Digital Value – Riferimento per i Top clients IT e attore del consolidamento

Il gruppo è nato a settembre dell’aggregazione fra Italware ed ITD Solutions, due primi-attori nell’IT nazionale operativi da oltre trenta anni, ed è sbarcato in Borsa l’8 novembre sul mercato AIM con la prima operazione di Spac-in-cloud. Operazione innovativa che ha dato vita ad un system integrator leader nazionale nel segmento Large Account e nella Pubblica Amministrazione. La quotazione rappresenta il primo passo di un percorso di sviluppo sfidante ma compatibile: diventare punto di riferimento del mercato con ruolo aggregante.

Digital Value è nata a settembre ed è approdata in Borsa l’8 novembre sul mercato AIM con la prima operazione di Spac-in-cloud. Operazione decisamente innovativa promossa da Electa Ventures con il cornerstone investor IPO Club, insieme ad investitori qualificati di primo livello.

L’iniziativa ha permesso di creare uno fra i primi attori sulla scena dell’IT nazionale come testimoniano le strategie di sviluppo ed i dati pro-forma di settembre.

Il proforma consolidato al 31/12/2017 indica un fatturato di 259 milioni ed un Ebitda di 19,6 milioni. Il primo semestre del 2018 evidenzia ricavi per 144 milioni con Ebitda a 14,3 milioni e quindi una marginalità che sfiora il 10 per cento, mentre l’Ebitsi fissa a 13,3 milioni e l’utile netto a 9,2 milioni.

Risultati in linea con le aspettative della società così come in linea alle attese dovrebbero essere i dati di fine anno, salvo l’emergere di eventi straordinari ad oggi non immaginabili.

Ricordiamo al riguardo che le guidance 2018, identificabili negli obiettivi sottintesi dalle Price Adjustnment Shares (PAS), indicano un Ebitda di 22,6 milioni e una posizione finanziaria netta attiva per 15 milioni. Un trend che dovrebbe confermarsi nel 2019 con un Ebitda atteso a 25,6 milioni, mentre la liquidità netta dovrebbe migliorare a 21 milioni confermando la solidità patrimoniale del nuovo gruppo.

Performance correlate alla crescita organica ed alle sinergie attese dall’integrazione, mentre non sono considerati gli effetti dell’espansione per linee esterne. Strategia facilitata dalla solidità patrimoniale di un gruppo che la scorsa settimana è approdato all’AIM con una operazione che ha permesso di raccogliere 22,5 milioni. 

È opportuno comunque sottolineare che, ribadisce Carlo Brigada, vicepresidente esecutivo di Digital Value, “le nostre linee strategiche prevedono partnership e aggregazioni con realtà che condividono il nostro modello industriale ed il nostro approccio al business, mentre i target verranno individuati principalmente nel settore del finance e nei segmenti a maggior potenziale, come big data e cybersecurity”.

Digital Value, infatti, si pone come elemento aggregante in un mercato fortemente frammentato e con grandi margini di sviluppo, anche a causa dello stato di arretratezza digitale in cui versa l’Italia, maglia nera tra i Paesi industrializzati.

Ed è proprio in questo scenario di riferimento che secondo noi, aggiunge Brigada, “Il trend di consolidamento registrerà una forte accelerazione e noi siamo pronti a ricoprire un ruolo da protagonista, facendo leva sulla solidità economico-finanziaria e su una rete di partnership affermate con i principali vendor IT internazionali, per i quali Digital Value rappresenta il primo riferimento in Italia”.

Carlo Brigada, Vicepresidente Esecutivo di Digital Value, delinea le priorità strategiche

“Raggiungere i target di crescita di marginalità a doppia cifra indicati negli obiettivi correlati alle PAS per il 2018 e il 2019, facendo leva su una solida crescita organica valutando anche  opzioni di ulteriore  sviluppo per linee esterne finalizzate ad espandere le competenze tecnologiche e rafforzarsi in mercati dove, ad oggi, siamo meno presenti”.

È questo il principale obiettivo di Digital Value, individuato dal Vicepresidente Esecutivo Carlo Brigada. Il tutto mantenendo una forte attenzione alla redditività, già oggi in linea con i best in class europei di settore.

Lo sbarco in Borsa, avvenuto lo scorso 8 novembre, ha dato una maggiore visibilità al gruppo. Il pre-book di investitori qualificati organizzato con la “spac in cloud” promossa da Electa Ventures insieme al “cornerstone investor” IPO CLUB, format innovativo fruibile in esclusiva sulla  piattaforma Elite Club Deal, ha consentito di raccogliere 22,5 milioni e di procedere così direttamente al  regolamento curato da CFO SIM in concomitanza con l’ammissione a negoziazione di azioni e warrant Digital Value. I capitali così raccolti supporteranno la crescita del Gruppo Digital Value che si prefigge di conseguire obiettivi ambiziosi.

Player di riferimento in Italia nel segmento Top Clients

Digital Value nasce il 4 settembre 2018 dall’integrazione di due imprese primarie del settore Technology & Service Solutions, Italware ed ITD Solutions, con focus su Large Account e Pubblica Amministrazione. Si tratta dell’area di mercato con il maggiore tasso di crescita atteso nel prossimo triennio (superiore al 5% secondo le stime di Sirmi) e polarizza il 53% del totale del mercato Italiano.

All’interno del segmento Large Account, Digital Value si focalizza nei settori industriali con maggior capacità d’investimento, quali Utilities, Telecomunicazioni e Government, con presidio delle aree Finance, Automotive, Defence& Security che richiedono specifiche competenze nell’offerta integrata di Tecnologie, Servizi IT e Soluzioni.

L’azienda può vantare consolidate partnership con i principali Vendor nei segmenti software, networking e data center, tra cui Oracle, Ibm, Dell Emc, Sas, per i quali rappresenta il player di riferimento in Italia. Grazie al proprio posizionamento intende intercettare i driver di mercato a maggior dinamicità (crescita double digit) quali Servizi Gestiti, Cloud, Security, IoT accelerando la crescita e costituendo un polo aggregante nel proprio settore.

La crescita organica e le sinergie tra Italware ed ITD Solutions

Il primo driver di crescita individuato dal Vicepresidente Esecutivo, Carlo Brigada, è la crescita organica. “Il nostro è un aggregato di due aziende che possono trarre vantaggio l’una dall’altra, sprigionando sinergie dal punto di vista commerciale, tecnico e di presenza sul mercato”.

“Italware ed ITD Solutions sono state aggregate soltanto dal 4 settembre, perciò questi pochi mesi del 2018 serviranno a gettare le basi per il nuovo anno. Raggiungendo i target prefissati per la fine del 2018 cominceremmo il 2019 con la giusta confidenza per poter mettere in atto ottimizzazioni organizzative e sinergie dal punto di vista del go to market, al fine di conseguire gli obiettivi prefissati”.

Le due legal entities continueranno per il momento ad operare sul mercato in maniera distinta, per non stravolgere una brand reputation consolidata in trent’anni di attività. “I clienti di ITD e di Italweb rimarranno separati”, spiega Brigada, “ma con un governo comune e condiviso dal punto di vista dell’organizzazione, della governance, della forza di vendita e della proposition tecnica”.

Oltre allo sviluppo di sinergie, tramite politiche di cross selling e razionalizzazione della struttura, verrà valutato l’inserimento di nuove figure a potenziamento dell’organico.

Un ruolo da protagonista nel consolidamento del settore

Al fianco della crescita organica si pone un’attività selettiva di sviluppo per linee esterne.“Quello che andremo a ricercare sono aziende o realtà che ci possano apportare nuove competenze, dandoci maggiore consistenza su mercati in cui siamo meno presenti e nuove competenze tecnologiche”, spiega Brigada.

Ad oggi Digital Value copre principalmente i settori Telecomunicazioni & Utilities, Industria Large Account (Automotive, Difesa, Trasporti) e Pubblica Amministrazione. “Tra i nostri target di investimento c’è senz’altro il mondo del Finance, oltre ad una maggiore presenza nell’industria”. Dal punto di vista delle tecnologie, “potremmo porre una maggiore attenzione sui settori della Cybersecurity e Data Analytics”.

“Il nostro è un mercato che sta vivendo tante aggregazioni”, spiega il Vicepresidente Esecutivo, “per motivi di carattere economico-finanziario e per il fatto che lavorare in certi ambiti richiede referenze e solidità che i player più piccoli non possono avere, tranne per quanto riguarda mercati estremamente verticali”.

“Noi ci candidiamo come attore del processo di aggregazione in atto, che subirà un’ulteriore accelerazione. Non vogliamo comprare aziende bensì aggregare altri imprenditori che abbiano la nostra visione del mercato e renderli partecipi del progetto, a patto che abbiano l’umiltà dimettere la loro esperienza a fattor comune per farla diventare un patrimonio condiviso”.

Un mercato di riferimento in accelerazione

Dopo anni di andamento caratterizzato da debolezza strutturale (dal 2007 al 2014), il mercato IT in Italia ha invertito il trend, con tassi di crescita in accelerazione (+2,7% nel 2019), alimentato dai driver principali dell’Innovazione Tecnologica: Digital transformation delle imprese ed organizzazioni, Managed and Security services e Servizi Cloud (sia infrastrutturali che applicativi).

La tendenza è quella di una progressiva adozione di modalità di fruizione della tecnologia ‘as a service’. Il segmento dei servizi di gestione è quello più dinamico (crescita di circa il 10% nel prossimo biennio), con un passaggio sempre maggiore da Hardware e Software ai servizi Cloud.

Il segmento Top Clients, dove si posiziona Digital Value, costituisce oltre il 53% della domanda di IT in Italia e vanta la maggiore dinamicità, con una crescita media nel prossimo biennio del 4% rispetto al 3,3% della media del mercato IT.

Uno scenario favorevole e in continua evoluzione

Digital Value opera in un settore in crescita ed appealing, integra due realtà dall’esperienza trentennale e gode di un ottimo posizionamento sul mercato, che può essere ulteriormente migliorato tramite operazioni di aggregazione.

Lo scenario, dunque, è molto positivo e dovrebbe essere confermato anche nei mesi a venire. Le caratteristiche dei settori di riferimento sono favorevoli poiché, come spiega Brigada, “i nostri clienti sono aziende che devono stare al passo con la tecnologia e si tratta di un mondo che vive un’evoluzione vertiginosa”.

“Dal punto di vista della pubblica amministrazione l’Italia è particolarmente arretrata, rappresenta il fanalino di coda rispetto ai paesi industrializzati, quindi gli spazi di investimento per l’ammodernamento del settore sono molto elevati”.

Discorso simile per le Telco, che “devono continuamente evolversi, basti pensare alla rivoluzione in atto del 5G. Noi siamo già presenti in entrambi questi mercati e nei prossimi anni vogliamo essere protagonisti anche nel Finance e in generale in tutti i segmenti pervasi dalla tecnologia”.

Ricavi per 144 milioni ed Ebitda oltre 14 milioni nel primo semestre pro-forma

Dall’aggregazione di Italware e ITD Solutions in Digital Value è emerso un operatore di dimensioni rilevanti, con un elevato potenziale di crescita.

I dati pro-forma al 31 dicembre 2017 evidenziano ricavi per 259 milioni e un Ebitda di 19,6 milioni, con un Ebitda margin di circa l’8% in linea con i best in class europei comparabili. L’Ebit pro-forma ammonta a 16,7 milioni, l’utile netto è pari a 10,8 milioni mentre la posizione finanziaria netta è passiva (debito) per 1,8 milioni.

I numeri pro-forma al 30 giugno mostrano ricavi per 144 milioni e un Ebitda di 14,3 milioni, con una marginalità che sfiora il 10 per cento. L’Ebit del semestre è pari a 13,3 milioni e l’utile netto si attesta a 9,2 milioni. L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno ammonta a 14,7 milioni.

Risultati in linea con le aspettative della società che, in assenza di eventi straordinari e ad oggi non immaginabili, fanno ben sperare per il raggiungimento dei target di fine anno.

I Target Pas per il 2018 e il 2019

Gli imprenditori e i soci storici delle due società consolidate, ed in particolare il Dr Massimo Rossi fondatore di Italware, Presidente esecutivo di Digital Value, il Dr Carlo Brigada e Dr Riccardo Benedini fondatori di ITD, si sono riuniti  in DV Holding, veicolo che detiene all’incirca il 75% di Digital Value (l’altro 25% è in mano al mercato), ed hanno accettato di qualificare circa il 40% della partecipazione mantenuta in Digital Value (grossomodo il 30% del capitale totale) in Price Adjustment Shares (PAS) per un valore pari a circa 27 milioni, aventi i medesimi diritti di voto e patrimoniali delle azioni ordinarie, senza essere quotate.

In caso di mancato raggiungimento degli obiettivi di crescita 2018 e 2019 il corrispondente valore lineare delle PAS verrà annullato e, per effetto, restituito pro quota al mercato, tutelando in questo modo il value per share delle azioni trattate sul listino borsistico.

Gli obiettivi statutari (PAS) al 31 dicembre 2018 (proforma) e a fine 2019 stimano un Ebitda rispettivamente pari a 22,6 e a 25,6 milioni, con un Cagr 2017-2019 superiore al 14 per cento.

La posizione finanziaria netta a fine 2018 è prevista attiva (cassa) per 15 milioni, mentre al 31 dicembre 2019 la liquidità netta dovrebbe raggiungere i 21 milioni (ante dividendo).

Criticità

Digital Value è pressoché interamente focalizzata sulle attività in Italia, con una quota di ricavi da mercati esteri limitata all’1 per cento. Questo elemento potrebbe rappresentare una potenziale fonte di debolezza dell’azienda, esposta alle criticità del contesto nazionale.

Tuttavia, bisogna evidenziare che in un contesto di crisi economica un’azienda come Digital Value può trarre vantaggio, approfittando della propria solidità economico finanziaria e della propria dimensione per non perdere l’accesso al credito a condizioni favorevoli.

Inoltre, l’arretratezza del sistema italiano dal punto di vista della digitalizzazione offre grandi opportunità di investimento, pertanto è naturale che la priorità sia al momento quella di consolidare il business domestico per aumentare la massa critica in Italia.

Un altro fattore da considerare è quello della concorrenza, ma Digital Value è in grado di differenziarsi per il proprio posizionamento strategico sul segmento Large Account e sulla Pubblica Amministrazione, per cui non c’è sovrapposizione con altre realtà italiane attive nel settore System Integration.