Tecnologia – In calo Stm e Tim nell’ottava, volano Piteco ed Eurotech

Il Ftse Italia Tecnologia ha archiviato la settimana dal 5 al 9 novembre a -5%, sottoperformando l’indice di settore continentale Euro Stoxx Tecnologia (-0,4%) e il Ftse Mib (-0,7%).

La settimana è stata caratterizzata dalle elezioni di mid-term statunitensi e dalla riunione della Fed. Nessuna sorpresa dalle urne, con i democratici che hanno riconquistato la Camera e i repubblicani che hanno mantenuto il controllo del Senato. La banca centrale americana ha mantenuto invariato il costo del denaro, posticipando il graduale rialzo dei tassi di interesse a partire da dicembre. Powell ha inoltre sottolineato la forte crescita dell’attività economica e la solidità del mercato del lavoro Usa.

In Italia focus sulle trimestrali e sulla revisione della manovra di bilancio, in vista della deadline del 13 novembre. Da segnalare, inoltre, le stime della Commissione europea che vedono l’Italia fanalino di coda dell’Eurozona per la crescita. Le previsioni, inoltre, smentiscono le proiezioni del governo contenute nella bozza di bilancio, indicando un rapporto deficit/pil del 2,9% nel 2019 e del 3,1% nel 2020.

Tornando a Piazza Affari, la big cap del settore tecnologico, Stm ha archiviato le cinque sedute in calo del 5,9 per cento. La società ha lanciato di un programma di riacquisto di azioni proprie per un controvalore massimo fino a 750 milioni di dollari da eseguirsi entro un periodo di 3 anni.

Male anche la tlc Telecom Italia (-4,7%), penalizzata dai risultati al 30 settembre, chiusi in perdita a causa di svalutazioni degli avviamenti per 2 miliardi. La società inoltre non ha confermato il target sul rapporto tra indebitamento netto ed Ebitda a fine 2018. Il primo azionista Vivendi ha nuovamente attaccato la gestione di Elliott e non ha escluso la convocazione di un’assemblea per la revisione del Cda. Da segnalare infine i rumors su “dialoghi avanzati” per un accordo commerciale con Open Fiber.

Termina l’ottava in flessione del 2% la mid cap Reply che ha avviato una collaborazione con l’Università Bocconi di Milano.

Fra le small cap gli acquisti premiano soprattutto Piteco (+19,9%) ed Eurotech (+12,3%). Ben intonata Tiscali (+6,2%), sostenuta anche dai rumors secondo cui Fastweb avrebbe alzato la propria offerta per alcuni asset della società sarda, nonostante le precisazioni di quest’ultima.

In rialzo Be (+3,5%) dopo aver comunicato i risultati dei primi nove mesi del 2018 che hanno evidenziato una crescita a doppia cifra dei principali aggregati economici e Acotel (+%) che ha partecipato all’European Utility Week.

Deboli Tecnoinvestimenti (-0,8%) che ha cambiato nome in Tinexta e Txt (-1,4%), che ha chiuso i primi 9 mesi dell’anno con ricavi ed Ebitda in aumento, ha acquisito il 51% di T3M Innovation e ha partecipato alla costituzione della start-up Sense immaterial Reality.

Positiva Retelit (+1,6%), nel giorno del Cda sui conti di 9 mesi, che hanno evidenziato un miglioramento dell’Ebitda (+37%) e un valore della produzione oltre 50 milioni. Inoltre, si segnala che la società ha recentemente avviato una partnership con Tecnoinvestimenti per la fornitura di una rete di connettività dedicata fino a 40Gbps a bassissima latenza. Da segnalare anche l’approvazione all’acquisto e alla disposizione di azioni da parte della controllata e-via.

Poco mossa Tas (-0,5%) che ha sviluppato in partnership con Banca Popolare di Sondrio una soluzione per accettare pagamenti pagoPA direttamente da dispositivi POS, così come Esprinet (+2,8%) che attraverso il marchio Nilox ha rinnovato l’accordo di partnership con FC Internazionale Milano.

In calo Itway (-7,9%) e Digital Bros (-4,3%), frenata dai conti in declino nel primo trimestre 2018-2019 in assenza di lanci significativi di nuovi videogiochi.