Mercati – Milano (+1,2%) la migliore con le banche dopo intesa con Ue

Intorno alle 11:40 Piazza Affari resta in vetta alle Borse europee, con il Ftse Mib in rialzo dell’1,2% trainato dalle banche, dopo l’invio a Bruxelles della nuova proposta italiana sulla legge di bilancio.

Ben intonati anche gli altri listini continentali, con modesti guadagni per il Dax di Francoforte (+0,4%), il Ftse 100 di Londra (+0,6%), il Cac 40 di Parigi (+0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,6%).

In progresso di quasi un punto percentuale i futures sugli indici azionari statunitensi, che preannunciano una partenza positiva per Wall Street prima dell’intervento di Jerome Powell post riunione della Federal Reserve.

Nella tarda serata europea la banca centrale americana comunicherà con ogni probabilità il quarto rialzo dei tassi del 2018, ma il focus sarà prevalentemente sulle parole di Powell, da cui gli investitori si aspettano rassicurazioni su un rallentamento del percorso di strette monetarie da parte dell’istituto di Washington nel 2019.

Sul Forex l’euro/dollaro rimane poco sotto quota 1,14 mentre la sterlina è pressoché invariata nei confronti del biglietto verde e della moneta unica dopo i dati sull’inflazione sostanzialmente in linea con le attese.

Forte calo dei rendimenti sui Btp italiani, in attesa dell’intervento del premier Giuseppe Conte in Aula al Senato, dopo l’accordo tra Roma e Bruxelles sulla manovra 2019. In giornata si terrà l’ultima riunione dell’anno della Commissione europea che, in caso di via libera ufficiale all’intesa, dovrebbe scongiurare il rischio di sanzioni. Nel frattempo, lo spread fra il decennale italiano e il Bund si riduce di circa 10 punti base sotto quota 260 bp, con il tasso sul titolo di Stato italiano al 2,83 per cento.

Tra le materie prime in lieve rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,4%) a 56,6 dollari e il Wti (+0,7%) a 46,8 dollari al barile, dopo il crollo di ieri che ha alimentato ulteriormente i timori relativi al rallentamento della crescita globale.

Tornando a Piazza Affari, gli acquisti sostengono il comparto bancario e in particolare UBI (+3,5%), INTESA (+3,2%), BANCO BPM (+2,7%) e UNICREDIT (+2,6%), che beneficiano della discesa dello spread.

Sottotono STM (-1,9%), in scia alla debolezza del comparto dei microchip dopo l’outlook deludente del colosso statunitense Micron Technology.

Ancora vendite su AZIMUT (-1,5%), penalizzata già ieri dall’uscita a sorpresa dell’Ad Sergio Albarelli.