Mercati Usa – Timori su rallentamento della crescita pesano in avvio

Avvio in forte ribasso a Wall Street, che si allinea all’andamento negativo degli Eurolistini sui segnali di rallentamento della crescita globale arrivati dall’Europa e, soprattutto, dalla Cina.

Dopo pochi minuti di scambi, Dow Jones e S&P 500 cedono circa 0,8 punti percentuali, mentre il Nasdaq viaggia in ribasso dell’1,1 per cento.

Sui mercati pesano i timori di un rallentamento della crescita globale, tornati in primo piano dopo i deludenti dati cinesi di novembre sulla produzione industriale e sulle vendite al dettaglio, che hanno prestato il fianco agli effetti dei dazi.

Segnali di debolezza anche dall’Europa, dove l’attività del settore privato è cresciuta al ritmo più lento da oltre quattro anni, penalizzata dalla forte contrazione rilevata in Francia.

Positivi e superiori alle attese, invece, i dati provenienti dagli Stati Uniti che dovrebbero dunque dare sostegno alla Fed per il rialzo dei tassi di interesse previsto per la prossima settimana.

I dati a livello globale sembrano però sostenere, dall’altro lato, le posizioni caute espresse nelle scorse settimane dalla banca centrale per il 2019.

Sul fronte macro, dunque, le vendite al dettaglio di novembre hanno registrato una crescita su base mensile dello 0,2%, leggermente superiore alle attese degli analisti (+0,1%). Il dato di ottobre è stato inoltre rivisto al rialzo a +1,1% dal +0,8% inizialmente comunicato.

La produzione industriale è salita invece dello 0,6% su base mensile, battendo le attese degli analisti (+0,3%), dopo il -0,2% rilevato a ottobre, rivisto da +0,1 per cento.

Dati che hanno sostenuto il biglietto verde che si rafforza nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro in forte calo a 1,127 e il dollaro/yen a 113,6.

Maggiori indicazioni sull’andamento dell’economia globale potrebbero però arrivare dall’evoluzione delle trattative tra Stati Uniti e Cina, strette tra la tregua raggiunta al G20 e i timori legati al caso Huawei.

Pechino, al momento, ha confermato che sospenderà le tariffe aggiuntive sulle auto e i componenti prodotti negli Stati Uniti per tre mesi a partire dal prossimo primo gennaio, in linea con quanto stabilito nella tregua.

Tra le materie prime, in lieve calo le quotazioni del greggio con il Brent (-0,2%) a 61,3 dollari e il Wti (-0,2%) a 51,5 dollari.

Stazionario, infine, il comparto del reddito fisso, con il rendimento del decennale americano al 2,89 per cento.