Mercati – Milano (-0,7%) giù con l’Europa, Londra flat con sterlina in calo

Nella prima parte del pomeriggio le borse europee si mantengono in rosso, mentre Wall Street ha aperto mossa, in un clima di incertezza appesantito dalle tensioni Usa-Cina, dai dubbi sulla crescita globale ma anche da altri fattori.

Intorno alle 15:45, a piazza Affari, il Ftse Mib arretra dello 0,7%, pressoché in linea con il Dax di Francoforte (-0,7%), il Cac 40 di Parigi (-0,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,8%). Invariato il Ftse 100 di Londra, sostenuto dal deprezzamento della sterlina.

Oltreoceano S&P e Dow Jones hanno avviato le contrattazioni poco distanti dalla parità mentre il Nasdaq tenta un debole rimbalzo a +0,3 per cento.

L’arresto del Cfo di Huawei su mandato degli Stati Uniti ha riacceso lo scontro fra Washington e Pechino, vanificando la debole intesa fra Trump e Xi Jinping siglata al G20 di Buenos Aires. il vice-ministro degli Esteri cinese, intanto, ha convocato l’ambasciatore americano Terry Branstad per chiedere la scarcerazione della manager.

Per quanto riguarda le banche centrali e la politica monetaria, in attesa del meeting di giovedì della Bce, le ultime dichiarazioni degli esponenti della Fed hanno indotto gli operatori a rivedere le aspettative sul percorso di rialzo dei tassi dell’istituto per il 2019, complici anche i dati più deboli del previsto sul mercato del lavoro a stelle e strisce.

Dinamica che ha permesso all’euro di risalire a 1,14 dollari, grazie anche ai dati sul commercio tedesco, mentre il rendimento del Treasury resta ampiamente sotto il 3% a 2,85 per cento. Al di là della Manica, la sterlina è in calo a 1,263 dollari e 0,903 nei confronti della moneta unica mentre alcune fonti riportano che il premier Theresa May potrebbe rinviare il voto sulla Brexit previsto per domani, al fine di evitare una sconfitta elettorale decisiva. Intanto la corte di giustizia Ue ha sentenziato che il Regno Unito ha la facoltà di revocare unilateralmente la decisione di lasciare il blocco.

In Italia l’attenzione proseguono i lavori per consegnare le cifre definitive della manovra, in vista del negoziato finale tra il Governo e la Commissione europea per scongiurare l’effettiva irrogazione di sanzioni. Nel frattempo, lo spread Btp-Bund si ridimensiona a 285 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,1 per cento.

Fra le materie prime perdono terreno le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 51,4 e 60,6 dollari al barile, nonostante l’accordo dell’Opec sui tagli alla produzione.

A Piazza Affari spicca il calo di MEDIASET (-5,4%) penalizzata dal downgrade di JP Morgan da neutral a underweight con target price abbassato da 3,10 a 2 euro, mentre il presidente Fedele Confalonieri ha ribadito che al momento non c’è alcuna possibilità di accordo extra giudiziale con Vivendi.

Sottotono il settore del lusso, con MONCLER a -2,5% e FERRAGAMO a -2,4% dopo che Goldman Sachs ha tagliato le stime di crescita e di utili del comparto per il biennio 2019-2020. Arretra SAIPEM (-3%) in scia al calo del greggio, male FCA (-2,2%) e TENARIS (-2%).

Deboli i bancari, in controtendenza le utilities con ENEL (+0,8%) e A2A (+0,7%) in cima al Ftse Mib. Il gruppo guidato da Francesco Starace ha inoltre annunciato cje investirà 300 milioni in Italia nel campo della mobilità elettrica.