A2A – Ebitda ordinario in lieve crescita (+0,7%) nei 9 mesi 2018

A2A ha pubblicato i risultati relativo al periodo gennaio – settembre 2018.

Si precisa che a fare data dal primo luglio 2018 A2A ha consolidato integralmente il gruppo ACSM-AGAM, frutto dell’aggregazione delle utilities di Como, Monza, Lecco, Sondrio e Varese (Multiutility del Nord).

I ricavi consolidati ammontano a 4,5 miliardi, in aumento dell’8,9% su base tendenziale. Il
consolidamento del nuovo gruppo ACSM-AGAM ha contribuito per 67 milioni sui ricavi del gruppo del terzo trimestre dell’anno.

Un andamento che beneficia principalmente del fatturato derivante dalla vendita di energia elettrica, grazie ai maggiori volumi venduti sui mercati all’ingrosso e all’incremento dei prezzi di energia elettrica, alle maggiori vendite su mercato libero elettricità, in primo luogo ai grandi clienti, nonché ai maggiori ricavi relativi ai certificati verdi.

A livello di risultati operativi, l’Ebitda si attesta a 875 milioni, sostanzialmente allineato al dato del 30 settembre 2017 (-0,1% a 876 milioni). Una dinamica che si riscontra del contributo dei maggiori business: il settore della generazione e trading (+3,9% a 265 milioni), quello delle Reti e calore (+1,1% a 273 milioni), il business dell’Ambiente (+1% a 197 milioni), che hanno pressoché compensato la diminuzione del settore Mercato (-8,4% a 152 milioni). Il contributo derivante dal consolidamento del gruppo ACSM-AGAM è stato pari a 18 milioni.

Si precisa che al netto delle partite non ricorrenti (33 milioni nei primi nove mesi del 2018; 54 milioni nello stesso periodo del 2017) e del contributo fornito dall’ampliamento del perimetro, l’Ebitda ordinario ammonta a 824 milioni, in crescita dello 0,7% su base annua.

L’Ebit nel periodo in esame risulta in calo del 2,7% a 544 milioni, dopo la contabilizzazione di ammortamenti accantonamenti e svalutazioni saliti del 4,4% a 331 milioni, a causa delle variazioni di perimetro intervenute nei due periodi di confronto e dalla realizzazione di nuovi investimenti, in parte compensato dai minori accantonamenti netti del periodo derivanti dal rilascio di fondi rischi e crediti eccedenti.

Al netto dell’effetto di transazioni non ricorrenti, dovuto all’ampliamento del perimetro (6 milioni), e della gestione finanziaria (82 milioni), il risultato ante imposte si attesta a 468 milioni, in diminuzione dell’1,1% rispetto a pari periodo 2017.

Il conto economico si chiude con un utile netto di pertinenza del gruppo pari a 335 milioni, rispetto ai 226 milioni al 30 settembre 2017, dopo essere stati spesati imposte per 146 milioni (-4,6% a/a) e un risultato netto da attività cessate per 20 milioni (-92 milioni al settembre 2017).

Si ricorda che l’utile del 2017 era stato influenzato dall’esercizio di una Put Option sull’intera quota del capitale sociale detenuta da A2A nella società montenegrina EPCG. L’operazione, effettuata il 1° Luglio 2017 aveva comportato una perdita pari a 93 milioni.

Nel corso del 2018, invece l’accordo per l’esercizio della PUT è stato rinegoziato determinando un impatto positivo pari a circa 20 milioni di euro; è stata inoltre ceduta la partecipazione nella miniera di carbone Rudnik Uglija, in Montenegro, generando
una plusvalenza pari a 6 milioni.

Pertanto escludendo tali effetti, l’utile netto ordinario di pertinenza del gruppo risulta pari a 309 milioni (318 milioni 30 settembre 2017).

Sul fronte patrimoniale, al 30 settembre 2018 l’indebitamento finanziario netto si esprime in 2,9 miliardi, mostrando un calo del 10,8% per 349 milioni. Nel corso del periodo la
generazione di cassa netta è stata pari a 304 milioni a cui si aggiungono 75 milioni per
variazioni di perimetro e 30 milioni di indebitamento finanziario netto derivante dal
primo consolidamento di ACSM – AGAM.

Gli investimenti netti nel periodo in esame sono stati pari a 304 milioni, in aumento di 59 milioni rispetto al 30 settembre 2017. Essi hanno interessato tutti i business del gruppo. In particolare, il settore Reti e Calore (+30 milioni a 174 milioni), quello dell’Ambiente (+10 milioni a 68 milioni) e il business della Generazione e Trading (+13 milioni a 30 milioni).