Tecnologia – Risultati positivi nei 9 mesi 2018, buone prospettive per fine anno

Le società tecnologiche italiane hanno archiviato i primi nove mesi del 2018 con ricavi (+8,4%) ed Ebitda (+25,6%) complessivamente in crescita, mantenendo un andamento differenziato tra diversi modelli e singole aziende. Lo sviluppo prosegue mediamente in linea con i piani strategici e le prospettive per la chiusura del 2018 rimangono positive.

Ricavi

Nei primi 9 mesi del 2018 le società tecnologiche italiane quotate su Mta con capitalizzazione mid e small (escluse quelle non confrontabili) hanno realizzato ricavi per complessivi 4.391,7 miliardi, in aumento dell’8,4% rispetto ai primi mesi del 2017 grazie ad una crescita diffusa nei diversi segmenti dell’IT.

Nell’attività di distribuzione Ict si segnala l’incremento delle vendite di Esprinet (+8,6% a 2,31 miliardi), con un contributo significativo sia dall’area nazionale (+10%) sia da parte della divisione iberica (+6%).

Per quanto riguarda l’abilitazione dei processi di trasformazione digitale, Exprivia evidenzia ricavi sostanzialmente stabili (433,4 milioni) rispetto al pro-forma del 30 settembre 2017, predisposto per tenere conto dell’integrazione di Italtel, storica società italiana di telecomunicazioni di cui Exprivia ha acquistato l’81 per cento.

Con riferimento alle attività di consulenza, system integration e digital services si sottolinea lo sviluppo a doppia cifra (+15,8% a 754,4 milioni) realizzato da Reply grazie ad un mix di competenze specializzate in ambito di intelligenza artificiale, piattaforme tecnologiche e digital experience.

In netto miglioramento il fatturato di Eurotech (+49% a 57 milioni), multinazionale attiva nel campo dell’Internet of Things e dei computer embedded. L’incremento riflette una crescita diffusa in tutte le aree geografiche (America, Giappone ed Europa) ed è ancora più rilevante se si considera che a trainare il giro d’affari è stato il business tradizionale di schede e sistemi, mentre il potenziale dell’IoT è ancora in larga parte inespresso.

Nei segmenti digital trust, credit information & management e innovation & marketing services, si segnala lo sviluppo di Tinexta (ex Tecnoinvestimenti), in progresso del 33,6% a circa 170 milioni.

Per quanto riguarda il gaming, i ricavi totali reported del gruppo Gamenet (incluso il PREU) sono pari a 442,2 milioni (-1,9%), in lieve flessione nonostante la crescita del segmento Betting and Online (+23,1%).

In miglioramento i ricavi di Be (+12% a 102,3 milioni), Txt (+10% a 28,6 milioni) e Retelit (+1,4% a 43,8 milioni). In calo invece le vendite di Acotel Group (-40,7% a 8,3 milioni), Fullsix (-37,7% a 7,1 milioni) e Tas (-14,6% a 35,1 milioni).

Stm e Telecom Italia hanno realizzato ricavi rispettivamente per 7 miliardi (+19,3%) e 14,2 miliardi (-3,1%). In particolare, il colosso tlc ha parzialmente sofferto la riduzione della Business Unit Brasile, interamente correlata alla svalutazione del real brasiliano.

Ebitda

Il margine operativo lordo complessivo riporta una variazione positiva del 25,6% a 286,5 milioni.

Particolarmente significativo il contributo di Reply (+12,8% a 101,2 milioni) e Tinexta (+49,5% a 44,1 milioni).

In crescita anche Exprivia (+92,3% a 15 milioni), Retelit (+36,9% a 21,8 milioni) grazie all’importante incremento dei ricavi e al miglioramento del suo mix e Gamenet (+14,5% a 65,7 milioni), in relazione ai risultati positivi registrati dalle scommesse sportive oltre all’ottima prosecuzione della strategia di distribution insourcing.

Aumento contenuto per Esprinet (+2,4% a 18,7 milioni), su cui pesano le componenti negative non ricorrenti derivanti dal minor valore stimato delle poste creditorie vantate dal gruppo nei confronti dei fornitori.

Per quanto riguarda Eurotech il margine è passato da un valore negativo di 2,9 milioni a un Ebitda positivo per 5,6 milioni.

Incrementi per Be (+8,7% a 12,7 milioni), Tas (+45,4% a 3,6 milioni) grazie alla costante azione di efficientamento di costi diretti industriali operativi e indiretti e Txt (+7,9% a 2,8 milioni). Negativi invece i margini operativi lordi di Acotel (in miglioramento del 10,8% a -4,3 milioni) e di Fullsix (-0,4 milioni).

Stm e Telecom Italia hanno riportato un Ebitda rispettivamente pari a 1.515 milioni (+43,5%) e 6,03 miliardi (-2,9%).

Indebitamento finanziario netto

Complessivamente il debito netto delle società considerate è più che raddoppiato a 536,7 milioni, principalmente per effetto del passaggio di Esprinet da una liquidità netta di 123,1 milioni ad una posizione finanziaria netta negativa (debito) per 120,8 milioni.

Il peggioramento della pfn del distributore Ict si riconnette all’andamento del livello del capitale circolante puntuale al 30 settembre 2018 che risulta influenzato sia da fattori tecnici, in gran parte estranei all’andamento dei livelli medi dello stesso circolante, sia dal grado di utilizzo più o meno elevato dei programmi di factoring “pro soluto” dei crediti commerciali nonché dall’operazione di cartolarizzazione degli stessi.

Fra le altre società si segnala l’indebitamento netto aumentato di Exprivia (+6% a 236,2 milioni), Be (da 5,5 a 25,4 milioni) e Gamenet (+14,4% a 179 milioni). In flessione la liquidità netta di Retelit (-64,3% a 11,9 milioni), la cui pfn comprende circa 17,8 milioni di passività finanziarie dovute all’adozione anticipata al 1° gennaio 2018 del principio contabile IFRS 16.

In calo anche la liquidità netta di Txt (-25,8% a 64,8 milioni) dopo la distribuzione di dividendi (11,7 milioni), l’esborso per l’acquisizione di Cheleo (5,0 milioni), l’acquisto di azioni proprie (3,2 milioni) e la rilevazione del debito di leasing per il nuovo principio contabile IFRS 16 (2,8 milioni).

In diminuzione l’indebitamento netto di Eurotech (-79,7% a 1,1 milioni) per effetto dei flussi generati dall’attività operativa pari a 7,23 milioni.

Al 30 giugno Stm evidenzia una liquidità netta di 447 milioni (-8,6%), mentre Telecom Italia mostra un indebitamento netto di 25,19 miliardi (stabile rispetto a fine 2017).

Commento

Tendenzialmente i primi 9 mesi del 2018 hanno evidenziato risultati in linea con le aspettative e con i piani strategici, che perlopiù hanno permesso alle aziende analizzate di confermare i target per il full year, pur mantenendo un andamento differenziato a livello di attività e di singole società.

Il mercato della distribuzione di tecnologia ha registrato un miglioramento e in particolare In Italia e Spagna è cresciuto rispettivamente del +10% e del +9%, consentendo ad Esprinet di ribadire gli obiettivi per il 2018 nella fascia bassa della guidance (Ebit fra 39 e 41 milioni).

Target confermati anche per Retelit: fatturato atteso tra i 67 e 71 milioni ed Ebitda tra i 24 e 28 milioni.

Txt prevede nell’ultimo trimestre uno sviluppo positivo dei ricavi, sia per crescita organica sia per il contributo della società acquisita Cheleo, ed una crescita dell’Ebitda. La Società proseguirà nella politica di investimenti nello sviluppo organico delle attività e in acquisizioni mirate sia nei settori Aerospace, Aviation & Automotive sia Fintech.

Il riposizionamento sul mercato e la riorganizzazione aziendale continuano a pesare su alcune realtà come Itway e la tlc Acotel Group, mentre Exprivia potrà beneficiare nei prossimi mesi della progressiva integrazione con Italtel.

Nel settore del gaming e del betting, Gamenet ha finalizzato l’acquisizione del 100% Goldbet, nell’ambito di un accordo che rafforzerà la posizione del gruppo in Italia e lo trasformerà in un operatore di rilevanza europea.

In difficoltà invece Digital Bros, che potrebbe rivedere al ribasso la guidance sul fatturato in seguito ai problemi finanziari dello sviluppatore Starbreeze, che porteranno verosimilmente a ritardare l’uscita di lanci significativi di nuovi videogiochi.

Previsioni positive nel comparto dei semiconduttori. La big cap Stm si attende un incremento dei ricavi per il 2018 di circa il 16% anno su anno, in linea con quanto comunicato a maggio agli investitori, con un forte miglioramento del margine operativo e dell’utile netto.

Infine, Telecom Italia ha mostrato una buona tenuta rispetto ad alcuni fattori di incertezza come l’arrivo di Iliad, gli investimenti onerosi per il 5G, il negativo tasso di cambio in Brasile e i temi legati alla governance. Per i prossimi mesi restano da seguire soprattutto gli sviluppi sul fronte delle cessioni e di possibili operazioni di M&A, da portare avanti in parallelo con il passaggio al 5G.