Utility – Settore a +2,7%, in luce Italgas (+6,6%)

Settimana di acquisti per il settore utility a piazza Affari, con il Ftse Italia Servizi Pubblici che ha evidenziato un +2,7%, in controtendenza al Ftse Mib (-0,7%) ma tuttavia sottoperformando il corrispondente europeo (+3,9%).

Bene tutte le Big. La migliore è stata Italgas (+6,6%), che ha registrato nel terzo trimestre 2018 un utile netto di 76 milioni, in aumento del 2,6% a/a e superiore del 5,1% rispetto alle stime di consensus. La società ha anche deliberato il rinnovo del Programma EMTN, avviato nel 2016 e rinnovato nel 2017, per un controvalore massimo complessivo di 3,5 miliardi.

Segue Snam (5,6%). La società ha pubblicato i risultati relativi al terzo trimestre dell’anno in corso, con ricavi pari a 646 milioni di euro, in aumento del 2,9% a/a e superiore dell’1,4% rispetto al consensus, confermati nel periodo gennaio-settembre dell’anno in corso che ha riportato margini operativi in crescita. La società ha inoltre comunicato il business plan al 2022.

Terna chiude l’ottava a +4,5%, dopo avere pubblicato i conti relativi al terzo trimestre 2018, con un utile di pertinenza del gruppo pari a 181,3 milioni, in crescita del 2,1% a/a (+2,5% vs consensus).

A2A guadagna il 2,8 per cento. La società, tramite la controllata A2A Energy Solutions, si è aggiudicata il servizio di gestione e manutenzione delle colonnine di ricarica per i veicoli elettrici e delle barre di ricarica situate presso le isole digitali del Comune di Milano; nel biellese, invece, tramite l’interamente posseduta A2A Ambiente, ha inaugurato un impianto per il recupero della plastica.

Enel chiude con un progresso dell’1,7%, dopo che nei primi nove mesi del 2018 ha registrato un Ebitda ordinario pari a 12 miliardi (+6,2% a/a). Inoltre la società, tramite la controllata Open Fiber, ha annunciato l’avvio dei test per la fornitura di servizi di connettività a banda ultra larga in fibra ottica nei cluster C&D, le cosiddette ‘aree bianche’ oggetto dei primi due bandi Infratel.

Tra i titoli a media capitalizzazione, svetta Falck Renewables (+20,4%), che ha pubblicato i conti relativi al periodo luglio – settembre 2018, con ricavi consolidati si attestano a 66,6 milioni, in crescita del 15% su base annua.

Segue a distanza Acea (+9,2%), che ha approvato i conti relativi ai primi nove mesi del 2018, con con l’Ebitda che sale a 685,2 milioni (+9,5% vs 9M 2017), mentre l’utile netto di 215 milioni (+40,7% vs 9M 2017). Inoltre la società, attraverso la partecipata GORI, ha perfezionato un accordo industriale con la Regione Campania e l’Ente Idrico Campano per la gestione del S.I.I. (sistema idrico integrato) nel territorio di riferimento.

Iren porta a casa il 4,8%; la società per il periodo gennaio – settembre dell’anno in corso riporta un Ebitda in aumento del 13,5% a 706,1 milioni, importo che però include 40 milioni di componenti positive non ricorrenti.

Hera chiude la settimana con un +3,9%; la società nel periodo gennaio – settembre 2018 ha riportato un Ebitda pari a 748,6 milioni, in aumento del 3,3% sul pari periodo del 2017 e un utile di pertinenza del gruppo di 208,8 milioni (+14,2% su base tendenziale).

Ascopiave guadagna il 2,5 per cento. La società sta valutando un’alleanza con Italgas attraverso una joint venture nelle reti del gas.

Tra le Small Cap, la migliore Alerion Clean Power (+4,3%).

In parità K.R. Energy, che ha deliberato la modifica della denominazione sociale in “SERI INDUSTRIAL S.P.A.”.

Edison cede l’1,9 per cento. La società in tema di innovazione dei sistemi d’accumulo elettrico, ha installato una batteria da 822 kWh in abbinamento al proprio impianto fotovoltaico da 3,3 MW ad Altomonte, in provincia di Cosenza.

Fanalino di coda Ternienergia (-3,7%), che nel periodo gennaio – settembre 2018 ha registrato un Ebitda pari a  1,4 milioni (0,04 milioni al 30 settembre 2017). Il conto economico si è chiuso con una perdita di 4 milioni (-8,1 milioni nei primi nove mesi del 2017). La società inoltre ha organizzato a Genova il workshop “Bits and Energy: cogliere le opportunità della Digital Energy per una crescita sostenibile”.

Si riporta che lo scorso mese la domanda di gas naturale in Italia è stata pari a circa 4,8 miliardi di metri cubi, con un calo del 5% rispetto allo stesso periodo del 2017. Un decremento che segue il forte aumento su base tendenziale (+5,3%) rilevato a settembre. Inoltre nella prima settimana del mese in corso le quotazioni del gas naturale presso il Punto di scambio virtuale (Psv) si stanno muovendo intorno a 23,8 €/MWh, cioè il 18,9% in più rispetto allo stesso periodo del 2017 ma il 17,2% in meno rispetto a inizio ottobre.

Infine si segnala che L’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti) ha pubblicato il documento di aggiornamento del tasso di remunerazione del capitale investito (WACC) per i servizi infrastrutturali dei settori elettrico e gas per il periodo 2019-2021.