Mercati Usa – Apertura in rosso su tensioni in Turchia

Avvio in calo a Wall Street in scia al nervosismo sui mercati per i timori legati alla Turchia. Dopo pochi minuti di scambi, i tre indici principali arretrano dello 0,5-0,6 per cento.

Il crollo della lira turca ha provocato il panico sui mercati, preoccupati dalle crescenti tensioni tra Ankara e Washington e dallo stato di salute del paese mediorientale. Il presidente turco Tayyip Erdogan ha chiesto ai propri connazionali di cambiare le loro riserve di valuta straniera e oro in lire turche, avvertendo che la Turchia risponderà a chi ha avviato una guerra economica contro il paese.

Il clima di avversione al rischio favorisce il biglietto verde, con il dollaro index che ha aggiornato il proprio massimo da un anno. Crolla invece la moneta unica con il cambio euro/dollaro sceso a 1,142, appesantito dalla notizia secondo cui la Banca centrale europea sarebbe preoccupate per l’esposizione delle banche in Turchia.

Poco impatto, invece, hanno avuto i dati sui prezzi al consumo negli Stati Uniti, che a luglio hanno registrato un +0,2% su base mensile, accelerando leggermente rispetto al +0,1% di giugno in linea alle attese degli analisti. Su base annua, il dato ha segnato un +2,9% in linea al consensus e alla rilevazione precedente.

Tra le materie prime l’oro si mantiene poco sopra quota 1.210 dollari l’oncia, mentre recuperano terreno le quotazioni del greggio con il Brent (+0,2%) a 72,2 dollari e il Wti (+0,6%) a 67,2 dollari.

In rialzo infine il comparto del reddito fisso, con il rendimento sul decennale americano in discesa di circa 3 punti base al 2,89 per cento.