Utility – Comparto poco mosso (-0,3%), in testa TerniEnergia (+3,3%)

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un -0,3 per cento, sovraperformando sia l’Euro Stoxx 600 Utilities (-1,2%) sia il Ftse Mib (-1,8%).

A pesare su tale andamento anche i timori legati ai rapporti commerciali tra Stati Uniti e Cina.

Ciò soprattutto a seguito dell’arresto avvenuto la settimana scorsa del cfo di Huawei Meng Wanzhou in Canada su mandato degli Stati Uniti, con l’accusa di intrattenere rapporti commerciali con l’Iran, paese sotto sanzioni Usa.

Tra le Big la migliore è stata A2A, rimasta sostanzialmente invariata (+0,1%).

Segue Enel (-0,1%) che punta a ricoprire un ruolo di spicco nella rivoluzione della mobilità elettrica, sopratutto in Italia ma anche in Spagna e in Romania, secondo quanto dichiarato dall’Ad Francesco Starace. Nello specifico, 28mila punti di ricarica verranno installati nel Bel Paese entro il 2022, per un investimento di 300 milioni, mentre per la Spagna e la Romania Enel prevede rispettivamente 8.500 e 2.500 punti di ricarica.

Tra i titoli a media capitalizzazione ha fatto meglio Ascopiave (+0,3%).

La cordata composta da due realtà attive nella vendita, Vivigas e Bluenergy starebbe puntando lo sguardo sui circa 700mila clienti elettricità e gas per i quali la multiutility veneta intende individuare un partner di maggioranza.

In calo dello 0,8% Iren, su cui si riporta che il Comune di Reggio Emilia ha deliberato la vendita di 3 milioni di azioni.

Hera ha ceduto l’1 per cento. Un’associazione temporanea d’imprese (Ati) guidata dalla  Herambiente, società del gruppo bolognese, si è aggiudicata una gara d’appalto per la riqualificazione di aree strategiche collegate al porto di Chioggia.

Inoltre Hera e Bio-on hanno siglato un accordo per partecipare alla nuova società Lux-On.

Quest’ultima è stata fondata dalla stessa Bio-on, con l’obiettivo di produrre biopolimeri PHAs utilizzando anche anidride carbonica catturata dall’atmosfera producendo energia senza l’utilizzo di fonti fossili.

Nell’ambito dell’accordo si inserisce anche una seconda linea di sviluppo finalizzata all’individuazione di sotto prodotti sostenibili per la produzione di biopolimeri.

Tra le Small Cap la migliore è stata TerniEnergia (+3,3%).