Obbligazioni – Cala la pressione alla vigilia del weekend

Difficile dire se la tregua sui Btp nasca da ragioni endogene o non benefici piuttosto del recupero veloce di ottimismo innescato dagli Stati Uniti.

È certo che l’estremo attivismo di Donald Trump negli ultimi giorni, culminato nella nuova apertura verso una soluzione sulla guerra dei dazi cinesi a cinque giorni dalle elezioni di midterm, ha consentito non solo il recupero vistoso dei corsi azionari, ma soprattutto il dissolversi del clima cupo che sovrastava i mercati.

I mercati tifano Trump potrebbe essere la logica deduzione, visto che il recupero dei repubblicani nei sondaggi è ormai acclarato e Wall Street al galoppo ne alimenta l’effetto.

La locomotiva americana detta legge e se il T-bond risale di qualche centesimo, riavvicinandosi a quota 3,20% e il dollaro si indebolisce riportandosi verso 1,1450 non è che il ristabilimento di condizioni “normalizzate”.

Venendo all’Europa, e in particolare all’Italia, la scelta di dare traccia scritta alle raccomandazioni al governo ha contagiato anche il Quirinale.

Lo sprone ad intensificare il dialogo con Bruxelles e tenere a particolare riguardo la protezione del risparmio fanno parte del corretto compito istituzionale del Capo dello Stato, la nota, anch’essa per iscritto, del Premier Conte che ribadisce gli obiettivi di crescita l’ovvia risposta. Ma il cerchio si stringe attorno a Palazzo Chigi che, nel frattempo, rinvia i tempi dei due punti più temuti della manovra: reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni.

Si potrebbe quasi immaginare quindi una possibile accettazione dello sforamento del deficit purché indirizzato a spese produttive tra cui le opere infrastrutturali che dovranno essere giocoforza destinatarie di risorse anche a seguito delle calamità naturali che affliggono il Paese in questi giorni.

Il Btp riapre sui livelli delle chiusure di ieri con lo spread nei confronti della Germania appena sotto quota 300, anche grazie ad un Bund leggermente più debole che si riposiziona, nel tratto a dieci anni, al livello di 0,43.