Banco Bpm – La morsa dei ribassisti non molla

La morsa dei ribassisti non molla Banco Bpm. Neppure dopo l’apprezzata ristrutturazione del comparto del credito al consumo che ha permesso di completare il programma di de-risking nella misura più ambiziosa rispetto alle previsioni.

Nella seduta di oggi le azioni della banca guidata da Giuseppe Castagna lasciano sul terreno il 3%, riportandosi a quota 2 euro. Un andamento, quello di oggi, peraltro legato al calo del settore con l’indice Ftse Italia Banche che arretra dell’1,9% e che caratterizza anche gli altri big del comparto. UniCredit cede il 3,2%, Ubi il 3,1% e Intesa Sanpaolo il 2,1 per cento.

Tuttavia, c’è da segnalare che, secondo i dati comunicati dalla Consob, le posizioni nette corte su Banco Bpm sono tornate a superare il 9 per cento. In base al dato di ieri, infatti, il peso dello scoperto si è portato al 9,27%, dall’8,68% del 7 dicembre.

I nomi di chi scommette contro l’istituto milanese sono sempre gli stessi otto. E anche i pesi sono rimasti abbastanza stabili. A incrementare la scommessa è stato il fondo Marshall Wace, che si è portato al 3,13% dal precedente 2,66 per cento.

Intanto, gli analisti che studiano i fondamentali dell’istituto sono per la maggior parte positivi sulle prospettive del titolo secondo i dati di Bloomberg. I ‘buy’ rappresentano il 52% dei giudizi, mentre gli ‘hold’ sono pari al 48 per cento. Non sono presenti ‘sell’.

Il target price medio è pari al 2,67 euro, superiore del 30% rispetto ai prezzi di Borsa. Il report più recente riportato dall’agenzia americana è quello pubblicato oggi da Kepler Chevreux, che assegna un giudizio ‘hold’ e un target price di 1,8 euro. Un valore un po’ più basso rispetto a quelli usciti dopo l’annuncio della conclusione del piano di de-risking che presentano target price compresi tra i 3,1 euro e i 2,1 euro.

Si ricorda, inoltre, che l’agenzia di rating Dbrs ha migliorato proprio oggi il proprio giudizio sul trend da negativo a stabile.