Bce – Aggiornamento mensile sull’acquisto di titoli

Puntualmente all’inizio del mese la Bce comunica l’aggiornamento degli acquisti di titoli effettuati nel corso di quello precedente.

Luglio, e così sarà ancora per agosto e settembre, segna un incremento netto di 30 miliardi, importo che con l’autunno verrà dimezzato per essere definitivamente azzerato con la fine dell’anno. Come ribadito dalla banca centrale, questo comporterà comunque il sistematico reinvestimento dei flussi di interessi e capitale che garantirà comunque, a parità di condizioni, il mantenimento dello stock degli investimenti in essere a fine 2018.

Ciò premesso, il portafoglio di Francoforte si avvicina al traguardo dei 2 trilioni e mezzo, che verrà superato con la fine del mese corrente.

Nel dettaglio, come ormai da mesi, eccezion fatta per i titoli sovrani che restano per definizione il core degli investimenti dell’Eurotower, spicca ancora una volta la crescita dei corporate bond che scavallano di misura ormai i 165 miliardi e si conferma parimenti la preferenza del mercato secondario quale fonte privilegiata per gli acquisti con una quota superiore all’82% rispetto al più modesto 18% transitato sul primario.

Poco significative le variazioni di asset backed securities e covered bond, mentre qualche dato interessante si ritrova nello spaccato degli acquisti di titoli pubblici.

Se gli acquisti in termini quantitativi non offrono spunti di commento essendosi mantenuti come nel mese precedente nel solco del rispetto dei pesi relativi degli Stati dell’Unione in seno al portafoglio complessivo, spulciando con più attenzione si riscontra una leggera riduzione della vita media del segmento dei titoli italiani (e francesi) a fronte di un segno opposto per quello che riguarda i titoli tedeschi (e spagnoli). Trattandosi della vita media ponderata sul totale cumulato, questo sta ad indicare una preferenza per gli acquisti nell’ultimo mese di Btp sul tratto più breve e, viceversa, per quelli più a lungo termine di Bund (peraltro l’unico segmento in cui i titoli tedeschi offrono rendimenti seppure di poco positivi).