioni: le attività in funzionamento hanno generato cassa per 2.751 milioni e di questi 473 milioni sono stati assorbiti dall’incremento del capitale circolante. La restante parte dei suddetti 2.578 milioni è riconducibile alla variazione netta di attività/passività e crediti/debiti di varia natura.

I principali flussi in uscita hanno riguardato investimenti in attività immateriali e materiali per 2.225 milioni, rimborsi netti di passività finanziarie per 1.376 milioni e distribuzione di dividendi per 222 milioni.

Un ulteriore gettito monetario in entrata pari a 121 milioni è stato prodotto dai derivati.

Ne consegue che nel semestre i flussi di cassa sono stati negativi per 1.096 milioni, provocando pertanto la conseguente riduzione della cassa e disponibilità liquide.

Ratio

I ratio nel 2017 peggiorano per il rallentamento dell’attività operativa che ha determinato un arretramento dell’Ebitda (dai 8.002 milioni del 2016 ai 7.790 milioni del 2017) e del risultato netto (1.966 milioni nel 2016 e 1.287 milioni nel 2017).

Anche l’indebitamento finanziario netto registra una lieve variazione negativa passando dai 25.955 milioni del 31 dicembre 2016 ai 26.091 milioni del 31 dicembre 2017.

Ciò ha anche impattato gli indicatori borsistici quali l’eps.

Strategia: il piano “DigiTim” 2018-20

Nel marzo 21018 il cda ha approvato il piano strategico “DigiTim” 2018-2020, che punta a:

  • coinvolgere il cliente attraverso una rinnovata e più agile esperienza digitale;
  • sostenere la leadership sul mercato con offerte dedicate alla clientela premium e cogliendo nuove opportunità di crescita anche fuori dal core business;
  • accelerare la generazione di cassa per rafforzare la struttura patrimoniale e aumentare il ritorno per gli azionisti;
  • rendere l’organizzazione agile, con una cultura aziendale digitale focalizzata sui risultati.

Nel segmento Consumer sono previstiti i seguenti target: aumento dei clienti ultra-broadband fissi da 1,8 a oltre 5 milioni e della penetrazione Lte dal 76% a oltre il 95% supportato da maggiore convergenza e domanda di contenuti; clienti Timvision triplicati e raddoppio della clientela convergente fisso/mobile.

Nel segmento Business i target sono l’aumento del 50% delle attività Cloud e Ict. Nel 2020 tali attività rappresenteranno il 25% dei ricavi del comparto; base clienti in fibra triplicata a oltre 1 milione.

Nel National Wholesale sono previsti il ritorno alla crescita e linee UBB con altri operatori in aumento da 1 a circa 3 milioni.

Per Inwit gli obiettivi sono il rafforzamento della leadership con più clienti nonchè nuove torri e infrastruttura di nuova generazione (5g).

Relativamente a Sparkle il management punta a una ulteriore espansione internazionale e nuove opportunità sul mercato dati (+25 ip pop, +30% investimenti in innovazione).

Per Tim Brasil sono previsti i seguenti target: crescita della clientela mobile post-paid dal 30% a circa il 50% del totale quadruplicati i clienti broadband residenziali e crescita del 20% dei ricavi da pmi.

Da un punto di vista economico-finanziario i suddetti obiettivi dovrebbero tradursi nei seguenti target:

  • crescita dell’equity free cash flow consolidato nel triennio, per un totale cumulato di circa 4,5 miliardi;
  • relativamente al rapporto debito netto/EBITDA: è confermata per il 2018 una significativa riduzione del rapporto a circa 2,7x e si prevede in costante diminuzione nel 2019 e nel 2020;
  • sul Domestic ci si attende nell’arco di piano una complessiva stabilità dei ricavi da servizi una crescita EBITDA cagr 2017-2020: low-single digit;
  • in Italia, linee UBB fisse (retail e wholesale) sono previste in crescita a circa 9 milioni al 2020.

Infine, è attesa la crescita dei ricavi da servizi e dei margini per Tim Brasil e Inwit.

Outlook

Il Gruppo è impegnato sul mercato Domestico e in Brasile nell’attuazione e implementazione del Piano “DigiTim” 2018–2020.

Il management conferma pertanto lo sviluppo degli obiettivi triennali sopra annunciati, pur potendo verificarsi a causa delle dinamiche emerse nel primo semestre, per alcuni di essi, una progressione temporale diversa rispetto alla tempistica inizialmente prevista o il loro raggiungimento con percorsi nuovi e più articolati.

SWOT analysis

Punti di forza

Presidio capillare del territorio: la rete del Gruppo copre la quasi totalità del territorio italiano.

Potenzialità del reparto R&D (Research & Development) in grado di offrire prodotti/servizi innovativa anche grazie ad accordi con importanti partner nazionali e internazionali (Fastweb, Cisco, Microsoft e Huawei).

Buona struttura finanziaria: il ratio Total Asset/Patrimonio Netto è pari a 2,78x e l‘indebitamento finanziario netto è composto principalmente da scadenze a medio-lungo termine.

Rete di proprietà: possibilità di gestire e pianificare direttamente la gestione di oltre 11.500 strutture di trasmissione già esistenti, nonché possibilità di sviluppare (ricerca, progettazione e realizzazione) nuovi siti.

Punti di debolezza

Concentrazione del business in Italia e Brasile: in questi due Paesi si concentra il 100% dell’attività del Gruppo.

Andamento del mercato della telefonia Consumer fissa e dei servizi tradizionali: tali sevizi tradizionali sono strutturalmente in calo da diversi anni, sostituiti dalle nuove soluzioni digitali.

Compagine azionaria: gli attriti tra gli azionisti Vivendi e Elliott potrebbero generare problemi relativi all’execution di alcune attività strategiche (es. dismissioni).

Opportunità

Innovazione tecnologica: la presenza di nuove soluzioni permette al Gruppo di trovare un proprio posizionamento nel mondo digitale e attirare nuovi cliente anche tramite adeguate politiche commerciali.

Crescita della domanda di servizi nel mercati strategici: la diffusione dei nuovi servizi digitali è prevista in aumento nei prossimi anni.

Minacce

Obsolescenza tecnologica: eventuali ritardi nello sviluppo tecnologico (ad es. nello sviluppo della rete 5G) porrebbero il Gruppo in condizioni più svantaggiose rispetto a concorrenti con offerte più all’avanguardia.

Forte competizione nel settore: oltre agli operatori già presenti nel Mobile (Vodafone, Fastweb e TreWind) è recentemente arrivata in Italia anche Iliad.

Dipendenza dal contesto normativo: cambiamenti normativi in Italia o in Brasile potrebbero danneggiare la redditività del Gruppo (ad es. tariffe dell’Ultimo Miglio).

Andamento del rael brasiliano: un ulteriore rafforzamento dell’euro sulla valuta brasiliana svaluterebbe ancor più i risultati della Business Unit Brasile.

Le previsioni degli analisti

Secondo i dati raccolti da Bloomberg l’andamento atteso del Gruppo è riassunto nella tabella sottostante

 

Alla luce di ciò le view degli analisti sull’azione ordinaria possono essere così sintetizzate:

Analisi tecnica

Il titolo è inserito in un canale discendente che dall’8 maggio lo ha portato a perdere circa il 40% fino a 0.482 euro.

La discesa è stata innescata da una serie di eventi quali l’incertezza sul controllo societario alimentata dalle divergenze tra gli azionisti Vivendi e il fondo Elliott, le sanzioni per la violazione della normativa sulla Golden Power e l’incertezza sulle operazioni straordinarie quali la cessione di Persidera.

Ulteriore pressione sul titolo è arrivata dall’ingresso di Iliad sul mercato italiano.

Un primo segnale di rafforzamento è rappresentato dal superamento della soglia a 0,515 euro mentre il mancato recupero di area 0,495 euro potrebbe portare il titolo verso i minimi a 0,47 euro.